CAPITOLO 2: "Scoperti"

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P.v. Giada

Come al solito non mancavano i class D che venivano di tanto in tanto. Di solito non facevano niente di che: giocavano con noi, ci infastidivano o insultavano solo per vedere cosa facevamo o a volte ci attaccavano per mettere alla prova il nostro istinto (pessima idea tra l'altro). Ma mentre aspettavamo quelle informazioni arrivò un class D davvero strano...
Non era un uomo grande e grosso, non era un criminale, se per questo non era nemmeno adulto: era una ragazza di 15 anni ferita in più punti e sembrava confusa e terrorizzata quando entrò. Mio fratello già era pronto a proteggermi, poi vide il suo sguardo terrorizzato. -Chi sei? Cosa ci fa una ragazza della tua età qui dentro con quella divisa?- le chiese ancora minaccioso; -Non mi fate del male non vi farò niente...- disse la ragazza tremando come una foglia; -Ci crediamo sta tranquilla e solo che non abbiamo mai visto una ragazza così giovane qui dentro. Sai di solito i class D sono tutti criminali... Comunque come ti chiami?- le chiesi gentilmente; -Violet. Non mi ucciderete vero?- ci chiese lei ancora spaventata. Guardai Jess che si girava ancora il pugnale tra le mani e gli diedi una gomitata. -Ahi! Ok metto a posto il pugnale mi fido- mi assecondò mio fratello seccato; -Sarà meglio... comunque, che ci fai qui? Non sembri una criminale- le chiesi pensierosa; -Non lo sono infatti. In realtà ci sono arrivata per puro caso qui dentro. Ero curiosa, ma non sapevo che ci fosse tutto questo...- ci raccontò lei; -Quindi non conoscevi gli SCP?- dedussi io; -No. Infatti sono arrivata qui seguendo uno strano mostriciattolo molto simpatico- rispose lei; -999 immagino. Quindi per farla breve: sei entrata qui a caso, gli scienziati ti hanno trovato e sei diventata una class D- concluse Jess; -Ma è terribile! Povera... ti hanno già portato da qualche altro SCP?- chiesi preoccupata; -Solo 049 per il momento- disse rabbrividendo; -E questo spiega le ferite... beh con noi sei al sicuro. Finché non ci fai del male siamo apposto- dissi sorridendo; -Perché voi siete qui? Non sembrate SCP- ci chiese curiosa. Le raccontai la nostra storia... -Ah... semidei forte! Com'è essere figli di un dio?- ci chiese ancora curiosa; -Non molto diverso da essere figli di un mortale, credo. Forse l'unica cosa che cambia sono i poteri che sviluppiamo- disse per poi far accendere una fiammella su un suo dito, un piccolo potere che aveva acquisito da poco, regalo del fatto che lavoriamo nelle fucine e gli scienziati non lo sanno. Quindi gli chiusi la mano. -Ehi fermo! Non vuoi che lo scoprano!?- esclamai io; -Mi sembra tardi ci sono degli scienziati lì- ci fece notare Violet. Guardai ed effettivamente c'erano degli scienziati che prendevano appunti su di noi. Sospirai: -Ora altri cento esperimenti da subire per quello. Dovevi stare più attento- dissi nervosa a mio fratello; -Sì, hai ragione scusa...- disse guardando in basso dispiaciuto. Neanche a farlo apposta quando Violet se ne andò il dottor Glass entrò per chiedere a Jess di questo suo nuovo potere. -Forse è meglio che non faccia troppe domande, altrimenti posso testare il mio nuovo potere su di lei...- disse con aria minacciosa al dottor Glass; -Jess smettila! Non c'è niente di male, possiamo fidarci di lui- dissi cercando di calmarlo; -Di lui si, ma se lo dice agli altri dottori? Non voglio essere di nuovo una cavia...- nella sua voce c'era molta paura, non lo avevo mai visto così. -Nn c'è bisogno di avere paura. Fammelo solo vedere. Riesci a controllarlo?- disse dolcemente; -Più o meno...- disse Jess ancora timoroso per poi far accendere una fiammella sul suo dito. -Riesci a fare di più?- chiese il dottore osservandolo e prendendo appunti. Accese una fiamma su tutta la mano. Lo vidi tremare per poi barcollare, lo sostenni cercando di calmarlo. I poteri ci prosciugavano tutte le energie era rischioso usarli per tanto tempo. -Da quanto lo hai e perché l'hai nascosto?- chiese il dottore in tono più duro; Non voglio essere una cavia. Per quanto riguarda il tempo... forse due settimane non di più- disse poggiandosi a me ancora debole. -E tu Giada non hai poteri da mostrarmi? Sei rimasta piuttosto stabile. Non hai ancora poteri- disse con voce dolce e calma, lo sa che io sono la più sensibile dei due. Guardai Jess, effettivamente un potere lo avevo, ma avevo paura delle conseguenze: nemmeno io volevo diventare una cavia... -Un potere lo ho, però non so come dimostrarlo- dissi tremante; -Che potere è? Iniziamo da questo poi vedremo come dimostrarlo- disse ancora gentilmente; -Riesco a capire gli animali, cioè come se parlassero, ma non sento le voci: è come un'intesa. Non so come spiegarlo- dissi confusa e in difficoltà. Chiamai il mio border collie, Billy, un altro regalo da parte di mio padre. Appena vide il dottore si parò davanti a me e iniziò a ringhiare. -Billy calmo, è un amico. Se lo devi attaccare te lo dico io, ok? Ora vieni qui e siediti- gli ordinai con voce ferma. Billy ovviamente fece ciò che gli avevo detto e abbaiò contento; -L'hai addestrato tu suppongo, dammi una dimostrazione: riesce a capire le domande?- chiese il dottore; -In realtà mio padre ha detto che l'addestramento con me non serve: gli animali mi capiscono e obbediscono. Non ho ancora provato a fargli una domanda, ma posso provare... Billy andiamo a giocare! Però non trovo la palla... riesci a trovarla tu?- chiesi a Billy con dolce sorriso. Billy abbaiò festaiolo e andò a cercare la palla. Tornò dopo poco con la palla in bocca. Aprii la mano e lui me la lasciò lì. -Sorprendente! Quindi capisce tutto ciò che dici. Hai mai provato con altri animali?- chiese il dottore stupito; -Niente di pericoloso, non so se riesco con tutti gli animali. Anche se in teoria sì- dissi spaventata all'idea di un futuro esperimento. -Bene, per oggi abbiamo finito. Ora vado bambini, ciao!- disse sorridendo per poi uscire.

Non Dovremmo Essere Qui...Donde viven las historias. Descúbrelo ahora