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Damien tornò a casa di mattina, Elia era stato chiamato dai suoi genitori per andare a casa di una zia che stava poco bene, quindi era stato obbligato a mandar via Damien.
Erano le otto circa, e c'era soltanto Chris seduto a tavola che guardava la televisione, cercando qualcosa di interessante. Quando il fratellino andò a sedersi di fronte a lui, lasciò andare il telecomando sul tavolo; si era arreso, non trovando nulla di bello.
«Non vai a scuola?» gli chiese.
«No. Non farei in tempo a prepararmi e non mi va.» rispose, alzandosi di nuovo per andare a recuperare qualcosa da mettere sotto i denti, per la colazione.
«Mmm va bene, ma non fare troppe assenze.»
Il fratello tornò a sedersi.
«A me non interessa.» appoggiò il mento sul barattolo chiuso della nutella, e sospirò.
«Chris...» lo chiamó, pronto a cambiare discorso.
«Damien?»
«Io ed Elia lo abbiamo fatto.» disse. Era stato difficile farlo, ma Chris era praticamente il suo migliore amico, e sentiva che doveva dirgli tutto. Poi sapeva dare degli ottimi consigli.
Chris sgranó gli occhi, non si aspettava una cosa del genere. Ma poi gli sorrise subito dopo.
«Davvero? Quando?» era felice per lui.
«Sì. Questa notte.» girò la testa fino ad appoggiare la guancia là dove prima c'era il mento, poi iniziò a disegnare cerchi immaginari sul tavolo con il dito.
Non riusciva a cancellare dalla testa quella scena, quel momento. Pensava ancora che fosse un sogno, ma non lo era stato. Tutte quelle frasi rassicuranti, i baci, le carezze e soprattutto il sesso c'erano stati per davvero, e Damien era felicissimo al solo ricordo.
«E come è stato?» gli chiese curioso.
Damien sorrise, un piccolo sorriso che per Chris fu complicato notare per via della sua posizione.
«Imbarazzante. Un sacco imbarazzante. Lui non mi aveva mai visto nudo e io neanche, o perlomeno non completamente nudo. Poi non avevo la minima idea di che cosa fare, e forse neanche lui. Quindi sì, se dovessi descriverlo in poche parole direi decisamente imbarazzante e doloroso. Ha fatto malissimo, cazzo! Stavo per svenire.» spiegò, sperando di non risultare esagerato, perché non lo era.
«Non voglio neanche pensarci.» disse, e dalla sua faccia sembrava stesse provando lui lo stesso dolore.
«Ti è piaciuto?»
«Beh, sì. Io... non sono sicuro di aver... fatto molto. Non penso proprio di averlo fatto bene, ma mi è piaciuto perché ero con Elia. Capisci cosa intendo?» alzò la testa per guardarlo.
«Sì, credo di sì. Ed è piuttosto comprensibile: è stata la prima volta di entrambi, eccetto qualche bacio non avevate esperienze alle spalle. Siete entrambi molto sensibili, avete dei caratteri "particolari", il che ha reso tutto molto più difficile. Se ci mettiamo di mezzo anche l'amore, poi...»
Proprio come aveva pensato, Chris capiva sempre tutto quanto.
«Elia è stato carinissimo. Lo è sempre, ma questa notte forse lo è stato di più. Io sono stato un disastro ma lui non me lo ha fatto pesare.»
«Elia non lo avrebbe mai fatto, sicuramente non a te.» disse, e Dammien annuì d'accordo.
«Ho una domanda stupida da fare, e sei libero di rispondere oppure no...» iniziò, e Damien attese preoccupato. Sarebbe stato troppo umiliante se avesse chiesto qualcosa in particolare, tipo la posizione o cose del genere.
«Si sa: tra un uomo e una donna è facile capire chi sarà l'attivo o il passivo -casi eccezionali chi desidera provare altro,se capisci cosa intendo-, ma due maschi? Te lo ripeto, è una domanda stupida ma intanto non faccio altro che pensarci.» disse. Stava ridendo, perché si rendeva conto che certo domande avrebbe dovuto evitarle.
«Avete fatto "carta, forbici, sasso"?» chiese.
«Io... no. Non abbiamo fatto "carta, forbici, sasso. È... non lo so, Chris. È venuto così e basta.» spiegò imbarazzato, e posò tutta la sua attenzione sul barattolo di nutella ancora chiuso. Riusciva ancora a vedere tutta la scena della notte precedente e, sebbene si sentisse ancora un po' in imbarazzo e a disagio, non poteva fare a meno di sorridere.
«Poi non credo che io sarei riuscito a... stare al posto di Elia.»
«A dire la verità, io e Georgie credevamo ce saresti stato tu a...» si bloccò quando vide la faccia sconvolta di Damien, che lo guardò con gli occhi spalancati. Avrebbe dovuto sentirsi fiero del fatto che lo credevano abbastanza sicuro di sé da gestire la situazione, ma il fatto che quei due parlavano della loro vita sessuale -e magari facevano anche le scommesse- lo mettevano così a disagio che non riusciva a pensare ad altro.
«A ogni modo, sono felice per te. E per voi.» gli sorrise, e Damien ricambiò, decidendo di non pensare a cosa si dicevano suo fratello e Georgie in privato.
«E mi ha detto che mi ama.»
Chris non lo aveva mai visto così contento.
«Capisci? Elia, a me!»
«Sono così felice per te, Dam!» ripeté, sincero.
«È stato grazie a te, Chris. Sei stato tu a portarmi qui, sei stato tu a consigliarmi di parlargli, e sei stato tu a consigliarmi anche di dirgli ciò che provavo. Se sto con lui è solo grazie a te, e per questo ti devo qualsiasi cosa.»
«Non mi devi assolutamente niente, Damien, non scherzare!» si alzò dalla sedia e gli andò accanto, alloggiando una mano sulla spalla del ragazzo, che sollevò la testa per guardarlo nel viso.
«Ho fatto tutto questo perché ti voglio bene, non perché voglio qualcosa in cambio. Non preoccuparti.» gli diede un bacio fraterno sulla testa, quindi si allontanò dal fratello e salì in camera sua.

LONELYWhere stories live. Discover now