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Il giorno seguente, approfittando ancora una volta dell'assenza di Damien, Elia riunì ancora i suoi amici, i genitori del fidanzato e anche Logan, a tavola.
«Elia, mi stai mettendo troppa ansia, puoi parlare?» lo incitò Lydia.
Lui sospirò, poi diede una rapida occhiata a tutti i presenti prima di parlare.
«Temo che per me non ci siano più tante speranze!» disse, senza giri di parole.
«Pochi giorni fa sono stato dal medico, e anche se vi ho detto che è tutto come sempre in realtà non è così. Peggiora, di giorno in giorno, e sono a tanto così prima di raggiungere... la fine. Quando niente sarà più in grado di farmi guarire.» si strinse le braccia alla vita, guardando i presenti, in silenzio.
«C'è ancora un pizzico di speranza per me, bisogna solo trovare il donatore compatibile e un posto libero. E dubito che accadrà! Aspetto da 4 anni e non è ancora successo nulla!» non aveva saputo trattenere le lacrime.
«Damien non deve saperlo. Dovete fingere che sia tutto normale, tutto apposto! Glielo dirò io dopo il suo compleanno. Non mi piace mentirgli, ma non voglio fargli passare il compleanno pensando alla mia morte. Ed è per questo che ho voluto fargli la festa: non credo che sarò qui quando farà venti anni, anzi, non so neanche se io riuscirò a raggiungere i diciotto, ed è fra un mese...» si morse l'interno della guancia, tremando già al pensiero di doverlo dire a Damien come avrebbe fatto? Come poteva guardarli negli occhi e dirgli che stava morendo, e che sarebbe stata una morte lenta e dolorosa!? Damien avrebbe pianto, lo sapeva, e non era pronti a tutto ciò. Lo avrebbe fatto soffrire, forse dopo di lui non avrebbe avuto più nessuna relazione, forse si sarebbe chiuso di nuovo in se stesso, si sarebbe isolato ancora e... forse avrebbe ripreso a praticare autolesionismo. Gli avrebbe rovinato la vita. Voleva piangere e sfogarsi, urlare e ancora piangere.
«Voi... voi dovete promettermi che, se non ce la farò, vi prenderete cura di Dami. So che tutti voi riuscirete a sopportare, ma lui no.» provò a sorridere, ma ricordò di quando lo aveva visto piangere perché aveva paura che il suo unico amico morisse, e questo pensiero lo fece scoppiare a piangere a sua volta. Ebbe il tempo di portare le mani al viso prima di sentirsi abbracciare. Chris lo stringeva, scambiando un'occhiata con gli altri. Anche Georgie stava piangendo silenziosamente per il fratello. Lo avrebbe perso per sempre.

Il pomeriggio, quando Elia si era ripreso quasi del tutto, aveva chiesto a Chris di creare un video da dedicare poi a Dam, e a Annie di pensare ad una torta da potergli fare. Aveva assegnato i vari ruoli, sempre con la sua solita gentilezza, poi stava procedendo agli inviti. Damien gli aveva anche dato il consenso di invitare Jason -voleva ricambiare il favore-, Jonathan, in quanto amico di Chris e anche Logan, che altrimenti sarebbe stato da solo tutta la giornata.
Poi, dopo aver mandato tutti gli inviti, decise di starsene in camera da solo con Damien. Aveva usato la scusa del caldo che gli aveva messo sonno, quando in realtà voleva stare più tempo possibile in sua compagnia, prima che fosse costretto su un letto, prima che arrivasse la sua fine. Lo aveva abbracciato più forte del solito, fino a quando non si era addormentato e poi aveva ripreso a piangere in silenzio. Non voleva lasciarlo da solo, in un mondo che sembrava avercela davvero con lui.
«Scusami, scusami se ti farò soffrire.» sussurró, dandogli un bacio sulla testa. Damien si mosse nel sonno ma non si svegliò, quindi Elia continuò a parlargli, piangendo.

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LONELYDonde viven las historias. Descúbrelo ahora