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"allora te ne darò uno io" disse deciso il biondo provando a fare un passo verso il verde, ma, come aveva intuito il giorno prima, era come avvicinarsi ad un cerbiatto e appena il biondo aveva mosso il piede il verde aveva fatto altrettanto, ma nella direzione opposta.

"puoi?" chiese perplesso il ragazzo del bosco

"certo"

Il verde sorrise a quell'affermazione e aspettò che il ragazzo dagli occhi rubino tirasse fuori un nome che lui avrebbe potuto ricordarsi. Almeno questa volta ci si sarebbe impegnato di più per ricordarselo. Non sapeva ancora scrivere o leggere, ma avrebbe trovato il modo di non dimenticare.

Il biondo iniziò a riflettere a come chiamare quello strano ragazzo e la prima cosa che gli venne in mente fu un nomignolo che gli girava nella testa da anni, ma non ne sapeva il motivo.

"Deku, da adesso ti chiamerai Deku"

"Deku?"

"sì, non ti piace?"

"è perfetto" disse il verde allargando un sorriso luminoso sul viso sporco di terra e polvere. Dopo tanto tempo, anche Bakugou sorrise e provò una strana sensazione di calore al petto. Che stesse riscoprendo la felicità dopo tanti anni di vuoto?

"c'è qualcosa che puoi dirmi di te?" chiese Bakugou al ragazzo che fino ad un attimo prima era senza nome.

Il verde sembrò pensarci un attimo, aveva intenzione di stringere o no un legame con quel ragazzo arrivato dalla città? Sembravano così distanti eppure entrambi sentivano il bisogno di avvicinarsi l'uno all'altro. Nessuno dei due sapeva il motivo, ma vedevano nell'altro una luce che avrebbe potuto illuminarli e renderli felici di nuovo.

"credo di avere sui quindici o sedici anni, ti può essere utile?" provò a dire il verde sperando di riuscire in qualche modo a mantenere in quel bosco quel ragazzo dagli occhi color delle rose.

"qualsiasi cosa che ti riguardi mi è utile per conoscerti. C'è qualcosa che vuoi sapere su di me?"

Il verde assunse ancora una volta quell'espressione pensierosa e il biondo si rese conto che quando il ragazzo rifletteva apriva leggermente la bocca, una piccola fessura si formava tra le labbra rosee del verde e quel particolare cercò di imprimerselo nella mente Bakugou.

"c'è una cosa che vorrei sapere..." finalmente parlò il lentigginoso "...che sapore ha la cioccolata?"

"cos..."

"non l'ho mai mangiata, in realtà ci sono molte cose che non ho mai mangiato, ma un giorno dalla vostra città inquinata è arrivata una cartaccia qui nel bosco, c'era scritto cioccolato e aveva un buon odore"

-nostra città?- si ritrovò a pensare il biondo. Perché definiva la città di qualcun altro e perché lui non avrebbe dovuto appartenere alla città?

"la-la cioccolata ha un sapore dolce, non so come descrivertelo. Ti impasta la bocca e rimane per tanto tempo quel dolce che ti scalda" il biondo cercò di pensare un modo migliore per spiegare un sapore, ma non gli venne nulla in mente e attese un qualche segno di comprensione da parte del verde.

Deku sorrise, ma sembrava triste. Notando l'espressione mutare sul viso del biondo decise però di annuire e stirare ancora un po' quel sorriso, così da convincerlo a rimanere lì in mezzo agli alberi con lui ancora per un po'.

Una folata di vento spostò la chioma verde del ragazzo scoprendo la fronte e rivelando una cicatrice sulla tempia sinistra. Bakugou fissò quel punto di pelle che spiccava per la sua chiarezza e lucidità. Non si accorse di essersi incantato a guardare quel segno finché il ciuffo verde non tornò a coprirlo.

"che succede?" chiese perplesso il lentigginoso

"hai una cicatrice vicino all'attaccatura dei capelli. Sembra vecchia, ma per esser rimasto il segno deve esser stata una brutta botta"

"ah quella" disse abbassando la voce portandosi la mano alla tempia. Chinò la testa e respirò piano. Quella cicatrice era stato forse motivo di amnesia per lui, che non ricordava la sua infanzia. Non sapeva come se l'era procurata e non osava più chiedere dall'ultima volta che ci aveva provato.

"non lo so come me la sono fatta, fo-forse quando ero piccolo sono caduto. Ricordo solo che mi ha fatto male"

"mi dispiace"

"non devi, è un dolore passato"

"ma hai comunque sofferto"

"quindi?" sembrava così innocente quel ragazzo dai modi particolari, che Bakugou sentì il cuore stringersi. Possibile che trovasse normale la sofferenza?

"niente tranquillo. Vuoi chiedermi altro?"

"hai degli amici?" il verde allargò gli occhi che si illuminarono. Aveva trovato un'altra domanda da porre al biondo per trattenerlo ancora un po' con lui ed era una domanda che continuava a girargli nella mente. Come era avere degli amici?

"certo" Bakugou si pentì subito di quella risposta così improvvisa e sicura. Aveva dato per scontato che anche il verde avesse degli amici, ma, dall'espressione del verde che seguì la risposta, dedusse che non era poi così scontato. Nulla di quel ragazzo del bosco era prevedibile.

"e..." Deku si guardò le mani. Sotto le unghie c'era la terra e i polpastrelli sembravano privi di impronte digitali per quanto fossero rovinati e graffiati "...cosa si prova ad averne?"

Bakugou sentì la stretta intorno al cuore stringersi e le gambe non ressero più il suo peso. Si lasciò cadere sul terriccio e notò lo sguardo triste del verde. Non voleva mentirgli, avere degli amici era importante, era una sicurezza nella vita, ma come poteva dire una cosa del genere ad un ragazzo che probabilmente non aveva mai provato la gioia del condividere un sorriso con un amico?

"beh, avere amici vuol dire avere qualcuno con cui parlare, con cui scherzare e ridere. Avere amici ti salva dal rimanere solo al mondo" mentre il biondo parlava il verde fece un passo verso Bakugou. Forse il fatto che il biondo si fosse seduto e avesse iniziato a usare un tono basso lo tranquillizzò a tal punto da sentire la necessità di avvicinarsi.

"quindi è una cosa bella"

"sì"

"che succede se uno non ha amici? Io-io no..."

"hai me adesso"

"come?"

"io sono tuo amico adesso. Quindi puoi parlarmi di tutto quello che vuoi" Bakugou sperava di riuscire ad ottenere nuove informazioni in quel modo. Sperava che il verde si sentisse al sicuro e svelasse quel mistero che lo avvolgeva, ma così non fu. Ricevette un sorriso, sincero sembrò, e poi Deku parlò di nuovo.

"quindi ora ho un amico anche io e ho anche un nome" si portò la mano al petto e sentì il cuore battere contro la cassa toracica, sospirò piano alzando il viso verso il cielo e la sua espressione mutò un'altra volta. Si dipinse del terrore sul suo viso e ciò fece scattare in piedi Bakugou che provò ad avvicinarsi, ma Izuku fece un paio di passi indietro.

"devo andare Katsuki Bakugou o mi puniscono" con quell'affermazione Deku si girò dalla parte opposta e corse via sparendo tra i rami del bosco.







Bakugou gli ha dato un nome e gli sta piano piano facendo conoscere le cose fondamentali della vita, come l'amicizia e ... beh il cioccolato 😊

Voi come spieghereste l'amicizia?

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

That guy in the woodsWhere stories live. Discover now