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Sirius avrebbe voluto ubriacarsi, spaccare qualche altra cosa e poi rinchiudersi in camera sua.

Ma adesso aveva Ethan e certamente non poteva più permettersi questi colpi di testa. Forse ne era anche grato, aveva un motivo per soffocare il proverbiale temperamento dei Black e comportarsi da adulto, da genitore.

Ethan si vestì e fece colazione, essendo domenica andarono al parco con Teddy nel passeggino, un regalo di Andromeda in cui Sirius riusciva a schiacciarsi un dito ogni volta che lo apriva e chiudeva, e passarono una tranquilla mattinata in cui Sirius dovette chiudere la giacca di Ethan quattro volte e continuare a mettere il cappello a Teddy per non far vedere ai babbani i suoi capelli cangianti.

Remus si era offerto di uscire con loro e Sirius lo aveva mandato al diavolo. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era avere lui che sospirava e ripeteva "Devi parlare con Harry".

Era un comportamento infantile? Forse, ma lo stava facendo come un vero adulto. Chi lo avrebbe mai detto!

Quando tornarono a casa, Remus si mise ad intrattenere i bambini e lanciò un'occhiata a Sirius, un'occhiata che puntava all'attico, dove lo aspettava tutto il macello fatto la sera prima.

James e Lily lo seguirono con lo sguardo, ma Regulus non si vedeva, probabilmente era nascosto da qualche parte nel magico mondo bidimensionale in cui Sirius non avrebbe mai potuto trovarlo, se il quadro non avesse voluto, gli sarebbe toccato aspettare.

Aprì la porta dell'attico e dovette fare i conti con i frutti della sua rabbia. I quadri erano ridotti a legna da ardere, non questo grande spreco, visti i soggetti dei dipinti, ma aveva comunque distrutto diverse generazioni di Black. Forse aveva fatto un favore all'umanità, ripensandoci.

Ripulì la stanza in silenzio, senza utilizzare la magia, mentre tutto quello a cui riusciva pensare era la striscia di pergamena, quella dannata striscia di pergamena che non sarebbe mai riuscito a buttare, che anche se avesse perso sarebbe rimasta nella sua mente, indelebile come i tatuaggi che aveva sul corpo. Era il figlio di sua madre, era innegabile e per questo si odiava e si sarebbe odiato fino alla fine dei suoi giorni.

Nel caos più completo trovò i cocci della maschera da cane lupo, quella che gli aveva regalato il suo vero fratello, non un dipinto che era riuscito a offendere.

La maschera era in tre pezzi, con una spaccatura che partiva dalla fronte e arrivava fino al lato sinistro, girando attorno al muso del cane lupo e l'orecchio destro completamente staccato.

Poggiò i pezzi sul tavolo, fra gli ingredienti delle pozioni che fortunatamente non aveva distrutto la sera prima, e finì di ripulire. Una volta finito prese ciò che restava della maschera e si rintanò in biblioteca.

Mise i pezzi sulla scrivania, provando con tutti gli incantesimi che gli venivano in mente, ma niente sembrava funzionare. Effettivamente aveva senso, era sempre stata resistente alla magia, lo aveva protetto da innumerevoli incantesimi.

La guardava, la testa poggiata sulla mano mentre con l'altra provava con gli incantesimi, in maniera piuttosto vacua, senza riuscire a risolvere.

La porta si aprì e per un attimo scattò, convinto che potesse essere Harry, ma ad entrare fu Remus, con un libro da rimettere a posto. Sirius tornò a guardare la sua maschera, come un cane bastonato.

"Oh" fu tutto quello che Remus disse, guardando la scena.

"Non riesco a ripararla" disse facendo girare la bacchetta come un batterista. Aveva quasi dimenticato di saperlo fare, ma il gesto gli era tornato nel mezzo della frustrazione dovuta alla maschera.

Portraits of the Past   II Wolfstar IIWo Geschichten leben. Entdecke jetzt