Epilogo

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"Non ha il minimo senso. Non aveva senso sette anni fa e non ce l'ha nemmeno adesso" si lamentò Sirius.

"È un rito di passaggio" gli ricordò Remus per l'ennesima volta e il bruno sbruffò.

"È una stronzata. C'è un accesso nella nostra biblioteca, potrebbe essere lì in un attimo" continuò scansando un bambino e il suo topo. Quanto odiava i topi.

"Vuoi metterlo in difficoltà prima ancora di iniziare l'anno scolastico?"

"Parla per te, professor Lupin. Guardalo, è così piccolo. Ethan non era così piccolo"

"Ethan era più basso alla sua età" gli fece notare Remus, ma l'altro lo ignorò.

"E adesso è anche più alto di te"

"Ha mangiato bene"

"Se voi due avete finito di parlare di noi come se non ci fossimo, direi che siamo arrivati" disse Ethan, una mano sulla testa turchese di Teddy e Andromeda sottobraccio.

"Sempre i soliti, non c'è che dire" commentò la strega.

"Sirius diventa sempre più intollerabile, bisogna ammetterlo" gli diede man forte Harry che aveva aiutato Teddy a spingere il suo carrello fino a lì, parlando tranquillamente col suo figlioccio.

Harry aveva insistito per accompagnarlo, anche se odiava farsi vedere il pubblico con la sua famiglia perché difficilmente non sarebbero tutti stati sbattuti sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta.

Quello sarebbe stato il primo anno di Teddy e l'ultimo per Ethan, il dopo era ancora tutto da decidere; per il momento si limitava a salutare gli amici che gli passavano di fianco.

Aveva la bacchetta poggiata sull'orecchio mostrando un orecchino da cui pendeva un artiglio di drago che in qualche modo riusciva a far risaltare le cicatrici sul viso, sempre più chiare rispetto al resto della sua carnagione. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, una maglietta degli Arctic Monkeys sotto un gilet a righe dal cui taschino pendeva la catena dell'orologio che gli avevano appena regalato per i suoi diciassette anni.

Il poverino essendo nato il primo settembre aveva ormai preso l'abitudine di festeggiare il suo compleanno il trentuno agosto, prima della partenza per Hogwarts, e di ricevere i regali in anticipo.

Sirius non riusciva a non guardarlo con un certo orgoglio mentre parlottava col suo miglior amico e con quella che era diventata anche sua nonna/zia/figura femminile genitoriale.

Il ragazzo fu distratto dalla conversazione dallo sguardo le padre.

"Pà, lo stai facendo di nuovo" lo richiamò il figlio, esasperato ma divertito.

"Oh perdonami se il mio amore ti imbarazza" fece finta di lamentarsi l'animagus e il ragazzo gli sorrise.

"Ethan lo sai che devi lasciarlo fare, lo lasci fare e lui è contento" lo ammonì Andromeda divertito e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

"Sì, lo so lo so"

L'animagus si voltò verso Teddy che non parlava da quando avevano lasciato casa.

"Sei preoccupato?"

"Un po'. E se dovessero prendermi in giro?" rispose preoccupato.

"Allora potrai usare quella Maledizione pungente che ti ha insegnato Ethan"

"Mai in faccia, mi raccomando" gli ricordò il fratello maggiore.

"Ethan?" disse Harry allungando una mano verso il ragazzo. Il giovane sbruffò, ma gli allungò un pacco e cui lui aggiunse una lettera per poi passarla a Teddy.

Portraits of the Past   II Wolfstar IIWhere stories live. Discover now