Capitolo XIV

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-Stiles-

Mi lascio trascinare, senza opporre resistenza. Le emozioni, gli odori del locale e il suo, mi hanno stordito. Le gambe minacciano di cedere.

''Aspetta! Devo dire a Scott che vado via.''

Mi fermo, piantando i piedi a terra, cercando di tornare alla realtà. Alza gli occhi al cielo e senza lasciarmi la mano, va verso Scott, che sta baciando Kira su uno dei divanetti. Quando arriviamo davanti a loro, Derek si schiarisce leggermente la voce, per farli staccare. Un po' controvoglia Scott si gira, quando ci vede sorride, ed io arrossisco di rimando.

''Noi andiamo a fare un giro.''

Annuisce, per poi aggiungere.

''Fate i bravi.''

Ci fa l'occhiolino e Hale lo liquida con un gesto della mano avviandosi all'uscita. Usciamo e l'aria fredda di Novembre mi fa rabbrividire istintivamente.
Mi lascia la mano solo quando siamo davanti all'auto. Dopo circa 15 minuti siamo nel parcheggio sotto al suo loft. Mi torturo le mani, sentendo l'ansia cominciare a salire.

''Tutto okay?''

Chiede spegnendo la macchina. Ha sentito il mio odore.

''Ho paura.''

Sussurro in imbarazzo, sapendo di non potergli mentire. Si gira con il busto sul sedile e mi sfiora la guancia.

''Non sei costretto. Facciamo solo quello che vuoi.''

Slaccio la cintura, e oltrepassando il cambio, mi metto a cavalcioni su di lui.

''Io lo voglio.''

Con la punta della lingua gli bagno il labbro superiore mentre mi strofino a lui con il bacino. Sospira chiudendo gli occhi e mi stringe forte i glutei.

''Mi farai impazzire.''

Mi ringhia a fior di labbra. Apre lo sportello, e senza mettermi giù, mi spinge contro la carrozzeria dell'auto, mi lecca tutto il collo, che mi fa inclinare da un lato, passandoci le zanne. Sospiro.

''Andiamo sopra..''

Si ferma all'istante e con un gesto veloce, chiude l'auto.
Saliamo in fretta le scale, evitando l'ascensore. Come ha fatto al locale, mi tira dentro, non appena siamo a casa, chiudendo la porta con il piede. Si avventa su di me facendomi mancare il respiro, mentre mi bacia mi fa indietreggiare. Sento ancora il Bourbon sulla sua lingua. Mi fa scivolare la giacca dalle braccia, buttandola a terra, togliendo in seguito, anche la sua. Cerco di sbottonargli la camicia, le mani tremano.
Saliamo le scale a chiocciola dirigendoci nella sua stanza. È molto grande. Non c'è una gran varietà di mobili, solo l'essenziale. Al centro è posizionato un enorme letto a baldacchino che spicca nella luce soffusa delle lampade di sale, posizionate su entrambi i comodini. Attaccata al muro vi è un enorme cassettiera. Sopra il letto, un grande specchio attira la mia attenzione. Mi spinge per farmi stendere, calcio le scarpe con i piedi, e si mette su di me. Con mani esperte, mi allenta il nodo della cravatta e poi slaccia tutti i bottoni della camicia, mi bacia dietro l'orecchio, mordendomi il lobo, scende alle clavicole e poi torna a baciarmi tutto il viso. Si blocca un istante.

''Ne sei sicuro?''

Mi domanda con voce roca, ed io annuisco. Si alza e si sfila in fretta la camicia e i pantaloni, è seminudo davanti a me. Mi bagno le labbra, ormai secche. Mi tira da una caviglia fino al bordo del letto. Ha gli occhi leggermente socchiusi mentre si tocca senza staccare lo sguardo dai miei. Scendendo dal letto, mi inginocchio davanti a lui. Con fare un po' incerto, gli sfilo i boxer e comincio a prenderlo in bocca. Assaporo ogni centimetro della sua virilità. Mi mette una mano dietro la testa e mi spinge verso di sé. Stringo le labbra andando più veloce, e quando alzo gli occhi su di lui, lo vedo buttare la testa all'indietro.
Alcuni minuti dopo, con una delle mani che ha affondato nei miei capelli, mi strattona un pò per farmi fermare. Mi stendo, e lui si siede su di me. Mi slaccia la cintura ed io lo osservo senza muovere un muscolo. Sfila via anche i pantaloni, e non riesco più a guardarlo. Mi prende il mento.

''Non hai niente di cui vergognarti.''

I suoi occhi verdi, sembrano infuocati e si fondono nei miei. Mi lascia un bacio umido sulle labbra e scendendo lascia piccoli morsi lungo il mio petto. Prendendo l'elastico dei miei boxer fra i denti, li sfila. Sgrano leggermente gli occhi per poi guardare in alto, i nostri corpi intrecciati, nello specchio. Mi passa l'indice sul labbro inferiore, poi con una leggera pressione lo fa scivolare sulla mia lingua. Lo succhio mentre mi osserva estasiato. Sfilandolo, con delicatezza, lo mette piano dentro di me. Mi irrigidisco stringendo le coperte, si ferma.

''Ti faccio male?''

Domanda preoccupato.

''Un po'.''

Ammetto.

''Vuoi che smetta?''

Sussurra dopo essersi rimesso su di me, mentre è nell'incavo del mio collo, inspirando il mio profumo.

''No..''

Alza lo sguardo per poi scontrare la sua bocca con la mia. Comincia a muoverlo prima lentamente e poi più veloce, aumentando sempre di più il ritmo. Infila un secondo e un terzo dito. Gemo sotto di lui fin quando non sento gli artigli crescere e gli graffio una spalla. Ringhia e alza gli occhi, anche lui a metà, tra l'essere umano ed essere un lupo.

''Voglio di più Derek.''

Mugolo e lui sfila le dita, che mi fa leccare ancora, per passarle sulla sua erezione.

''Sei pronto?''

Mi domanda ed io annuisco. Lentamente entra, sento i suoi muscoli tendersi. Stringo gli occhi quando lo sento totalmente dentro. Sospira sulle mie labbra succhiandole e sta fermo per qualche istante dandomi il tempo di abituarmi alla sua presenza. Mi bacia e per un momento, mi sembra tutto così irreale. Inizia a muoversi ed io allargo leggermente le gambe per dargli modo di sistemarsi meglio. I suoi movimenti all'inizio sono lenti. Mi sfiora le braccia, le spalle, mantenendo il peso con un solo braccio, il suo tocco sembra mi bruci l'epidermide. Ma con il passare dei minuti le stoccate diventano sempre più veloci, più passionali. Mi morde ed il dolore fa spazio al piacere. Mi ritrovo a contorcermi sotto le sue spinte e ad ognuna di esse mi sembra di svenire. Sibilo il suo nome in preda all'estasi. Mi stringe il collo, ed i suoi occhi blu sono piantati nei miei, ormai dello stesso colore.

''Non posso continuare ancora per molto Stiles.''

Rallenta e il mio nome suona completamente diverso pronunciato da lui. Sta cercando di torturarmi. Mi sorride maliziosamente mentre con una mano massaggia la mia erezione. Esce piano e rientra ancora più delicatamente. Chiudo gli occhi e inarco la schiena. Lo sento grugnire e mi blocca i polsi sulla testa. Serro le gambe intorno a lui. Dopo qualche spinta, non resistendo più, viene, riversandosi dentro di me, quasi nello stesso momento, vengo anch'io. Ansima poggiando la sua fronte alla mia, cercando di riprendere il controllo. Pochi attimi dopo esce e si stende vicino a me. Senza proferire parola mi osserva, ancora con il fiato corto. Il ciuffo gli ricade sulla fronte e ha il viso arrossato. Non credo di aver visto mai nessuno di più bello. Mi attira a sè girandomi e mi stringe, baciandomi fra i capelli. Sento il cuore fare una capriola.

''Calmati ragazzino, non fare il sentimentale.''

Intuisco che sta sorridendo alle mie spalle. Inspira ancora, come a voler memorizzare il mio odore ed ogni singolo dettaglio di questo momento. Si addormenta e poco dopo cado anch'io in un sonno profondo.

Blue Eyes || Sterek Where stories live. Discover now