XVII - sentirsi ignorato...

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Roger voleva andarsene. Era dall'inizio che voleva levare le tende e tornarsene in camera. Non riusciva a fare conversazione, non aveva voglia di ascoltare, non voleva stare seduto su quella scomoda sedia di legno. Voleva tornarsene a letto, nel suo mondo dei sogni, dal suo re. Avevano appena finito di mangiare, e i suoi amici erano rilassati e chiacchieravano tra di loro tranquilli. Il ragazzo fissava il cesto di vimini con un tovagliolo unto ed un avanzo di patatine davanti a lui, vicino al piatto con i resti del panino che aveva mangiato senza appetito. L'unica cosa che aveva in testa era la meravigliosa creatura che aveva visto nei suoi sogni. Sarebbe ritornata da lui, quella sera?
Di nuovo, fece passare lo sguardo tra i presenti. Freddie cercava di consolare una annoiata Mary con le sue battute e i suoi baci appassionati, Brian e Clare flirtavano in modo più o meno esplicito facendo una pseudo conversazione con Kashmira... e paradossalmente lei sembrava essere l'unica a capire che cosa provava.
Con il suo essere fin troppo gentile e timida, era impossibile non volerle bene. Era finita per stare simpatica persino a lui. Si conoscevano da molto più tempo rispetto alle altre persone, perchè lei era la più cara amica di Clare fin dalla scuola superiore. Perciò spesso si vedevano a casa loro ed inevitabilmente la ragazza con il suo piglio delicato aveva conquistato un posto anche nel suo cuore.
Ed in quel momento anche lei sembrava un po' sola, e aveva l'aria di chi vorrebbe essere da un'altra parte.
La ragazza in questione, vedendo il suo sguardo, gli rivolse un sorriso:

《Siamo silenziosi questa sera, eh Rog?》
Lui sbuffò, cercando di evitare la domanda. Inutile, la ragazza seguitò a chiedergli:
《Sei sicuro che vada tutto bene? Non so... c'è qualcosa che ti preoccupa? Sembri così distratto...》

Roger fece un silenzioso sospiro. La ragazzina era troppo simile a Brian. Si preoccupava troppo per le persone. Aspettò un secondo prima di rispondere:

《Tutto ok, sono solo stanco...》

Lei rise:

《Ma se è da mezz'ora che Brian si lamenta che hai dormito tutto il giorno!》

Nel suo solito modo, Roger mugugnò chiedendosi se c'era qualcosa di cui Brian non si lamentava.
Kasmira gli fece ancora un sorriso, poi tornò ad ascoltare Brian.

A giudicare dal fervore nella sua voce del ragazzo e il modo coincitato in cui gesticolava, stava spiegando qualche astruso concetto di astronomia.
Roger sbuffò.
Poteva capire benissimo che Kashmira avesse cercato di parlare con lui, piuttosto che sorbirsi un'altra delle spiegazioni del ragazzo sul moto rotatorio dei pianeti si sarebbe rasato a zero.
In effetti aveva il sospetto che anche sua sorella, che sembrava pendere dalle sue labbra, in realtà gli stesse fissando la maglia bianca aderente che indossava sotto la camicia sbottonata.
Scosse lievemente la testa.
Sì, il ricciolo stava piegando un concetto di astronomia, probabilmente la rotazione di qualche corpo celeste di poco conto che lui reputava indispensabile, a giudicare dal modo in cui mostrava le dita facendole girare intorno ad una forchetta tenuta sospesa.
Annoiato, tirò fuori il telefono dalla tasca.
Lo sbloccò, ma non ne aveva motivo: a parte gruppi di studio in cui era stato inserito mesi prima non aveva notifiche.
Sempre più nervoso, lo rimise in tasca e osservò intorno al suo tavolo se qualcosa di interessante stava per succedere.
In effetti, notò che i musicisti erano sistemati sul palco, e sembravano stare aggiustando le ultime cose prima di iniziare a suonare.
Osservando i loro volti, riconobbe nel bassista il sorriso falsamente ebete e gli scompigliati capelli rossi del ragazzo che la mattina precedente lo aveva svegliato durante l'esame.
Stava seduto su uno sgabello treppiede con il basso appoggiato sulle ginocchia, e stava chiacchierando con il ragazzo seduto dietro la batteria.
Poi spostò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi.
Alzò le sopracciglia e fece un sorriso ebete dei suoi, come a dire: ooh, il dormiglione si è svegliato!

Lui si affrettò a concentrare la sua attenzione altrove, tornando ad ascoltare cosa si diceva al tavolo. Stava parlando Freddie:

《Certo che li conosco, tesoro, quei ragazzi -si chiamano Duran Duran- sono una band formata da relativamente poco. Io e Simon, quello lì con il microfono e il bel faccino, siamo amici da una vita.》

Anche Brian pareva essersi scordato del discorso sugli astri celesti, e prese la parola:

《Ooh, interessante! E gli altri chi sono?》

Freddie fece un movimento abituale con le labbra -come per coprirsi i denti- e poi iniziò ad indicarli e dire i loro nomi:

《Abbiamo Froggie -pardon- Simon, che si sta scaldando la voce con il microfono spento. Poi c'è Andy, quello carino che strimpella la chitarra. Oh, ma che dico a fare, sono tutti carini quindi parlare di bellezza è inutile, ma comunque... alla batteria hanno quel tappetto bruno, Roger Taylor -il tuo omonimo, caro, te ne avevo parlato forse-》fece rivolgendosi al biondo. Il Roger seduto al tavolo raddrizzò appena la schiena. Quelle parole avevano ravvivato il suo interesse, quindi prestò attenzione al seguito:
《E Roger sta parlando con John Taylor, il bassista. È un genio, quel ragazzo ha un talento stratosferico e-》
Freddie fece per aggiungere qualcosa, ma si bloccò. Si riprese subito, proseguendo, ma Roger si era accorto che c'era qualcosa che non andava.
Non che gliene importasse molto, in effetti non erano affari suoi:
《E l'ultimo è Nick Rhodes alle tastiere.》

《Che è diventato il mio nuovo motivo-per-non-truccarsi. Sfigurerei al suo confronto.》

Borbottò ironicamente Clare. Roger spostò lo sguardo su Brian, che sembrava tentare con poco successo di contenere una risatina, forse nervosa.

《Esatto tesoro. Quel ragazzo dovrebbe dare lezioni. E poi... basta, sono solo loro. Alcuni frequentano il vostro istituto, mi pare... non ne avete qualcuno nei corsi?》

Il riccio, che nel frattempo pareva essere riuscito a non fare una figuraccia, intervenne:

《Mi pare di avere già visto il bassista - hai detto che si chiama John? Comunque forse l'ho incrociato nei corridoi un paio di volte. Non frequenta il corso di anatomia, Rog?》

Roger si trattenne dallo sbattere la testa sul tavolo. Era tanto difficile per i suoi amici capire che non voleva essere incluso nella conversazione?

《Sì, l'ho già visto.》

Disse, apatico. Prima che potesse aggiungere altro tanto per passare ad un'altra persona l'onere impegnativo di portare avanti la conversazione, Clare lo interruppe:

《Accidenti, Rog, non è che se metti un po' di verve in quello che fai diventi impotente, eh. 》

Lui le rivolse uno sguardo scazzato, poi scimmiottò il suo tono:

《Accidenti, Clare, non è che se la pianti di fare la stronza muori eh.》

Finì il tutto con una smorfia, alla quale sua sorella reagì con un sorriso:

《Perdonami, fratellino, con te mi viene naturale.》
Poi, prima che lui decidesse se valeva la pena di continuare o no quella conversazione pungente, lei cambiò argomento:
《E cosa suonano questi Duran Duran?》

Freddie, sentendosi chiamato in causa, si strinse nelle spalle:
《Non ho ben chiara qualche canzone, in realtà.
Io e Simon parliamo di musica, ma non mi ha mai fatto sentire nulla.
Avrà paura che glielo rubi, scherza sempre dicendo che se non fosse che è uno dei membri fondatori lo avrebbero buttato fuori per prendere me al posto.
Ammetto che non posso dargli torto, ma... sto forse divagando? Perdonatemi, cari, non ero concentrato.
Dicevo, da quel che ho capito suonano alcune canzoni punk, ma usano i sintetizzatori e in più devono avere qualche influenza funky, quindi quel che ne viene fuori è una specie di... si può chiamare shynt-punk, credo. Deve essere molto interessante e penso che verrà fuori a breve il loro talento, dato che mi pare stiano per cominciare...》

Nemmeno si fossero messi d'accordo, nell'esatto momento in cui Freddie smise di parlare, il cantante afferrò il microfono e schiacciandoselo contro le labbra attirò l'attenzione:
《Buonasera Emerald!》

Il resto del "pubblico" rispose con un caloroso applauso e qualche fischio di incoraggiamento. Roger sospirò. Aveva anche apprezzato l'atteggiamento accogliente del suo bar preferito nei confronti della musica dal vivo, ma in quel momento avrebbe solo voluto che stessero tutti zitti.
Una volta che l'applauso fu un po' scemato, Simon riprese a parlare:

《Grazie a Crystal, che ci ha ospitato, i Duran Duran sono qui stasera! Questa è Rio, e voi siete bellissimi!》

My Fairy King (parte 2)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt