XX - la goccia che fa traboccare il vaso

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Clare spalancò gli occhi, mentre il contenuto di una pinta di birra bionda innaffiava completamente la maglietta bianca e la camicia di Brian. Il ragazzo, mentre il boccale cadeva, l'aveva spostata spingendola e prendendosi il freddo liquido giallastro sulla camicia al posto suo.
La ragazza saltò in piedi fulminando con lo sguardo l'autrice di quel guaio, che stava fingendo un'espressione costernata:
《Oh no, Brian, mi spiace tantissimo.》
Fece Mary, appena un po' risentita. Ma certo, aveva mancato il suo bersaglio principale.
《Non... ecco, non importa... credo...》
Rispose il ragazzo, un po' sconcertato.
Clare sentiva una certa voglia sospetta di prendere Mary per i lunghi capelli biondi e sbatterle la faccia contro il muro. Si morse la lingua per evitare di coprirla di insulti, poi afferrò il braccio di Brian con un gesto fulmineo.
Attenta a non stringerlo, lo tirò verso il bagno:
《Vieni, ti accompagno in bagno così ti cambi.》
Fece cercando di trattenere la furia. In pratica si mise a correre, con il povero ragazzo che cercava di tenere il suo passo.
Mentre camminava, la rabbia si calmò un pochino, lasciando spazio ad un vago senso di colpa.
Era stato a causa sua se Mary aveva buttato giù una pinta di birra addosso al ragazzo. Ne era sicura, non era stato un incidente.
La sua coinquilina le giocava spesso tiri del genere, e le dispiaceva che il destinatario fosse stato proprio Brian, che non ne poteva assolutamente nulla e anzi se lo era volontariamente preso al posto suo. Sospirò, rallentando il passo e aprendo la porta che conduceva ai servizi.
Non si fece nessuno scrupolo ad infilarsi nel bagno degli uomini. Quando finalmente si arrestò notò che Brian la guardava preoccupato, quasi intimorito.
Lei sospirò: perchè doveva sempre passare per quella stronza?
Forse perchè lo sei?
Le rispose una vocina nella sua testa.
Cercando di essere gentile, gli disse:
《Forza, entra nel bagno e togliti quella roba bagnata, sennò prendi freddo. Intanto magari possiamo provare ad asciugarti con qualche... pezzo di carta e poi...》
Si trattenne dallo sbattere la testa contro il muro. Era arrabbiata con Mary e non poteva farci niente, si sentiva in colpa con Brian e non poteva aiutarlo e adesso lui l'avrebbe vista come una pazza e-
《Hai detto bene, adesso vado a
cambiarmi.》
Fece il ragazzo aprendo la porta. Poi esitò un attimo, e le sfiorò una mano con le dita:
《Stai tranquilla, non è stata colpa tua.》
Fece con voce dolce.
Il cuore di Clare fece un'accelerazione da settanta a novanta battiti al minuto.
Arrossì violentemente e fu ben contenta che lui si fosse chiuso nel bagno e non potesse vederla.
Non aveva idea di come, ma quel ragazzo così timido e gentile riusciva a fare breccia nel suo cuore.
Lei, che solitamente era insensibili agli approcci e se ne infischiava dei complimenti, davanti a quel dinoccolato studioso di due metri e il suo modo di fare tenero si scioglieva come un ghiacciolo sull'asfalto in agosto. Andava in fibrillazione quando lui si lasciava sfuggire qualche apprezzamento su di lei mentre era distratto, poi si rendeva conto di ciò che aveva detto e faceva per scusarsi. Oppure quando faceva il galante senza scherzare e le sorrideva, con quei canini lievemente sporgenti e l'aria innocente, lei andava in brodo di giuggiole.
Era naturale e sincero, come un bambino un po' timido che parlava con una persona che gli piaceva.
Beh, in effetti persino Roger si era accorto che il ricciolo fosse attratto da lei -e se se n'era accorto lui avrebbe potuto farlo chiunque - e lei aveva le prove certe dei suoi sentimenti, ma la ragazza non era sicura di cosa provava.
Fino a poco prima, trovava il ragazzo bello e gentile, ma lo vedeva semplicemente come un caro amico. Poi, tra una cosa e l'altra si erano molto avvicinati e lei aveva smesso di essere sicura di provare solamente affetto disinteressato per il ragazzo.

La ragazza cercò di ritornare sulla terra, ascoltando i fruscii del ragazzo che si sfilava maglia e camicia, e il suono dei tessuti bagnati che si scontravano. Se lo immaginò, in quel momenti probabilmente il suo petto era nudo e lui si stava stringendo le braccia pallide intorno alla cassa toracica, forse per scaldarsi un po'. La sua pelle era sicuramente umida, forse profumava di birra bionda... e magari anche il sapore era quello.
Per quanto sicuramente in certi momenti fare pensieri del genere su un ragazzo mezzo nudo fosse concesso non era quella la situazione appropriata, quindi la ragazza si impose di smettere e tornare sulla terra.
Si azzardò a bussare, producendo appena un po' di rumore picchiando con le nocche sulla parete di compensato del bagno.
《Ricciolo? Tutto a posto?》
Gli chiese. La risposta fu immediata:
《Beh, più o meno... non so bene cosa fare..》
《Boh, magari...》
Lasciò la frase in sospeso, mentre rimetteva il cervello sulla strada giusta e cercava di ragionare.
Dubitava che qualcuno avesse vestiti di ricambio dietro, e soprattutto della taglia del ragazzo alto come una pertica.
No, l'unica soluzione che non includeva una bronchite cronica di Brian era che si mettesse solo la giacca e andasse dritto filato a casa. Riprese a parlare:
《Ecco, ci sono. Adesso io vado a prenderti la giacca, tu cerchi di asciugarti... in qualche modo, poi io torno qui e andiamo a casa. Va bene?》
La voce del ragazzo da dentro l'abitacolo si fece titubante:
《Certo, certo ma... andiamo?》
《Non ti aspetterai mica che ti lasci andar via da solo? E anche ci fosse quel bradipo ambulante di Roger, secondo te sei in buone mani con quello lì? No, non esiste. Ti accompagna il sottoscritto futuro medico e si assicurerà che tu riceva le cure necessarie.》
《Oh, se non ti disturbi...》
Rispose il ragazzo. Clare lo visualizzava perfettamente, sicuramente aveva stretto le già sottili labbra pallide in una smorfia cercando di non arrossire. Mossa peraltro inutile, niente riusciva ad impedire al rossore di divampare sui suoi pallidi zigomi marcati. E quella tonalità cremisi lo rendeva ancora più adorabile...
Di nuovo, la ragazza si impose di rimanere concentrata:
《Allora io vado e torno, eh? Tu non muoverti.》
Non stette ad ascoltare la sua risposta, e si avviò fuori.

Si diresse verso la tavola stringendo i pugni e imponendosi di respirare profondamente, e soprattutto di non mettersi a urlare contro la ragazza dai capelli biondi che, riusciva tranquillamente a vederla mentre si avvicinava, in quel momento sembrava piuttosto soddisfatta.

My Fairy King (parte 2)Where stories live. Discover now