XXV - cuore di cristallo

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Brian seppellì i suoi dubbi nella tisana. Sarà stato che il suo essere sensibile amplificava tutto, ma adesso era pure in pensiero per Roger. E in più, i cambi d'umore di Clare lo destabilizzavano un po'.
Lei lo guardò, con i suoi grandi occhi azzurri. Indovinando quello che provava, gli diede un buffetto sulla guancia:
《No, non fare così, dai... non volevo rovinare la serata. Solo che sono davvero preoccupata per voi due. Ma basta parlare di cose brutte. Diventeremo coinquilini! Non scoppi di gioia?》
Brian, con l'umore subito migliorato, fece un sorriso sognante. Mangiare insieme, chiacchierare tutte le sere a fine giornata, chiamare il suo nome e sentirsi rispondere dall'altra stanza, condividere lo stesso dentifricio... non avrebbe potuto chiedere di meglio. L'unico insignificante problemino che avrebbe potuto insorgere era la reazione di Roger.
《L'unico problema è Roger...》
Disse pensieroso, facendo eco ai suoi pensieri. Clare annuì:
《Sì, il bell'addormentato di là potrebbe dare vagamente in escandescenze. Pare che io non gli piaccia tanto...》
Brian provò un moto di compassione: dietro il suo umorismo forzato si sentiva il dispiacere che provava per quella situazione. Ma lei si sforzò di andare avanti:
《Comunque, ci porremo il problema quando sarà ora di parlargliene. Stasera andrò a dormire da Mary-》
Pronunciò il nome come un insulto;
《 -e domattina inizieró ad impacchettare le mie cose. Per la macchina chiederò a mio padre e... magari questo particolare a Rog non lo diciamo?》
Brian annuì comprensivo:
《Non glielo diciamo, no.》
《Stupendo.》
Poi tirò giù l'ultimo sorso di tisana nel modo in cui si beve uno shottino di vodka liscia e sorrise. Brian evitò di menzionare il fatto che quell'espressione sembrasse falsa e aspettò che lei dicesse qualcosa.
Non dovette attendere molto:
《Stavo pensando...》
Disse assorta, poco dopo. Nel breve lasso di tempo tra l'inizio e la continuazione del suo discorso, nella testa di Brian riuscirono comunque a sbucare un sacco di apprezzamenti su di lei, dalla poesia della sua espressione pensierosa alla meraviglia che provava per il modo in cui i capelli biondi le ricadevano intorno al viso.
《Non hai trovato strano che Cheril non sia venuta nemmeno a salutare Roger?》
Brian pensò che non l'aveva notata perchè era stato leggermente distratto tutta la serata, ma non ebbe tempo di risponderle perchè lei proseguì:
《Insomma, prima non ci avevo fatto particolarmente caso, ma a pensarci è veramente insolito. Normalmente sta attaccata al culo di mio fratello come se non riuscisse a respirare altrimenti ma ieri sera non l'ha cagato di striscio.》
《Sì, è strana in questi giorni...》
《Tu sai qualcosa?》
Il ragazzo si morse il labbro.
《Beh, diciamo che ho sentito qualcosa.》
Letteralmente, pensò contemplando l'ironia della situazione.
《Forza allora, che aspetti! Dimmelo!》
Lo invitò lei.
Lui sospirò e iniziò a raccontarle della telefonata che aveva origliato.

《Brian Harold May, tra tutte le persone che conosco e che potrebbero origliare una chiamata, tu sei quella da cui meno me l'aspettavo.》
Questo non fece bene ai sensi di colpa che già dilaniavano il ragazzo. Brian si sentì veramente un essere schifoso, anche se il tono di Clare era orgoglioso:
《Battimi un cinque!》
Esclamò la ragazza, alzando una mano. Brian fece un sorriso stirato mentre le batteva la mano.
《Sii...》
Fece, ironicamente.
《Perché quella faccia da funerale? Hai letteralmente trovato per terra la prova per far lasciare quella zoccola e mio fratello. Dovresti essere contento!》
《Per favore, non chiamarla così.》
Disse lui.
《Perché? È quello che è. E insomma, se veramente ha una relazione violenta se l'è andata a cercare.》
Lui era esterrefatto:
《Ma ti rendi conto di quello che hai appena detto!》
Esclamò lui, incredulo.
Lei aveva perso il suo bel sorriso di poco prima e lo stava guardando.
Lui deglutì e suo impose di non farsi impietosire:
《Potrei anche passare sopra l'insulto sessista che le hai appena rivolto, che poi ancora detto da una donna riporta davvero la società indietro di secoli, ma le hai anche augurato una condizione tale da farle perdere la salute fisica e mentale in un modo abominevole.
È veramente orribile che tu pensi questo, Clare, da te davvero non me l'aspettavo. 》
Il suo tono era passato da severo a ferito, e vedeva che anche lei c'era stata male. Ma, nonostante gli stesse piangendo il cuore, si sforzò di tenere un tono:
《È come se io dicessi che quei due-》
Bastardi schifosi.
《Uomini che hai incontrato in bagno oggi avrebbero fatto... bene a farti del male, perché tu eri sola, bellissima e in un bagno degli uomini.》
Cercò di tenere la voce salda.
Non riusciva nemmeno a pensare a cosa sarebbe potuto capitare, non ce la faceva.
Decise di cambiare argomento:
《Insomma, qualcuno che ti fa del male è sempre una cosa sbagliata. Anche se lei ha davvero tradito Roger -cosa di cui in ogni caso nessuno è sicuro- sono problemi loro e anche fosse vero ciò non giustificherebbe in nessun modo che qualcuno le facesse del male.》
Clare era ammutolita. Il rossore che prima le aveva illuminato il viso era scomparso lasciando posto al pallore che si vedeva sul suo volto quando provava emozioni negative, ed era impassibile.
Brian forse avrebbe fatto meglio a tacere, ma proseguì:
《E poi Roger non è esattamente uno stinco di santo, e tu lo sai bene.》
A quel punto gli occhi di Clare si ridussero a due fessure e lui capì di aver esagerato:
《Ma certo...》
Fece nel tono tagliente che usava così spesso:
《Chi cazzo se ne frega di Roger, tanto lui è solo un bastardo senza cuore!》
《Non era quello che intendevo-》
《È facile parlare senza sapere quel che ha passato.》
A questo punto anche lui iniziava a scaldarsi:
《Potrebbe avere anche lei aver avuto dei problemi da piccola, per quanto ne sappiamo.》
《Te lo dico io com'è cresciuta quella stronza!》
Sibilò lei. Lui cercò di tenere un tono pacato:
《Smettila di chiam-》
《È cresciuta in una fottuta casa bellissima con due fottuti genitori che l'hanno fatta diventare una cogliona viziata e antipatica!》
《Clare, per favore basta-》
《E adesso pensa di poter avere tutto quel che cazzo che le pare, ecco che succede!》
Brian si alzò in piedi, prese le tazze e le ripose nel lavandino. Si voltò verso la ragazza, che stava composta ma rigida, e le disse con tono piatto:
《Credo che per te sia arrivata l'ora di andare.》
Lo sguardo di Clare si indurì.
Si alzò in piedi e con movimenti volutamente frettolosi si sfilò la felpa del ragazzo, per posarla malamente sul tavolo.
Questo fece male al ragazzo, ma lui si sforzò di rimanere impassibile mentre lei gli passava davanti e andava a riprendere le sue cose nell'altra stanza.
Si diresse ad aprirle la porta.
Qualche secondo dopo lei ricomparve, con il piumino già indosso.
Brian, sentendosi vicino al crollo, si addolcì lievemente e disse:
《Mi spiace che sia finita così. Ci vediamo domani.》
Lei lo squadrò, come valutando cosa rispondergli.
Infine sputò un "buonanotte" e uscì dalla porta senza guardarsi indietro.
Lui chiuse la porta, respingendo la tentazione di seppellirsi la testa tra le mani.
Non era la prima volta che litigavano, era facilissimo far innervosire Clare con quel suo carattere orgoglioso, ma ogni volta lui dopo stava malissimo.
Ritornò verso la sua camera, e gettando un'occhiata in cucina rivide la sua felpa gettata sul tavolo.
Mentre la riprendeva e ripiegava, con la freddezza dell'ultima parola di Clare che gli rimbombava nelle orecchie e il cuore pesante una lacrima che non riuscì a frenare scivolò lungo la sua guancia sbarbata.
Sospirò mentre se l'asciugava.
Era uno stupido cuore di cristallo innamorato di un elefante.

My Fairy King (parte 2)Where stories live. Discover now