XXVII - ...si trovano i rifugi migliori

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《Ma certo, tesoro, sono qui.》
Rispose la ragazza, trattenendo un sospiro.
Due piccole scarpette camminarono fuori dall'ombra, mostrando il loro proprietario alla luce soffusa delle lampade sopra il bancone, le uniche accese. Era un bambino. Secondo la poca esperienza di Freddie poteva avere sette, otto anni. Era magrolino e chiaro di carnagione, con una spruzzata di lentiggini che si intravedeva sparsa su tutto il suo delicato visino. La sua espressione era sonnolenta, sembrava esausto. Freddie provò un moto di tenerezza. Il piccolo aveva già addosso un piumino leggero, di un colore scuro, e sulle sue spalle aveva uno zainetto rosso. Una sciarpa era saldamente stretta in una delle sue manine, e l'orlo strisciava per terra.
《Cherry, a-andiamo a casa ora? Ho sonno...》
Quando la vide con quello strano ragazzo col giubbotto di pelliccia che lo guardava sorpreso, il bimbo si fermò. Inclinò la testa, cercando forse di identificarlo nella sua schiera di volti conosciuti. Si rivolse direttamente a lui.
《C-chi sei?》
Chiese il piccolo curioso. Freddie sorrise. Era sorpreso, ma situazione iniziava ad essere meno nebulosa nella sua testa stanca.
Si abbassò un po' sulle ginocchia e porse la mano al bambino:
《Il mio nome è Freddie. Con chi ho il piacere di avere a che fare?》
Il bimbo gliela strinse piano, ma non sembrava intimidito. Cheril, a fianco a lui, lo guardava come una bomba che sta per saltare da un momento all'altro.
《T-Theodore. P-p-piac-cere m-mio.》
Poi si rivolse alla ragazza a fianco a lui:
《V-viene anche F-F-Fr-Freddie a casa c-con noi?》
《Se ha voglia di accompagnarci...》
Disse Cheril, che pareva essersi arresa all'idea di essere stata scoperta. Nella sua frase, Freddie intuì che lei gli avrebbe spiegato tutto, forse lungo il tragitto, e annuì.
La ragazza si riscosse dal suo torpore e si rivolse al bambino.
《Forza, orsetto, hai preso le tue cose?》
Ted annuì.
Lei ripetè il suo movimento, assorta. Guardò verso Freddie, per chiedergli una mano o per decidere se fidarsi. O forse entrambe.
Dopo qualche secondo nel quale forse soppesava le sue possibilità che aveva la ragazza parve decidersi.
《Ascolta, tesoro...》
Fece rivolta al bambino
《Adesso tu e Freddie mi aspettate fuori, d'accordo? Io finisco di sistemare qui e arrivo.》
Il bambino annuì e porse - quella che non era impegnata a reggere la sciarpa - la manina al ragazzo. Freddie la strinse, e poi chiese:
《Sicura che non ti serva una mano?》
Lei sospirò:
《Stai tranquillo. Stai solo attento a lui, per favore.》
Prima che lui potesse risponderle, lei gli aveva già girato le spalle e stava ritornando verso la cucina.
Freddie si sentiva in colpa, nonostante lui non ne avesse alcuna. Ma guardando verso quei due grandi occhi marroni che lo guardavano fiduciosi si sforzò di sorridere:
《Allora, tu quanti anni hai?》
Chiese. Ted sorrise, come se non gli facessero spesso domande:
《Otto. Tu q-quanti ne hai?》
Il sorriso di Freddie divenne naturale. Sentiva un desiderio profondissimo di chiacchierare da parte del bambino, di essere ascoltato. Quindi proseguì la conversazione mentre si avviava verso la porta di vetro dell'Emerald, convinto che la nottata si stesse facendo sempre più interessante.
《Io ne ho ventiquattro. Dove vai a scuola?》
《La R-Roche. Tu in che scuola vai?》

Cheril li guardò andare, sentendo le loro voci affievolirsi e poi venire chiuse fuori dal delicato clunk della porta.
Era appena successo ciò che temeva di più, e lei non poteva fare altro che sperare di potersi fidare di colui che l'aveva scoperta. Si sentiva braccata come un cerbiatto ferito nella foresta e ancora non sapeva se colui che l'aveva trovata fosse un cacciatore o un veterinario.
Si riscosse. Era finito il momento dell'autocommiserazione. Aveva un lavoro da finire, e il suo meritato sonno era ancora lontano e ostacolato da una marea di spiegazioni da fornire.


《Mi piace la tua casa...》
Disse Freddie, una volta che la ragazza fu tornata, dopo aver messo a nanna suo fratello. Contemplò l'ironia della situazione: la sua ragazza lo buttava fuori di casa perchè non poteva fermarsi da lei, ma circa tre quarti d'ora dopo si ritrovava a casa di un'altra ragazza altrettanto carina e pure single.
Se Mary fosse venuta a saperlo l'avrebbe ammazzato. Ma non importava, non sapeva quasi più niente della sua vita dopotutto.
La cucina dove la ragazza di muoveva era persino più angusta della casa dove vivevano i suoi amici Brian e Roger. Il tavolo era piccolo, sembrava quello di un bar, e aveva una sola gamba al centro.
I mobili erano di un certo pregio, ma le stoviglie che vedeva ad asciugare sopra erano economiche. Era tutto in ordine rigoroso, ma gli sembrò che sul piano della cucina ci fosse un velo di polvere.
《È piccola, ma siamo solo in due, perciò per ora va bene...》
Il tono di Cheril era preoccupato, quasi in ansia. Continuò:
《Ho solo acqua, purtroppo. Va bene?》
《Tranquilla, cara, sono a posto...》
Lei parve non sentirlo nemmeno, e qualche secondo dopo posò due bicchieri d'acqua pieni sul piccolo tavolo.
《Grazie...》
Mormorò Freddie, bevendo un piccolo sorso dal suo. Si trattenne dal fare una smorfia: gli sembrava quasi di sentire la consistenza del calcare tanto ce n'era in quell'acqua.
Cheril sembrò non accorgersene e tracannò tutto il contenuto del suo bicchiere.
Lo guardò. Si stava mostrando sicura ma nei suoi occhi marroni, così simili a quelli del lentigginoso bambino che dormiva nella stanza accanto, c'era una disperata richiesta di aiuto.
In quel momento, la ragazza gli ricordò tantissimo un cerbatto spaventato, nonostante il tono della voce si mantenesse saldo, quasi sprezzante:
《Immagino di essere costretta a raccontarti tutto, non è vero?》
Freddie scosse la testa, mostrandosi più sicuro di quel che in realtà era:
《Assolutamente no. Non è necessario. Ascolta..》
Si sporse verso di lei, e proseguì:
《Non dirò niente a nessuno, se non vuoi. Prenderò il mio cappotto e uscirò da quella porta in questo momento, se me lo chiederai. Ma credo che tu voglia... tu abbia bisogno di parlare a qualcuno di questa storia.》
Vide i suoi occhi inumidirsi.
Lui si sentì spezzare il cuore:
《Non ci conosciamo bene, ma puoi fidarti di me. Sono tuo amico e sembra che tu abbia bisogno di un amico, dolcezza.》
La ragazza chiuse gli occhi, mentre una lacrima solcava la sua guancia e si tingeva del colore del suo fondotinta.
《Mettiti comodo》
Nonostante il pianto, la sua voce era salda.
《ci vorrà un po'.》

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 26, 2021 ⏰

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