XVII

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✯𝓙𝓸✯

Eravamo arrivati al Blue tower e ci eravamo messi seduti ad uno dei primi tavoli liberi che avevamo adocchiato, tutti tranne Beth, che stava aspettando quell'idiota del suo ragazzo fuori da locale visto che le sembrava brutto non chiamarlo, per quanto mi riguarda non capisco il motivo di tante smancerie, ma non erano affari miei e sinceramente preferivo stare fuori da eventuali discussioni di coppia.

«È arrivato l'idiota? Sono stufo di aspettare»

Certo che dovevo ammettere che non mi impegnavo minimamente a nascondere il mio fastidio e sia Megh che Arthur lo avevano capito, probabilmente anche quella rimbambita della signora Rosie avrebbe compreso il mio stato d'animo, ma questi erano dettagli

«Ti ricordo che stai sempre parlando di mio fratello e comunque dovrebbe arrivare tra poco»

«In più potresti almeno fingere di essere contento? Dopotutto siamo qui per te»

Alle parole di Arthur sbuffai e mi misi comodo sul divanetto e lo guardai con un sopracciglio alzato

«Allora, se siamo qui per me, perché abbiamo invitato quello lì? È evidente che non gli sto simpatico»

Arthur si portò una mano alla fronte, ormai esasperato mentre Megh sospirò e andò incontro a Beth e Eric, che erano appena arrivati e gli indicò dove eravamo seduti e non appena il biondo notò la mia presenza non poté nascondere il suo fastidio, direi che per entrambi valeva la storia di non riuscire a nascondere le emozioni provate.

Io gli rivolsi un sorriso fasullo, che venne ricambiato con altrettanta falsità, si vedeva che si stava trattenendo per Beth e questo mi stava facendo venire voglia di provocarlo fino a farlo scoppiare

«oh finalmente sei arrivato! Sai ti stavamo aspettando con ansia, del resto uno come te non si vede spesso in giro»

Alle mie parole tutti si ammutolirono di colpo e Arthur mi lanciò un'occhiataccia che mi intimava di stare zitto, ma io lo ignorai completamente e posi la mia completa attenzione su Eric, che mi osservava sospettoso e sembrava cercare di capire dove stesse il trucco

«uno come me in che senso?»

Anche Beth stavolta mi guardò in modo torvo, sapeva benissimo che quello che stavo per dire non era un complimento rivolto al suo adorabile ragazzo, ma ignorai beatamente anche lei

«Jordan perché non la smetti?»

Questa sua frase, però, la percepii come un trampolino di lancio, non mi sarei di certo fermato soltanto perché la piccoletta non voleva, anzi avrei continuato proprio per farle dispetto, dopotutto mi avevano chiesto di divertirmi no? Bene, allora perché avrei dovuto fingere quando potevo benissimo farlo davvero?

«Intendo che tu sei uno di quelli che preferisce ricorrere le palle su un campo da calcio, piuttosto che cercare le proprie»

Vidi, con piacere, di aver colpito nel segno, infatti, Eric divenne verde di rabbia e cercò di venirmi addosso ma Arthur lo trattenne per un braccio chiedendogli di non fare casino

«ok, io non so che diamine di problemi tu abbia, ma se non la smetti di provocarmi giuro su chi ti pare che ti faccio saltare i denti!»

Io sorrisi divertito quando captai la rabbia che stava provando in quel momento Eric, ma avvertii anche qualcos'altro.

Per un paio di secondi sia io che Arthur sentimmo una specie di brivido attraversarci e quella sensazione era stata provocata da una forte energia magica che in quel momento era emanata da Eric stesso.

No, vi prego non ditemi che adesso anche questo deficiente è in grado di lanciare incantesimi! Certo che la magia si vende proprio a chiunque...

«ehm scusate, potreste evitare di litigare qui dentro? Se proprio dovete discutere fatelo fuori»

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