CAPITOLO 13 : LA STANZA VA-E-VIENI

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La cena del Lumaclub andò bene a differenza di ciò che pensava Sophia, Lumacorno le aveva presentato tutti gli studenti presenti nella stanza e si lodava di tutti i personaggi famosi e importanti con cui ogni giorno era in contatto.
"Non è stato così male" disse Blaise.
"Ci credo, Melinda Bobbin non ti toglieva gli occhi di dosso" rispose Sophia con un sorriso, il fratello iniziò a ridere per poi dire "Penso che le chiederò di uscire, è molto carina".
Continuarono a chiacchierare fino alla sala comune e una volta dentro si unirono agli altri compagni raccontando della serata.

Dopo circa 1 ora andarono tutti nelle proprie stanze, Sophia rimase e mentre si stava alzando dalla verde poltrona, Draco entrò nella sala comune.
La ragazza si fece coraggio e decide di fermarlo, doveva parlargli in ogni modo.
"Draco fermati"
Lui la guardava negli occhi.
"Draco parlami" lui però iniziò a camminare.
"Te lo chiedo perfavore" e lo prese per il braccio sinistro, lui lo tirò immediatamente via dalle sue mani.
"Allora è vero" disse lei con un tono incerto, come se fosse una domanda e allo stesso tempo un'affermazione.
"Cosa?" chiese il biondo.
"Alza la manica" disse seriamente Sophia.
Draco rispose con un no secco e la sorpassò.
"Sei uno di loro, vero?"
Draco si paralizzò, era di schiena alla ragazza.
"Non sono cose che ti riguardano Sophia"
"Perché non mi parli?" chiese lei.
"Non perdo tempo con le ragazzine come te".
Sophia non sapeva cosa rispondere, avrebbe voluto gridargli contro, dirgli che era un cretino, un bambino viziato che meritava di rimanere solo, ma non disse niente di tutto ciò, lo lasciò andare.
"Ricordati solo una cosa... allontanare le persone non ti rende migliore"

Quella notte Sophia non chiuse occhio, le parole di Malfoy si ripetevano nella sua testa in continuazione, senza sosta.
La mattina decise di non seguire le lezioni ma di andare al settimo piano per trovare la Stanza delle Necessità.

Camminò tre volte avanti e indietro pensando a una stanza dove poter stare da sola, al caldo e in pace. Con sua grande sorpresa la stanza si mostrò e una volta entrata rimase a bocca aperta: la stanza era di un azzurro intenso, pieno di vecchi libri e oggetti curiosi, una poltrona e un camino in un angolo della stanza.
Rimase lì dentro fino all'ora di cena, senza curarsi di niente, stava bene lì dentro, era serena, lontana da tutti i problemi.

Uscì dalla stanza con un sorriso sincero, promettendosi di tornarci il fine settimana ma quando chiuse la porta si trovò Draco davanti a lei.
"Cosa ci fai qua tu?"
"Blaise mi ha chiesto di cercarti"
"Stai mentendo" disse Sophia con tono serio.
Poi lo guardò negli occhi, voleva provare ad avere una conversazione civile con lui ma nessun argomento che le veniva in mente sfociava in una chiacchierata amichevole.
"Andiamo?" chiese lui.
Si avviarono verso la Sala Grande per la cena ma poco prima di entrare Draco le disse di aver dimenticato una cosa nel dormitorio e se ne andò. Sophia sapeva che stava mentendo, cosa ti poteva servire per mangiare?
Lasciò perdere l'idea di seguirlo.

Quel sabato Draco Malfoy non si presentò alla partita contro i Grifondoro, cosa strana per uno come lui, e anche dopo la fine della partita non si fece vivo.
La ragazza non si diede per vinta, cercò in tutti i posti soliti di Malfoy e lo trovò, sulla torre di astronomia, affacciato alla ringhiera della grande finestra.
Si avvicinò e lo sentì piangere.
Probabilmente non sapeva di non essere più solo. In silenzio Sophia si avvicinò, mettendosi accanto a lui con lo sguardo verso il lago senza mai guardare il ragazzo.
"è proprio bello qua" disse lei.
Lui non rispose.
"Era tanto che non venivo qua escludendo le ore di lezione"
Ancora niente.
"L'ultima volta che ci sono stata era per un appuntamento con un ragazzo"
Silenzio.
"Sai, questo ragazzo mi piaceva molto, mi aveva chiesto di vederci qua con un biglietto, durante le vacanze di natale. Mi ha fatto salire fino a qua per darmi un regalo, una splendida collana con le ali d'angelo e una bellissima pietra."
Draco adesso la guardava ma lei ancora non si era girata.
"Ho tenuto quella collana per mesi, fino a che non l'ho visto con un'altra dopo avermi baciata. Adesso chissà dov'è... un po' come il rapporto che ho con questo ragazzo, sai? Prima lo vedevo sempre, anche solo per una chiacchierata tra amici e adesso non so più neanche se esiste un minimo di legame"
Adesso Sophia si era girata a guardarlo.
"Lui non mi parla, mi evita, mi tratta male quelle rare volte in cui mi rivolge la parola. Hai qualche consiglio da darmi?"
"Dovresti lasciarlo stare" disse lui "Non penso sia quello giusto per te."

Come Un Angelo - Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora