CAPITOLO 23 : "COME UN ANGELO"

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Il pomeriggio seguente Draco non aveva nessuna lezione, così decise di appartarsi da solo nel grande prato sotto la scuola.
Ripensò alle parole di Sophia, non riusciva a credere che il motivo per cui era rimasta era proprio lui e si sentiva uno stupido a non essersi mai reso conto dei sentimenti della ragazza.
"Expecto Patronum" disse Draco ma dalla sua bacchetta non uscì niente.
"Devi pensare a qualcosa di bello, veramente bello" sentì lui nella sua testa.
"Soph! Ma..." il biondo non riusciva a crederci, la stava sentendo in pieno giorno.
"Lo so, avevo detto che non mi sarei mai intromessa durante la giornata ma i tuoi pensieri erano talmente forti e pesanti che non ce la facevo più" rise lei.
"Ti prego, fallo più spesso. È così bello sentire la tua voce non solo di notte..."
"Vedremo... adesso, torniamo al tuo incantesimo, pensa a un ricordo felice, veramente felice".
Draco ci pensò, non aveva ricordi felici, o almeno, nessuno legato alla sua famiglia e alla sua infanzia era un ricordo felice. Poi pensò a Sophia e quando ballarono al Ballo del Ceppo.
"Exptecto Patronum" dalla bacchetta uscì una leggera nebbiolina argentea.
Pensò al natale insieme, alla torre di Astronomia.
"Exptecto Patronum" ancora una volta un patronus informe.
Pensò ai loro baci, alle loro mani insieme, al suo sorriso, alla sensazione piacevole che provava ogni volta che lei le stava accanto.
"Exptecto Patronum" questa volta una luce argentea a forma di Leone uscì dalla bacchetta di Draco.
"Un Leone?" chiede Sophia.
"Ho pensato a te".
Draco continuò a guardare l'animale.
"Un serpeverde con un leone come patronus... fa ridere, no?" disse lui e lei rispose che era davvero un abbinamento strano ma niente di cui vergognarsi.
"Non ho ancora fatto le valigie e domani devo partire"
"Vai a farle allora, ci vediamo stasera." ma prima che lui le dicesse di restare, Sophia era già scomparsa.

Draco avrebbe voluto parlare ancora con lei, per la prima volta dal suo ritorno ad Hogwarts aveva passato un bel pomeriggio.

Dopo essere tornato al dormitorio e sistemato tutte le cose nel baule cercò Blaise.
"Draco, tutto bene?" chiese lui una volta incontrati.
"Sì, tu?"
"Mi manca tanto" disse Blaise dopo aver sospirato.
"Anche a me"
"Draco, perfavore, digli che gli voglio bene e che mi manca" disse Sophia all'improvviso.
Il biondo rimase un attimo stupito, ma non poteva essere più felice di sentire la sua voce per la seconda volta in una giornata.
"Blaise, sono sicuro che anche tu manchi a lei, ti voleva bene, non scordarlo mai" disse Draco mettendo una mano sulla spalla dell'amico.
"Lo so, ma lei non è qui e io mi sento vuoto."
"Vorrei tanto dirgli che io sono qua e che lo sento, ma non posso..."
"Secondo te, lei ci guarda dalle stelle?" chiede Blaise.
"Secondo me lei ci protegge, come un angelo"
"Sì, hai ragione Draco, grazie" disse l'amico prima di andare a dormire.
"Grazie, sei il migliore. Ti amo così tanto"
"Ti amo anche io Soph. Ci vediamo tra poco".

Quella notte la passarono in un grande letto, abbracciati, per la maggior parte del tempo in silenzio.
"Avrei voluto farti conoscere mia madre queste vacanze"
"Davvero? Mi avresti portata a casa come la tua ragazza?"
"Non a casa mia... non ti avrei mai fatto entrare con Tu-Sai-Chi alla Villa"
"Già, dimenticavo".
D'un tratto Sophia si fece triste e Draco lo notò immediatamente.
Non era sicuro di volerle chiedere il motivo del suo cambio d'umore perché già lo sospettava, le mancava vivere la sua vita, anche se sempre stata caotica.

Le vacanze iniziarono e a pochi giorni dopo il suo inizio Draco fu chiamato d'urgenza dal padre, Lucius Malfoy.
"Draco, abbiamo una grande opportunità, guardalo e dimmi se riconosci Potter".
Draco guardò il ragazzo davanti a sé, non aveva la cicatrice, non portava gli occhiali tondi e aveva un viso gonfio ma lo riconobbe, Harry Potter si trovava a Villa Malfoy.
"Menti" disse Sophia "Fallo per me, non dire la verità. Salva Harry. Lui è mio amico"
"Io non ne sono sicuro" disse Draco al padre.
"Draco, abbiamo una grandissima opportunità, guardalo bene e dimmi se è lui oppure no." Continuò Lucius.
"Salvalo, è la scelta giusta"
"No, non è lui" disse il biondo.
Harry e Ron Weasley vennero portati nei sotterranei mentre Hermione venne trattenuta da Bellatrix, che la torturò.
"è Hermione che grida?" chiese Sophia.
"Sì" rispose in tono freddo il ragazzo "Non posso salvare anche lei, mi dispiace".
Nonostante non fosse fisicamente lì, Sophia stava soffrendo sentendo le urla della sua amica, nonostante il poco tempo passato insieme le voleva bene e le veniva da piangere pensato alla tortura subito dalla zia di Draco. Quando le urla cessarono Draco tornò al piano di sotto, in tempo per proteggere la madre dal lampadario che stava cadendo a causa di Dobby, il loro vecchio elfo domestico.
Harry, Ron e Hermione erano scomparsi e Sophia fu sollevata di questo.

Quella notte la ragazza non smetteva di ripetere a Draco di aver fatto la cosa giusta mentendo e salvando Harry Potter ma nonostante questo, Draco si sentiva in colpa verso la sua famiglia.
"Soph io credo di aver deluso un'altra volta mia madre"
"Draco non dire assurdità, l'ho vista, l'ho osservata, lei è buona, anche se non lo mostra e tutto ciò che vuole è il meglio per te."
"L'ho messa in pericolo e non riuscirei a reggere se le accadesse qualcosa per colpa mia"
"Ascoltami, non le accadrà niente. Ti fidi di me?"
Draco annuì ignaro del fatto che Sophia, da quel momento in poi, rimase al fianco pure di Narcissa Malfoy quando era sola con Lucius e i mangiamorte.

*spazio autrice*

Ciao a tutti!
Grazie a chiunque stia leggendo questa storia, spero vi stia piacendo, stiamo piano piano arrivando alla fine.

Ho tante idee che mi piacerebbe realizzare ma la cosa che più interessa è sapere su chi vi piacerebbe leggere una fanfiction... grazie a chiunque risponderà💓

In ogni caso, buona vigilia di natale🎄

Come Un Angelo - Draco MalfoyWhere stories live. Discover now