Capitolo XLI

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Bubble Gum - Clairo

10 Gennaio 1974

Sirius e Remus iniziarono ad insospettirsi quando ormai era troppo tardi per indagare. Erano le tre di notte quando notarono che James non era tornato in camerata.

«Avranno perso...» concluse Remus sottintendendo tutte le implicazioni che perdere una partita per il loro migliore amico portava (urla, pianti, cioccolata calda e tentati suicidi), Sirius sospirò e si passò una mano sulla faccia cercando di non pensare troppo al tempo che avrebbero perso a consolarlo.

«Si sarà rintanato a piangere da qualche parte.» lo prese in giro Sirius ridacchiando sulle labbra arrossate dai baci del suo ragazzo. Remus allungò le mani per fargli il solletico e Sirius cercò di allontanarsi il più possibile, quando cadde dal letto Remus capì che era ora di dormire, altrimenti sarebbero finiti per uccidersi a vicenda per sbaglio.

«Notte, Siri.» disse guardandolo mentre si rintanava di nuovo fra le sue braccia, fronte contro fronte. Sirius per qualche motivo arrossì, solo Regulus lo chiamava così.

«Buonanotte, amore.» Remus lo guardò sconvolto per qualche secondo poi fece una smorfia fra l'imbarazzato e l'innamorato perso, il rossore gemello a quello di Sirius che sbocciava come germogli ad Aprile.

«Sei così smielato...» lo schernì Remus non riuscendo a smettere di sorridere, i denti così in mostra che se qualcuno ci avesse puntato una luce contro avrebbero potuto fare da riflettore.

«Lo ami quando faccio così.» affermò convinto Sirius invadendo completamente lo spazio di Remus per un bacio poco casto.

«Lo amo, lo ammetto.» disse e poi dette le spalle a Sirius per dormire veramente, se avesse continuato a guardarlo avrebbero passato la prossima eternità a sbaciucchiarsi. E le borse sotto gli occhi di Remus non potevano permetterselo.

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La mattina dopo andarono in mensa tranquillamente, James era ancora scomparso, ma non era la prima volta che succedeva, solitamente veniva mandato nella foresta proibita con il loro amico Hagrid per qualche punizione, quindi nessuno dei malandrini rimasti se ne era preoccupato più di tanto.

«Pancake!» Saltellò Sirius battendo le mani come un bambino sovreccitato, il suo fan club riuscì comunque a trovarlo abbastanza attraente da esalare un sospiro collettivo, quando Remus prese posto accanto al suo ragazzo stringendogli piano una coscia sotto il tavolo, il fan club soffiò come un branco di gatti incazzati e Remus tolse la mano sentendosi quasi in colpa. Gesù! Era un fottuto lupo mannaro, perché un gruppo di ragazzine di undici anni lo terrorizzava così tanto?

«Avete visto James?» chiese Remus dopo aver salutato le ragazze, Marlene era misteriosamente scomparsa come James, Remus riuscì a individuare una connessione fra i due e si girò verso Fabian, il quale mangiava con Evan Rosier, ma di Gideon non c'era nessuna traccia. Però Frank c'era. La conclusione di Remus fu che era successo qualcosa durante la partita e che lui e Sirius avrebbero dovuto inventarsi una buona scusa per quella primadonna di James per non essere rimasti a guardarlo mentre si destreggiava con la sua scopa.

«Infermeria.» disse con un tono infermo Dorcas, spaventata di riferire una notizia così brutta di prima mattina, aveva gli occhi leggermente rossi di pianto e la voce roca per aver urlato. Tutti sapevano che le due ragazze litigavano da un po' per l'abitudine di Marlene di sfracellare tutte le sue ossa solo per vincere una partita di Quidditch. Remus non batté ciglio, semplicemente rubò uno dei nove pancake di Sirius e lo sommerse di sciroppo d'acero.

«Cosa ha fatto esplodere questa volta?» chiese con una nonchalance disarmante, a Lily cadde effettivamente la bacchetta di mano.

«In realtà credo che James abbia fatto la prima cosa buona della sua vita.» dovette ammettere lei, mentre si chinava a raccogliere la bacchetta. Remus si sorprese più che Lily stesse parlando bene di James che del fatto che il suo migliore amico fosse probabilmente gravemente ferito. «Quei maledetti dei Corvonero stavano per perdere perché Marlene aveva individuato il boccino e le hanno fatto l'incantesimo di Patroclo*.»

The Way He Looks At The Moon || Wolfstar & MalandriniWo Geschichten leben. Entdecke jetzt