Quattro Formaggi

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[Drake]

Mentre stavo per uscire dalla pizzeria Slice of Heaven, non potei fare a meno di ascoltare Abi, ovvero l'incaricata agli ordini, intenta a parlare al telefono.

"Ricapitolando: una pizza con prosciutto e formaggio, e una con salame e crosta ripiena.
Consegna a Cedar Street twenty-one, giusto?"
Drizzai le antenne non appena sentii la sua voce pronunciare quell'indirizzo.
"Ah sì, anche una bottiglia di Coca Cola." Aggiunse. "Le pizze vi verranno consegnate tra una quindicina di minuti. Grazie per aver ordinato da noi."

Mentre annotava l'ordine al computer, pensai che quello fosse il mio momento per intervenire e mi incamminai verso di lei. Notò la mia presenza e mi rivolse un sorriso. "Te ne stai andando?"

"Stavo per farlo, ma posso consegnare un ultimo ordine, non c'è problema." Alzai le spalle, cercando di nascondere il mio entusiasmo.
"Non preoccuparti, ci pensa Spencer".
Mi rassicurò Abi, indicando il ragazzo che stava giusto entrando nella pizzeria. Non sapevo nè chi fosse, nè quale turno coprisse; evidentemente quella sera mi avrebbe dato il cambio.

"No davvero, lo farò io." Insistetti, fallendo nel mio piano di sembrare indifferente.
"Non essere sciocco, il tuo turno è finito.
Va a casa." Roteò gli occhi scherzosamente.
"Qualcosa non va?" Si intromise Spencer, guardandomi con la coda dell'occhio.
"Oh, nulla di che" Abi ridacchiò. "Drake si è offerto di consegnare l'ultimo ordine, ma puoi farlo tu, no?" Il ragazzo annuì, scrollando le spalle.

"Ma ci tengo a farlo io." Mi imposi, alzando leggermente la voce. Spencer notò quanto fossi ostinato, tanto che mi lanciò un sorriso di sfida. "Amico, ora è il mio turno".

"Ho detto che ci penso io". Sbottai, allontanandolo con una spinta sul petto.
Abi sussultò, ma fui salvato dal suono della campanella che indicava che l'ordine era pronto per la consegna. Afferrai velocemente i cartoni, lo scontrino e la bibita, correndo poi verso la mia bicicletta. Mi ero già allontanato quando sentii quei due chiamare ripetutamente il mio nome.

Ma poi, perché lo stavo facendo?
In fin dei conti non sapevo nulla di quella ragazza; sì, era molto carina, ma non riuscivo comunque a spiegarmi perché fossi così interessato ad incontrarla di nuovo.

In sella alla mia bici imboccai la strada che portava ad una destinazione familiare. Svoltando a sinistra per Cedar Street, cercai con lo sguardo una casetta dal color grigio tenue. Non appena la notai mi fermai, presi le pizze e mi affrettai a raggiungere il campanello.

Non ci volle molto prima che sentii un rumore di passi avvicinarsi. Prima il tintinnio delle chiavi, poi il cigolio della porta, seguiti da una figura maschile che apparve di fronte a me. Cercai di comportarmi nella maniera più normale possibile.
"Buonasera signore, il suo ordine".

Immediatamente mi ringraziò, prendendo le pizze, poi si mise a frugare nelle tasche dei suoi pantaloni in cerca di qualche spicciolo.
"Cavolo, devo averli dimenticati dentro."
Si diede un leggero schiaffetto sulla fronte.
"Leslie!"

Dev'essere il suo nome!
Oh insomma, finiscila.

Una ragazza dai capelli biondi raggiunse velocemente la porta e porse all'uomo una banconota da venti dollari. Non sembrava essere la stessa della volta precedente, e il suo viso non mi sembrava per nulla noto. Certo era che non si stava ponendo nessun problema a squadrarmi da capo a piedi. Lanciai uno sguardo al numero civico, eppure si trattava della casa giusta. Ma lei dov'era?

"Per caso c'è un'altra ragazza che vive qui?"
Le parole uscirono dalla mia bocca prima che potessi accorgermene. L'uomo annuì, porgendomi la banconota. "Sì, è mia fi-" Si interruppe, tagliando corto, e inarcò un sopracciglio. "Perché lo chiedi?"

"Ehm..." Cercai di fingermi incurante, alzando le spalle. "Curiosità."
"Sai come si dice" Intervenne la ragazza bionda. "Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino." L'uomo mi rivolse un'ultima occhiata, poi mi chiuse la porta in faccia.

Prima di andarmene guardai ancora una volta il campanello, annotandomi mentalmente quel nome: Leslie Ricci.

*

[Leslie]

"Ci stavi davvero provando con il ragazzo delle consegne?" Ridacchiai, non appena Mia e mio padre rientrarono in casa. "Senti chi parla." Borbottò lei, ondeggiando le sopracciglia.

Durante la cena, papà ci chiese quali fossero i nostri piani per il giorno successivo, che a dire il vero non erano nulla di speciale; avevamo promesso a Katerina, la cuginetta di Mia, di accompagnarla in piscina, e poi non avremmo avuto nient'altro da fare. O almeno, insieme.

Una volta finite le nostre pizze Mia si avviò verso casa sua, promettendomi di scrivermi poco più tardi. Chiuse la porta alle sue spalle e suonò il campanello due volte, lo faceva sempre.
Il motivo? Non l'ho mai saputo.

Mi ricordai di inviare il messaggio della buonanotte a mia madre, per poi salutare anche mio padre ed incamminarmi verso la mia camera da letto.
Anche se non ero particolarmente stanca, avevo comunque bisogno del comfort del mio letto e delle mie canzoni preferite in sottofondo.

Entrando nella mia stanza, misi in carica il telefono sulla scrivania, connettei l'Ipad  alla cassa acustica che mi era stata regalata in occasione del mio compleanno, ed avviai Spotify.
Notai la vibrazione all'arrivo di un messaggio, il quale mi indicava che Mia era arrivata a casa sana e salva.

Lo ignorai, sdraiandomi e chiudendo gli occhi al suono della musica rilassante; il sonno mi colse poco dopo, nonostante non fosse nei miei piani.

E fu così che terminò il primo giorno di quella che si sarebbe rivelata una meravigliosa estate.

Pizza-Line Bling (Traduzione Italiana)Where stories live. Discover now