Capitolo diciannove.

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Il treno corre ad una velocità molto elevata, la maggior parte del tempo sfreccia sotto lunghe gallerie e vi rimane poco spazio al sole che sta pian piano calando.

Non mi sono ancora decisa ad accendere il cellulare, probabilmente spaventata da una sua ipotetica reazione.

Sono in apnea.

Sento un peso sul cuore ed un dubbio che mi tormenta.

"E se avessi sbagliato? Forse dovevo impegnarmi di più, dovevo insistere, potevamo parlarne e trasferirci assieme", ma i ricordi e il peso degli ultimi mesi era soffocante.

Sicuramente non è il solo a cercare risposte o forse a cercarmi, non voglio immaginare la reazione degli altri ragazzi.

Ho stretto con tutti i ragazzi, con Lele in particolare e ne ho parlato con lui prima ma non era in programma una mia partenza immediata e ,di sicuro, non da sola.

Lele ha cercato di convincermi a restare ed insistere, diceva che Tancredi avesse bisogno di me, ma nelle sue azioni non sembrava.

Tancredi è una persona libera, non legata a qualcuno in modo così viscerale.

Tancredi è un libro aperto e se una cosa inizia a pesargli lo mostra.

Non ho mai messo in dubbio il suo amore per me, ma di certo non era più come quando eravamo piccoli.

Ci siamo resi conto che la separazione che abbiamo avuto l'anno prima ci ha segnato.

Stare assieme era più una sfida che una cosa sentita, un 'contratto' felice.

Eravamo l'uno il passato dell'altra.

Il destino ci aveva unito, diviso, riunito e forse diviso nuovamente e poteva starci bene, ci siamo lasciati andare per il bene di entrambi.

-

Napoli.

Finalmente sono tornata e questa volta forse per rimanerci.

Tutto mi sembra uguale a come lasciato, come se il tempo si fosse fermato nella mia assenza.

La mia stanza ha ancora il profumo di Tancredi, tutto è come l'ho  lasciato.

Sentire quell'odore mi fa subito pensare ai nostri momenti felici, ma, quasi come un treno, mi passano davanti gli ultimi mesi di mancanze, incomprensioni e pause.

Mi siedo sul letto e inizio a guardarmi attorno; ci sono sue foto sulle pareti, foto con i ragazzi, con Alice, paesaggi milanesi, paesaggi napoletani.

Tutto in questa stanza mi fa ricordare la mia vecchia vita.

Mi sento cresciuta rispetto allo scorso anno dove invece ero presa dallo sconforto, questa volta sono forte e sono sicura anche di tenere i rapporti con tutti, con il tempo anche con Tancredi.

Decido di accendere il telefono e, come immaginavo, i ragazzi mi hanno mandato veramente tanti messaggi, qualche telefonata.

Lele che mi insultava in varie lingue per aver lasciato tutto cosi.

Valerio che mi chiedeva il motivo.

Diego e Gian che invece hanno inviato foto in varie zone di Milano come a dire 'ti stiamo cercando, ti troveremo'.

Da parte di Tancredi nulla.

Né un messaggio, né una chiamata.

Mi scappa una lacrima ma la asciugo subito.

Tancredi deve ragionare e pensare alle sue prossime mosse, è fatto così.

Con lui niente è prevedibile, non lo è mai stato.

Gli avevo lasciato un biglietto prima di partire, il suo, quello che ha usato per lasciare me.

Lo avevo porato con me e lo avevo lasciato sulla sua scrivania, nello stesso modo in cui lo aveva fatto lui.

Ho usato la sua stessa mossa di qualche tempo prima.

Eravamo usciti e stavamo bene, ma entrambi sentivamo questo strano sentimento di 'distanza' e 'allontanamento' tra di noi, anche senza ammetterlo.

Ci siamo addormentati abbracciati, dopo esserci appartenuti come mai prima di allora.

Lui mi aveva stretta forte, come se avesse già percepito la mia scelta e mi stesse dicendo addio a modo suo.

Blocco il telefono e mi alzo, iniziando a disfare le valigie e a sistemare tutto.

Ceno da sola nella mia casa al centro con tanto rumore in sottofondo che deriva dalle strade movimentate e mai silenziose di questi vicoli.

Eppure non sento nulla, sono rapita dal mio mondo, dai miei pensieri.

Sono convinta della mia scelta, eppure tutto ciò spaventa e fa quasi paura.

Ricominciare non è quasi mai facile.

Mi metto a letto subito dopo aver mangiato e sistemato e metto il telefono sul comodino, chiudo gli occhi quasi subito e mi addormento.

Un rumore, la vibrazione del cellulare, mi sveglia alle tre del mattino.

Faccio fatica a leggere il nome dell'autore del messaggio , ma appena metto a fuoco mi sento invadere da varie sensazioni.

Mi faccio coraggio ed apro il messaggio.

...

angolo autore:
ei!
siamo alle battute finali, il prossimo è l'ultimo.
giuro che lo caricherò entro la fine della settimana avendolo già pronto.

grazie a tutti voi, alla prossima💜

Congelato nel tempoМесто, где живут истории. Откройте их для себя