Emozioni

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La notte
Dean non riusciva a metabolizzare tutto ciò che Castiel gli aveva riferito quella sera, tanto che faceva fatica a crederci, ma di una cosa era certo: l'angelo è convinto delle sue parole, quindi decide di fidarsi di lui. Il biondo aveva chiesto al ragazzo di restare la notte nel caso gli venissero altri attacchi di mal di testa forte. Il moro era consapevole del rischio che correva nello stargli vicino, ma non sarebbe riuscito a farne a meno, così accettò. Il giovane si è addormentato come un bambino sul letto, mentre l'angelo lo osservava. I lineamenti delicati di Dean, Castiel li conosceva meglio di chiunque, erano secoli che li guardava, ma restava sempre ammaliato come la prima volta.

Mattino seguente
L'angelo si trova sulla scrivania del ragazzo per cercare indizi su come togliere questa maledizione che li colpisce da sempre, mentre Dean accenna un risveglio. Il biondo si alza dal letto, con i capelli scompigliati e mezzo addormentato, si avvicina al moro per controllare cosa stesse facendo.
Dean: "Maledizioni del Paradiso"? Seriamente?
Castiel: Non mi arrenderò mai. Devo trovare hna soluzione.
Dean: Non devi preoccuparti, tanto non sai il mio tipo.
Castiel: Pensala come vuoi, sto cercando di salvarti.
Dean: Stasera c'è una festa qui fuori tra ragazzi della struttura, ti va di venire?
Castiel: Credo non sia il caso. Non dovresti uscire da qui.
Dean: Non rimarrò qui in eterno solo perché me lo dici tu, sappilo.
Castiel: Ti seguirò solo perché se succedesse qualcosa e io non fossi lì, me ne pentirei.
Dean: Bravo Cas!

Sera
Il moro dopo un pomeriggio di studi e ricerche, la sera si teletrasporta sulla camera del ragazzo, senza incrociarlo.
Castiel: Dean! Dove sei?
Una voce lontana gli risponde.
Dean: Sono in doccia! Arrivo tra un minuto.
Castiel: Dobbiamo proprio andarci a quella festa?
Dean: Assolutamente si!
Castiel: Non ho una buon presentimento per ciò che accadrà.
Dean: Stai calmo, non succederà nulla.

Qualche istante dopo, il biondo esce dal bagno con un asciugamano legato alla vita, petto completamente nudo e ancora tutto bagnato.
Castiel: Ti sembra il caso?
Dean: Qualche problema?
Castiel: Lasciamo perdere. Qualsiasi cosa strana vedrai stasera, avvisami.
Dean: Si, va bene. Davvero vuoi venire vestito così?
L'angelo guarda il suo outfit troppo elegante per una semplice festa.
Castiel: Perché?
Dean: Vieni qui che ti aiuto.
Castiel: Non credo sia il caso Dean.
Dean: Non è il caso di uscire vestito così per una semplice festa tra ragazzi.
Il giovane porge al moro dei jeans e una felpa.
Dean: Tieni la camicia bianca sotto e indossa questi.
Castiel: Va bene.
Dean: Hai intenzione di cambiarti o continui a fissarmi?
L'angelo afferra gli abiti e si volta, togliendosi la giacca per indossare la felpa, poi si slaccia la cintura. Il biondo si gira verso di lui, con un nodo alla gola, si inumidisce le labbra e deglutisce. Il ragazzo è davanti a lui senza pantaloni e si maledice per quello che sta pensando in quell'esatto momento.
Castiel: Voltati, mi metti in imbarazzo!
Dean: Non sto guardando.
Castiel: Ti ricordo che sono un angelo.
Il fratello maggiore dei Winchester si volta roteando gli occhi, mentre il moro finisce di vestirsi.
Castiel: Va meglio così?
Il biondo sistema il collo della camicia bianca al moro, la quale si era spiegazzata.
Dean: Aspetta.. ora si!

I ragazzi si avviano verso una foresta poco distante dall'edificio in cui si trovavano, notano un piccolo fuoco e attorno dei ragazzi che parlano e bevono.
Dean: Quanto mi mancava questo spirito di festa.
Castiel: Dovremmo andarcene.
Dean: Rilassati, bevi e sfoga il tuo lato angelico.
L'angelo preoccupato e annoiato per la situazione decide di seguire il biondo.
Dean: Ho appena conosciuto Ella e questa è sua sorella Jenna. Ti va di fare conoscenza?
Il ragazzo fa l'occhiolino al moro, mentre questo comincia ad agitarsi e grattarsi il collo per l'ansia. Il giovane si avvicina all'orecchio di Dean.
Castiel: Non credo sia una buona idea.
Dean: Hai visto che ragazze? Sono qui da troppo senza fare sesso.
Castiel: Pensi solo a quello!
Dean: È essenziale Castiel!
L'angelo sparisce davanti lo sguardo del fratellone e delle ragazze.
Ella: Dov'è sparito il tuo amico?
Dean: Credo sia tornato alla struttura.
Jenna: Allora siamo soli.. ti va una cosa a tre?
Dean: Dannazione!
Ella e Jenna: Cosa?
Dean: Scusate devo andare.

Il giovane corre in cerca dell'amico in tutte le direzioni, per poi trovarlo seduto sopra la fontana con lo sguardo triste rivolto verso le stelle.
Dean: Castiel, maledizione, che ti è saltato in mente? Sparire davanti a tutti?
Castiel: Si sono stato un po' avventato, ma non mi piaceva quella situazione.
Il biondo si siede accanto al ragazzo.
Dean: È per la questione destinati, ma maledetti?
Castiel: Suppongo di si.
Dean: Capisco.
Castiel: Tutto quello che abbiamo vissuto io me lo ricordo e non riesco a non pensarci.
Dean: Sicuro che fossi proprio io?
Castiel: Si, sei tu, lo sento oltre al fatto che sei identico e hai gli stessi comportamenti.
Dean: Fatico ancora a crederci.
Castiel: Quello che mi ha detto anche la tua versione del '600, '700, '800 e '900.
Dean: Ah.
Castiel: Sono distrutto, continuo a trovarti e perderti nello stesso momento, sono davvero perso.
Dean: Ti aiuterò.
Una scintilla illumina il volto dell'angelo, che si volta verso l'amico.
Castiel: Grazie Dean.
Dean: Torniamo nelle nostre stanze su.

Un urlo forte di dolore arriva all'orecchio dei due. Il suono deriva dal luogo in cui era la festa. Castiel teletrasporta Dean con lui in quel posto e la visione che trovano davanti ai suoi occhi li sconvolge. Ci sono corpi di ragazzi e ragazze squartate ovunque. Sangue che scorre sugli alberi. Una giovane respira ancora a fatica, entrambi si precipitano da lei per curarla.
Dean: Avanti fai qualcosa!
Castiel: Ci sto provando, ma è davvero messa male, i miei poteri sono deboli.
Ragazza: Occhi neri.
Dean: Cosa?
La giovane chiude gli occhi, il cuore smette di battere e i giovani si guardano preoccupati.
Castiel: Demoni. Ti stanno cercando.

Senza epoca || DestielWhere stories live. Discover now