Litigi e preoccupazioni

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La notte stessa
Si fa tardi, il biondo, stanco, decide di rinviare la serata al locale, per andare a riposare. L'angelo lo segue, raggiungono la camera e il fratello maggiore dei Winchester si sdraia sul letto, mentre il ragazzo lo osserva attentamente.
Dean: La smetti di fissarmi?
Castiel: Scusa.
Il biondo si toglie la camicia bianca, bottone per bottone, facendo incrementare la sudorazione all'angelo accanto a lui, costretto a girarsi.
Dean: Tutto bene?
Il giovane accenna un piccolo sorriso ironico.
Castiel: Si..
Dean: Ammetti Cas, stavi peccando nella tua mente, ti ho visto. Ormai posso dire di conoscerti.
Castiel: Non so di cosa tu stia parlando.
Dean: Ti ho detto che sei un pessimo bugiardo.
Castiel: Non ho niente da dire.
Dean: Se lo dici tu.
L'angelo si gira di scatto verso il cacciatore, con gli occhi illuminati di una luce bianca tendente all'azzurro, scaraventa il ragazza al muro prendendolo per il collo della maglietta che aveva appena indossato.
Castiel: Questo non è uno scherzo! Smettila di scherzarci sopra! Qui si tratta di una cosa seria! Io ci tengo a te, più di quanto tu possa anche solo lontanamente immaginare e questo è quello che ricevo?
Dean: Scusami Castiel, non volevo.
Castiel: Giuro che non ti capisco, non ti fidi del fatto che siamo destinati e addirittura mi prendi in giro, ti rendi conto?
Dean: Hai ragione.
Castiel: Tranquillo, scusami tu.
Il biondo si dirige in bagno per finire di cambiarsi per poi tornare e appoggiarsi con la schiena sul cuscino del letto, mentre Castiel è seduto su una sedia accanto a lui.
Dean: Non avrei mai dovuto farlo, ti chiedo scusa.
Castiel: Davvero, non preoccuparti.
Dean: Non so che mi sia preso.
Castiel: Non serve che mi spieghi, ora riposati.
Dean: Vuoi venire qui?
Castiel: Accanto a te?
Dean: Si, se vuoi.
Castiel: Va bene, arrivo.
Il fratellone si alza e porge al moro dei vestiti meno eleganti per potersi mettere comodo. Lui li afferra, si cambia ed esce dal bagno, con i cappelli arruffati e le guance rosse. Il cacciatore guarda il volto dell'angelo completamente rosso, accennando un piccolo sorriso dolce.
Dean: Buonanotte, a domani Cas!
Castiel: Buonanotte Dean!

Il moro durante la notte ripensa ai momenti passati assieme al ragazzo, di cui lui non ricorda nulla. Hanno condiviso dolore, amore, speranze, un'insieme di emozioni in molti paesi diversi ed epoche storiche diverse. Ad un tratto, Dean nel sogno si toglie la coperta, facendola cadere a terra, così Castiel la raccoglie e ricopre il corpo del ragazzo, osservando i suoi lineamenti perfetti.

Poco dopo, il maggiore dei Winchester inizia a tremare, bloccato nel sogno, mentre il moro tenta invano di svegliarlo.
Nella visione di Dean, l'angelo è nudo davanti di lui, vicino ad un fiume. Il cacciatore lo accompagna a casa sua, non molto distante, si procura degli stracci e dell'acqua per curare i lividi e le ferite che l'uomo presenta su tutto il corpo.
Dean: Come ti chiami?
Castiel: Il mio nome è Castiel.
Dean: Dovresti riposare, queste ferite sono profonde.
Castiel: Non preoccuparti, guarirò.
Dean: Puoi restare qui per qualche giorno.
Castiel: Troppo gentile, grazie, non è necessario.
Dean: Insisto.
Castiel: Va bene, allora.. grazie.
Il giovane nota che le ferite stanno guarendo più velocemente rispetto al normale, quindi pensa di chiedere informazioni al giovane.
Dean: Le tue ferite sono..
Castiel: Guarite?
Dean: Si.., ma com'è possibile?
Castiel: Se te lo dicessi, non ci crederesti.
Dean: Prova ad illuminarmi.
Il moro svela la tua vera natura al biondo, mostrandogli le ali.
Dean: Tu sei.. un angelo?
Castiel: Esattamente!
Dean: E perché sei qui?
Castiel: Volevo osservare da vicino l'opera di mio padre.

Il fratellone si risveglia tra le braccia di Castiel, con la sua mano nella fronte.
Dean: Che fai?
Castiel: Stavo cercando di curarti. Stai meglio ora?
Dean: Diciamo di si.
Castiel: Che hai visto?
Dean: Quello che mi avevi detto dell'Impero Romano.
Castiel: L'inizio.
Dean: Esatto.
Castiel: Ora riposati, ne hai bisogno.
Dean: Vorrei dirti che non sono preoccupato, ma ti mentirei. Fino a qualche giorno fa non sapevo dell'esistenza degli angeli e ora scopro tutto questo.
Castiel: Immagino, mi dispiace. Ora prova a riposati.
Il ragazzo dagli occhi blu stringe tra le sue braccia il cacciatore per tranquillizzarlo e questo si addormenta con un sorriso leggero stampato sul volto.

Mattina seguente
Il biondo si sveglia tra le braccia del moro con un'aria confusa, mentre l'angelo lo osserva con fare tenero.
Dean: Noi..?
Castiel: No, altrimenti non saresti qui, non credi?
Dean: Giusto.
Castiel: Ti ho solo aiutato a dormire, ne avevi bisogno, ieri sera quell'attacco mi ha un po' spaventato ad essere sincero. Sei stato in quello stato per più di qualche minuto e tremavi, i miei poteri non riescono a fare molto contro questo tipo di visioni.
Dean: Capisco. Ora andiamo a fare colazione, su!
Castiel: Vorrei solo sentire il gusto di mangiare.
Dean: Ti dirò a cosa pensare mentre mangi, così capisci.
Castiel: Ci sto!

I ragazzi si avviano verso il ristorante per la colazione.
Dean: Giusto! Siamo a Parigi!
Castiel: Quindi?
Dean: La colazione è diversa!
Castiel: Ed è un male?
Dean: No, basta mangiare. Si buongiorno! Per me un cappuccino, una brioche e una torta!
Castiel: Per me..
Dean: Per lui un cappuccino e una torta!
Cameriera: Le va bene?
Castiel: Si, come ha detto lui.
Cameriera: Perfetto, arrivo subito!
La ragazza torna al tavolo dei due con il vassoio, porgendo loro le rispettive ordinazioni.
Dean: Che buona questa torta!
Castiel: A cosa devo pensare mentre la mangio?
Dean: A qualcosa che ti fa felice.
Castiel: Mmm, più preciso.
Dean: È come quando sei tranquillo, senza pensieri, guardi le stelle dal cofano della tua macchina e ti addormenti.
Castiel: Ma io non ho un'auto.
Dean: Fai finta di averla.
Castiel: Va bene, allora penserò a questo.
Dean: Ti è piaciuta?
Castiel: Si, molto!
Dean: Ora andiamo a visitare la città ti piacerebbe?
Castiel: Si! Andiamo!
Dean: Che io sappia a Parigi ci sono: la Torre Eiffel, museo del Louvre, la cattedrale e l'Arco di Trionfo.
Castiel: Come arriviamo così in alto sulla torre?
Dean: Ascensore.
Castiel: Arriva fino in cima?
Dean: Non ne ho idea.
Castiel: Ti ci porto io!
L'angelo appoggia la mano sulla spalla di Dean ed entrambi si ritrovano sulla punta della Torre.
Dean: Siamo così.. alti.
Castiel: Non preoccuparti, se cadi ti prendo.
Dean: Grazie per la consolazione.
Castiel: Goditi la visita.
Dean: Si, hai ragione è davvero bellissima!
Il moro osserva lo stupore che si fa strada nel viso del fratellone, come un bambino guarda il paesaggio davanti a sé. Il ragazzo non distoglie lo sguardo dai suoi occhi verdi illuminati.
Castiel: Mai quanto te.

Senza epoca || DestielWhere stories live. Discover now