𝙰𝚖𝚋𝚛𝚘𝚜𝚒𝚊 {𝟜/𝟝}

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Tutto sommato quella, era una bellissima giornata per la fanciulla che, sentendosi benedetta, festeggiava il suo giorno speciale insieme a tutte le persone a lei care

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Tutto sommato quella, era una bellissima giornata per la fanciulla che, sentendosi benedetta, festeggiava il suo giorno speciale insieme a tutte le persone a lei care. Il sole stava scomparendo dietro la coltre di nuvole, lentamente - a fine che esso, facesse spazio al buio, alla notte, alla luna.

Natalie spense le ventisei candeline, leggermente imbarazzata di avere tutti gli occhi, puntati su di lei ed i genitori, entusiasti - decisero poi di ritirarsi nelle proprie stanze a fine di lasciare la giusta intimità, alla loro bambina, o meglio, alla loro - oramai, giovane donna.

«Sono così fiero di lei, della nostra Natalie. Ha del forte potenziale e vederla così felice, mi riempie il cuore» prese parola Carl, mentre si sedette sul morbido materasso, vicino ad Ava.
«Non è più la nostra bambina, oramai..» rispose quest'ultima, accarezzando il volto del marito, che mesto, abbozzò un sorriso sghembo e confortante. «È giusto Ava, dopotutto dovevamo prepararci a questo!» e la fece sorridere, dandole un dolce bacio sulla tempia. «Noi dobbiamo rimanerle a fianco, sostenendola ed affiancandola sempre, in ogni sua scelta - anche se essa possa risultare bizzarra»

«E credi che il signor. Jackson..»

«Se è giusto per nostra figlia? Non lo so, amore. Ma i loro occhi parlano e in lui non vedo malizia, falsità -»

«Non lo so caro, vengono dette così tante cose su di lui che temo, temo per nostra figlia.» e la donna inspirò, abbandonando il capo sul petto muscoloso del marito, beandosi delle sue carezze sul suo viso.

«Ha un animo buono, Ava. Confido in nostra figlia e nelle sue scelte. Dopotutto non si sceglie la persona da amare» e la donna sorrise, scostando una ciocca dietro al lobo del suo orecchio. «Hai ragione, caro» concluse ella, socchiudendo le palpebre a poco a poco. «Vorrei solo fosse felice, fiera di sè stessa. E se vede in lui, la sua felicità - sono felice anch'io»

 E se vede in lui, la sua felicità - sono felice anch'io»

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«Ragazzi - e se facessimo un gioco?» propose Frank, scaltro e giovane, mentre reggeva tra le mani un bicchiere di birra gelata.
«Umh, grandioso. Che tipo di gioco?» si intromise Abel, affiancandosi al giovane, con fare disinvolto.

𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉Where stories live. Discover now