[ IN REVISIONE E IN CORSO ]
California, 1999.
Michael Jackson, reduce dal suo ultimo tour mondiale e due matrimoni - destinati a sgretolarsi mano a mano che il tempo passava. Vive la sua vita - eccentrica e di fama - prossimo a nuovi progetti music...
Per una scelta personale, ho deciso di sostituire il nome Diana Gote - con Bonnie Gote.
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L'uomo le prese le mani, stringendola al suo corpo - estremamente grato che la fanciulla avesse accettato il suo dolce invito al parco divertimenti il giorno seguente. Entrambi rimasero nella sua suite - abbracciati e stesi sul morbido materasso, a parlare del più e del meno - dimenticando nuovamente, l'ambiente angusto circostante. Natalie chiuse gli occhi, cullata dal dolce battito del cantante - che picchiettava con le dita, lungo tutta la sua schiena. «Nat - mi sento benedetto in questo momento, sai?» le disse poi, in procinto di coricarsi ancora una volta, con la ragazza al suo fianco.
«Lo so, anch'io.» gli rispose, con voce calda e sensuale, prima di nascondere il viso nell'incavo del suo collo - con i capelli corvini farle solletico. Posó il palmo sul suo addome - intravedendo lui, fare una piccola smorfia di dolore. «Provi ancora molto dolore?»
«In certe occasioni si - la botta è stata molto forte e la mia schiena ne ha risentito parecchio.» le confidò, sospirando appena. Natalie non voleva che quell'uomo stesse male, meritava tutto - tranne che provare ulteriore dolore, così con le dita - gli accarezzava il petto e si strinse ancora di più al suo corpo, sfiorando con la punta del suo naso - la pelle calda del collo della celebrità. Lui invece, si voltò un poco e le bació la fronte con un leggero schiocco. «Grazie di essere rimasta.» disse infine, con un leggero sorriso di piena gratitudine.
Disneyland Paris - 30 Giugno 1999
Il giorno seguente il sole era già alto nel cielo ed i suoi raggi, picchiettavano leggermente sul viso della ragazza - che con fare assonato, stropicciò i suoi occhi grandi con le nocche. «Buongiorno fanciulla» le disse il moro, seduto di fianco a lei, con un dolce sorriso sul volto.
«Popstar» gli rispose, con voce impastata dal sonno - mentre con cura, si alzò col busto. «Avanti, fà colazione che tra poco bisogna partire» la canzonò, ridendo sommessamente.
«Mh-mmh» mugolò la ragazza, ammirando il grande vassoio colmo di leccornie dinnanzi a lei. «Dispotico e romantico il signor Jackson.» lo prese in giro, addentando un cornetto nell'istante dopo. «Potrei abituarmi a tutto questo lusso un giorno.» aggiunse.
«Perché non dovresti?» le domandò, porgendole il succo d'arancia.
Natalie non rispose, era intenta a gustarsi quel dolce alla crema, mentre viró il suo sguardo altrove a quella domanda così genuina e sincera da parte dell'uomo. «Nat, davvero - perché non dovresti?» insistette l'altro, con voce seria. «Non sono così Mike - non sono abituata a tutto questo ed è un mondo completamente diverso dal mio..» prese parola, sorseggiando quella dolce bevanda. «Sono così confusa, credimi - cerca di capirmi, per favore.»
«D'accordo.» rispose freddo, all'improvviso completamente distante mentalmente da quella ragazza. «Finisci di mangiare, che dobbiamo andare.» aggiunse, alzandosi in piedi.