𝙴𝚌𝚕𝚒𝚜𝚜𝚒 {𝟝/𝟝}

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Los Angeles - 28 Agosto 1999

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Los Angeles - 28 Agosto 1999

«Sei sicura che per te, è okay?» domandò ad Amanda, con voce flebile - dopotutto non voleva mancarle di rispetto.
«Tesoro mio, ovvio - che è tutto okay» le rispose premurosa la donna, accarezzandole il dolce viso paffuto, leggermente arrossato.  «Meriti di essere felice, fà ciò che sentì! Qua ci penserò io!» concluse, virando la sua attenzione altrove, verso l'ignoto di quella grande stanza.

«Anche qui sono felice - mi hai dato una grande opportunità!» mormorò la bionda, sorridendo. «Grazie di tutto Amanda!» e la strinse forte al suo petto, in segno della forte ammirazione e sentimento - che provava per quella donna, che era per lei, una sua seconda madre.
«Salutami il sign. Jackson!» scherzò infine, congedandola con un dolce sorriso stampato sul viso.

Natalie percorse il tragitto verso casa, a passo sostenuto - fermandosi di tanto in tanto, lungo i vari negozi per comperare ciò che le sarebbe servito per il suo soggiorno a Neverland.
«Mmh - fammi prendere qualche nuovo vestito!» disse tra sé e sé, entrando su uno di essi - per rifocillarsi di alcuni nuovi capi discreti e di facile vestibilità, adatti a tutti i giorni.
Tuttavia prese anche un nuovo abito, leggermente nero ed attillato - con una normale scollatura, non troppo esagerata - perfetto in caso si fosse tenuta una piccola festa il giorno seguente, per festeggiare il cantante.
Non aveva pensato ancora, a quanti giorni sarebbe rimasta nel grande e maestoso ranch dell'uomo - che mai aveva visto ed era solo frutto della sua fantasia o di qualche sprazzo di racconto della sua amica Bonnie.

Una volta rientrata, fece la valigia - portando entrambe le mani sulle tempie, temendo di non portare con se tutto ciò che veramente le serviva - o peggio - di dimenticare, anche la più banale delle cose.

«Posso?» le chiese Carl, facendo capolino dalla porta della sua stanza, come era solito fare.
«Certo, entra» gli rispose, dandogli ancora le spalle - mentre fissava la valigia con acuta attenzione e soggezione.

«Paura di dimenticarti qualcosa?» rise l'uomo, abbracciandola da dietro con fare dolce e paterno.
«Si» rise sommessamente. «Ma ho un dubbio che mi perseguita: ovvero» e fece una pausa. «Domani è il suo compleanno» iniziò a spiegarsi, alludendo al cantante. «E non so cosa regalargli - insomma, cosa compri ad un uomo che ha già tutto?» concluse, sedendosi sul materasso, sospirando appena.

«Oh beh, a parer mio - gli basterà averti lí» le rispose sinceramente l'uomo, prendendo posto vicino alla figlia, mentre gesticolava con le mani. «Ma anche un pensiero semplice, pensa a ciò gli piace di più - anche una sciocchezza.» continuava. «Basta che sia fatta con il cuore e sicuramente lo renderai felice!» concluse, ridendo sommessamente.

«Da quando sei così romantico papà?»

«Dopo anni con tua madre» mormorò, virando lo sguardo altrove. «Ci fai il callo ad essere romantico e un ottimo amante!»
La ragazza rise di gusto abbracciando il padre cercando conforto nelle sue possenti braccia - ed egli, le diede un dolce bacio sulla fronte prima di congedarla con un dolce cenno di capo.

𝐓𝐡𝐞 𝐁𝐫𝐞𝐚𝐭𝐡 | 𝐌𝐉Where stories live. Discover now