Act XV

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Osso di gomma come arma letale

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Osso di gomma come arma letale


Continuo a guardare fuori dal finestrino per distrarmi e non pensare che sono, di nuovo, nella stessa macchina con Park Jimin.Ma a quanto pare non serve a nulla perché ci sto pensando lo stesso.

Faccio una smorfia giocherellando con le mie dita, togliendo le pellicine e battendo il piede a terra con una certa cadenza. Sto iniziando ad innervosirmi leggermente: voglio solo tornare presto a casa e rilassarmi. Jimin aggiunge solo stress dopo una lunga giornata scolastica, è proprio la sua immagine ad infondere nervoso come se emanasse un'onda speciale.

«Uhm...Taehyung? Tutto bene?» domanda improvvisamente il ragazzo alla guida, con la coda dell'occhio lo vedo girarsi per un secondo verso di me. No, non è tutto okay Park mirtillo Jimin, cosa dovrei dirti?

«Perché?» chiedo voltando il viso verso di lui, aggrottando di poco la fronte. Dubito che sappia riconoscere i segnali che mando quando sono nervoso o a disagio, solo Jungkook li conosce a memoria.

«Hai iniziato a contare a bassa voce in modo strano e hai un tic al piede. È tutto okay?» domanda insicuro lanciando uno sguardo al mio piede che continua a muoversi. Stavo contando? Neanche me ne sono reso conto. Separo le labbra abbastanza offeso dal termine "tic". Non ho un tic al piede! È solo qualcosa di incontrollato che faccio quando sono nervoso, insieme a tante altre cose.

«Non ho nessun tic, è solo un vizio» borbotto continuando a battere il piede a terra mentre mi sistemo le pieghe del cappotto.

«E ora ti stai allisciando le pieghe della giacca, lo fai sempre quando abbiamo le prove della recita e sei nervoso. Sei nervoso?» stringo le labbra riportando lo sguardo fuori dal finestrino e riconosco la strada del mio quartiere, per fortuna ci stiamo avvicinando.

«Mi stai innervosendo adesso» sbotto irritato tirandomi su con la schiena, facendola aderire bene allo schienale del sedile. «E poi scusami, perché diamine mi osservi mentre facciamo le prove?» mi giro di nuovo verso di lui con uno scatto repentino che mi fa dolere il collo. Accidenti a me che dimentico sempre di essere cauto.

«Oh quindi adesso guardare le persone mentre queste ti parlano e ti danno  ̶  urlano, nel tuo caso  ̶  consigli su come recitare è un reato» mi risponde a tono fermandosi davanti ad un semaforo.

Arrossisco leggermente accorgendomi che ha un ottimo punto a suo favore, ovviamente non può averla vinta. «Io non urlo mentre do i consigli!» esclamo puntando lo sguardo sul semaforo. Il verde stona del tutto: il primo colore è rosso, poi arancione, perché non hanno messo il giallo? Sarebbe stato molto meno disturbante alla vista.

«No? Davvero? Taehyung devo per caso registrarti quando facciamo le prove? Sembri posseduto quasi da Satana a volte, dai di matto per la minima cosa. Gesù, rilassati» sbuffa una risata. Giuro che adesso gli prendo la testa e gliela sbatto malamente sul volante facendo pure suonare quell'odioso clacson. La prossima volta che mi offre un passaggio lo ignoro e vado avanti.

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminWhere stories live. Discover now