Act II

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Primo giorno di scuola

Dopo il 31 dicembre non ho più visto Jimin in giro per il quartiere e fortunatamente non ci siamo neanche visti di sfuggita quando uscivo in giro per Seoul

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Dopo il 31 dicembre non ho più visto Jimin in giro per il quartiere e fortunatamente non ci siamo neanche visti di sfuggita quando uscivo in giro per Seoul. Proprio per questo sono stato alla grande senza intravedere quella faccia da idiota. Se devo essere sincero mi dispiace per la ragazza per la quale si è invaghito: dovrà tenersi una palla al piede per chissà quanto tempo. Chiunque lei sia sono sicuro che troverà di meglio.

Purtroppo, però, la pacchia è terminata: le vacanze natalizie sono giunte al termine e la scuola ha riaperto. Dovrò tornare in quell'enorme labirinto d'istituto per vedere visi che neanche ricordo e visi che preferirei con tutto il cuore evitare. Tuttavia per quanto la Cheonsa high school sia grande, nei corridoi è inevitabile incontrarsi per cui dovrò prepararmi psicologicamente a vedere Jimin e i suoi amichetti tutti i giorni. Inoltre con la grandissima fortuna che ho sempre avuto quell'odioso ragazzo ha l'aula proprio davanti alla mia. Non è stupendo?

Per fortuna ho i miei due migliori amici, senza di loro non sarei mai riuscito ad affrontare questi anni orripilanti di liceo. Ringrazio il cielo che questo è l'ultimo anno e poi finalmente potrò andare via da questa scuola. Il mio sogno è la Yonsei e spero vivamente che Park Jimin scelga l'università più lontana così da non doverlo vedere mai più.

Sono ancora molto indeciso su cosa prendere poiché ho una grande passione per la cinematografia ma allo stesso tempo amo molto anche l'arte. Due strade completamente diverse che non hanno neanche un punto d'incontro. Sono nato per essere complicato.

«Buongiorno Melanie Martinez» mi volto verso la voce e sorrido nel vedere la persona che senza ombra di dubbio mi è mancata più di tutte durante queste vacanze natalizie: Jeon Jungkook, il mio migliore amico da tempi immemori. Siamo praticamente cresciuti insieme ed il destino ha voluto che ci conoscessimo lo stesso giorno in cui il mio odio profondo verso Jimin era stato forgiato. Mi aveva visto piangere da solo seduto sulla panchina nell'atrio e, con la dolcezza che l'ha sempre caratterizzato, mi ha porto il suo lavoretto per la mamma dicendo che ne avrebbe creato un altro quello stesso pomeriggio per la sua mamma perché tanto a lei sarebbe bastato un bacetto al ritorno dall'asilo.

«Buongiorno a te occhi da cerbiatto» rido toccandomi poi i capelli per metà biondi e per metà color pesca. «Ti piacciono? Li ho fatti per il mio compleanno».

«Ti donano molto e sembri meno noioso» scherza Jungkook sorridendomi innocentemente per poi beccarsi un pizzicotto sul fianco. Balza all'indietro schivandolo prontamente prima di sedersi sulla poltrona al mio fianco.

«Di cosa parleranno secondo te?» gli chiedo spostando lo sguardo sul piccolo palcoscenico dell'auditorium dove il preside della scuola e il consiglio studentesco stanno parlottando tra di loro.

«Magari si sono decisi a mettere qualche ora di educazione sessuale visto che qui scopano come conigli» Jungkook ride sotto i baffi e scoppio a ridere dandogli una gomitata sul fianco guardandolo piuttosto divertito.

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminWhere stories live. Discover now