Act XXXII

172 17 12
                                    

In modo diverso

È il 17 Maggio. Sapete cosa significa? Be' se non ne siete a conoscenza vi aggiorno io: questo pomeriggio arriveranno i risultati dei test universitari. In altre parole questo pomeriggio ogni studente dell'ultimo anno saprà in quali università della Corea e non potrà andare. Ciò mi sta portando ad un forte stato d'ansia. Io, Yoongi e Jimin ci siamo accordati per ritrovarci nel piccolo appartamento del biondino e ci sarà anche Jungkook come supporto morale.

Probabilmente sarei dovuto rimanere a casa come Yoongi perché ho la testa da tutt'altra parte, ma non posso lasciare nelle mani del mio migliore amico il fardello di organizzare le ultime cose per la recita. Sarebbe ingiusto da parte mia anche perché impazzirebbe ed io con lui se vedessi che qualcosa non è al suo posto.

«Dove sei stato questo sabato? Ho provato a chiamarti per invitarti a casa mia ma non hai risposto e domenica mi hai ignorato,» Jungkook arriva di corsa senza neanche darmi il buongiorno come suo solito. Oh, giusto...orribile da dire ma questo weekend mi ero dimenticato di lui. A dire il vero avevo completamente dimenticato di avere una vita poiché non ho fatto nulla se non riprodurre nella mia mente il pomeriggio passato con Jimin. E avrei dovuto fare tante cose.

Deglutisco nascondendo la testa dentro l'armadietto per evitare lo sguardo del tinto. «Ho dimenticato di avvisarti che ero impegnato».

«Con?» insiste lui e sento il rumore della sua scarpa che batte a terra nervosamente.

«Papà e la sua nuova fiamma. Sai che ultimamente è sempre tra i piedi».

«Ed è sempre stato un valido motivo per evitare queste situazioni ed uscire. Cos'è, improvvisamente vuoi legare con una persona di cui non ti impegni neanche a dire bene il nome?».

«E anche se fosse? Non sarebbe una cosa buona?».

Jungkook sospira rumorosamente ed io continuo a rovistare nel mio armadietto per perdere tempo. «Certo che lo sarebbe Tae, sarebbe meraviglioso okay? Ma non sarebbe da te. Non è da te prendere decisioni così drastiche ed improvvise senza prima aver consultato me e Yoongi o Alex o addirittura Jimin».

Una serie di brividi mi percorre il corpo nel sentire il suo nome e qualcosa cambia in me. Il sorriso che mi era nato spontaneo nel sentire il suo nome svanisce in un secondo quando sento un piccolo verso di sorpresa provenire da Jungkook. «Si tratta di Jimin non è così? Che sta succedendo? Taehyung perché non mi parli più?».

Sembra disperato e lo capisco. Non gli riferisco più ogni singola cosa che succede nella mia vita e questo lo sta mandando fuori di testa. Ma è normale avere i propri spazi, no? Soprattutto se sto cercando io stesso di capire cosa sta succedendo.

«Non sta succedendo nulla, Kookie. Se non ho niente da dire è inutile parlare, no? Procede tutto come sempre, sono solo con la testa impegnata».

Balzo indietro quando vedo l'anta dell'armadietto chiudersi con uno scatto. Mi volto verso Jungkook sorpreso da questo suo gesto improvviso. Mi guarda dritto negli occhi e non dice nulla, io trattengo il respiro non sapendo cosa fare. Annuisce a sé stesso e si sistema la camicia.

«Jimin non è l'unico che sta cercando di migliorare Tae,» fa un respiro tremante come a voler contenere le migliaia di emozioni che lo stanno soffocando in questo istante. «So che c'è qualcos'altro oltre ai risultati dei test quindi...quando sarai pronto a parlarmene sai dove trovarmi. Vorrei solo sapessi che per te ci sarò sempre, qualunque cosa accada,» e con un piccolo sorriso se ne va.

Sentirgli dire quelle cose ha fatto più male di uno schiaffo. Sa che gli sto nascondendo delle cose ma non si sta arrabbiando, o meglio sta cercando in tutti i modi di moderare la rabbia e cercare di essere più ragionevole. Sono sicuro che questo sforzo lo deve a Yoongi che lo sta aiutando. So che devo dirgli tutto ma come posso raccontargli di qualcosa che non sono pronto ad ammettere a me stesso?

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminWhere stories live. Discover now