Act XXIX

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Disinfettante naturale

«D'accordo ragazzi, per oggi basta così

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«D'accordo ragazzi, per oggi basta così. Grazie a tutti per aver condiviso di nuovo i vostri progressi settimanali» Lakisha sorride dolcemente chinando di poco il capo. Sospiro pesantemente alzandomi dalla sedia senza dire una parola. Anche in questa seconda seduta non sono riuscito a parlare. Non è solo che non voglio, oggi in realtà ero partito con l'intenzione di dire qualcosa su di me, ma qualcosa mi blocca.

«Uhm Taehyung? Posso rubarti due minuti?» mi richiama la ragazza più grande mentre tutti mi salutano con un cenno veloce della mano. Sorpreso ricambio anche io prima di avvicinarmi a Lakisha.

«Sì?» mi schiarisco la voce mordendomi nervosamente il labbro inferiore. Deve sgridarmi perché sono due incontri che vengo solo per fare presenza?

«Ho notato che fai molta fatica ad aprirti qui ed è assolutamente comprensibile, ognuno ha i suoi tempi. Mi stavo solo chiedendo se magari ti va di vedere anche privatamente uno psicologo. Magari visto che siete solo tu e lui potresti sentirti più a tuo agio. Solitamente noi consigliamo uno psicologo che segue la persona solo dopo un paio di sedute di gruppo ma ho creduto che fosse più opportuno fare il contrario con te. Quindi...ecco questo è il suo nome, inizieresti sempre una volta a settimana ma se hai bisogno di vederlo più volte non c'è problema. Per il costo non devi preoccuparti perché è un servizio che offre la sede».

Annuisco afferrando il bigliettino con scritto a penna nome e numero di telefono del presunto uomo, credo. La ringrazio con un piccolo sorriso mettendo in tasca il foglietto di carta. «Ah e Taehyung, voglio ricordarti che qui non sarai mai giudicato quindi non preoccuparti di nulla».

Lakisha mi rassicura con le sue parole per questo mi spinge a rivolgere un sorriso più esteso. «Ti ringrazio» mormoro, poi la saluto cordialmente.

All'uscita della sede trovo di nuovo Jimin poggiato contro la sua macchina con un sorriso sulle labbra e un sacchetto tra le mani. Un sorriso spontaneo si estende sulla mia bocca e scuoto la testa mentre mi dirigo verso di lui. Ci sta prendendo gusto ad offrirmi la cena.

(...)

«Non è cibo cinese» commento deluso, aprendo il mio sacchetto. Siamo di nuovo nel posto della scorsa volta e la cosa non mi dispiace. Siamo stesi a terra mentre il sole sta lentamente tramontando. È una bella vista e mi fa pensare che fra una settimana o poco più sarà maggio.

«Lo so, volevo farti provare il tipo di cibo che invece amo io. Puoi fare questo sforzo per me? Io ho sempre mangiato i tuoi piatti preferiti» testa di mirtillo fa gli occhi dolci sporgendo il labbro inferiore.

Alzo gli occhi al cielo prendendo il panino di Burger King in mano osservandolo dubbioso. Non è uno dei cibi più salutari ma posso fare questo sforzo. Quando faccio il primo morso vedo Jimin ghignare contento prima di iniziare a mangiare a sua volta.

Come Romeo e Giulietta. O Quasi ¦ VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora