Non serve parlare no?

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Le lezioni grazie al cielo finirono rapidamente e appena suonò la campanella scappai da quel posto. Mandai velocemente un messaggio a Nina per avvisarla della mia fuga. Uscii da scuola e il sole mi colpì piacevolmente il volto così decisi di andarmi a rifugiare al parco.

Una volta arrivata mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. 

"Eviteresti un sacco di guai." Le parole di Simon mi tornarono in mente. Odiavo quando la gente era così enigmatica, lasciando le cose dette a metà. 

Mi sdraiai sulla panchina continuando a fumare la mia sigaretta. Il mio pensiero inevitabilmente tornò a quanto accaduto con Jacob. Non potevo credere che nonostante tutto quello che era successo, nonostante ci fossimo avvicinati molto, lui e a quanto pare anche tutti gli altri continuassero a vedermi solo come la sorella più piccola di James. Ero una persona distinta, avevo idee e una personalità mia, che loro evidentemente non avevano intenzione di conoscere. Era in giornate come quelle che desideravo di andarmene e lasciare tutti nel loro mondo di convinzioni sbagliate. Ricominciare da qualche parte, un posto in cui potessi essere semplicemente Allison, e non la sorella di James. Sapevo che non era colpa sua e non rimpiangevo di essere sua sorella, nonostante tutto, ma una piccola parte di me avrebbe voluto andare via e non guardarsi più indietro. 

Presi un'altra boccata di fumo quando un'ombra coprì il sole sul mio viso, infastidita aprii gli occhi e quello che mi si parò davanti mi infastidì ancora di più.

"Ero già stata troppo in pace vero?" Chiesi richiudendo gli occhi.

"Allora sei viva e io che pensavo di doverti già seppellire da qualche parte." Il suo tono sarcastico mi fece fremere i nervi. Stavo così bene per i fatti miei, in silenzio, il sole addosso. Ma ovviamente il cosmo non poteva vedermi tranquilla. 

"Mi fai sedere?" Continuò lui imperterrito.

"No. - risposi secca- che cosa vuoi Jones?"

"Ho sentito che hai discusso con Jacob." Rispose lui sedendosi comunque sulla panchina.

"Non vedo come questo possa interessarti." 

"Jacob non se lo merita. Qualunque cosa tu gli abbia detto." Continuò lui duramente. Ah! Adesso era colpa mia?!

"Ascoltami bene Jones, non sono stata io a dire qualcosa di troppo. E in ogni caso, se tu non te ne fossi uscito in quel modo ieri sera non sarebbe successo nulla!" Risposi acida io puntellandomi sui gomiti e guardandolo storto.

"Ho solo detto la verità Cole. E comunque non vedo perché la vostra discussione debba creare tanto malumore, tu sei sempre tu, non sei magicamente un'altra persona." Replicò lui con un'alzata di spalle. Perfetto, la seconda volta nella stessa giornata.

"Oh hai ragione Jones, ma pensavo che almeno Jacob fosse un po' più furbo di te." Mi misi seduta con l'intento di girarmi un'altra sigaretta ma mi resi conto di aver finito le cartine. Meraviglioso! La mia giornata ideale praticamente.

"Cosa pensavi? Che saremmo diventati tutti amici? Non illuderti Cole, non saremo mai amici, né io né gli altri." Troppo tardi, evidentemente mi ero già illusa. Pensavo che io e Jacob potessimo davvero diventare amici.

"Fanculo pure a te Jones." Sbottai alzandomi dalla panchina e andandomene. Volevo solo passare un paio d'ore tranquilla, non chiedevo molto! Invece Jones era riuscito a farmi saltare i nervi come nessun altro avrebbe potuto fare. Frustata e nervosa tornai a casa, James non c'era senza dubbio si era fermata a casa dei ragazzi. D'altronde quelli erano i suoi di amici, non i miei. Mi diressi in cucina e tirai fuori dal frigo una birra. La stappai e andai a berla in terrazzo in compagnia di una meritata sigaretta. Bevvi un lungo sorso sentendo il liquido fresco scendermi in gola. Chiusi gli occhi godendomi l'aria fresca del tramonto e mi persi nei miei pensieri. Sembrava passata un'eternità da quando James mi aveva ridotta davvero male, da quando Jacob mi aveva portata in braccio a casa loro. James non aveva più toccato mezzo sorso di alcol da quella sera e io ero davvero molto fiera di lui. Sapevo che non era affatto facile per lui, la bottiglia sembrava essere diventata la sua più cara amica e lasciarla non era affatto facile. 

Non mi fai pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora