Ambizioni

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Lentamente aprii gli occhi e mi guardai intorno, felice di essere nuovamente in camera mia. Mi lavai e mi vestii e poi scesi in cucina per mangiare qualcosa. Quando entrai nella stanza mio fratello stava mettendo la tazza nel lavandino. 

"Buongiorno." Mi sorrise lui.

"Buongiorno." Lo salutai io contraccambiando il solito.

"Io scappo Ally, becco i ragazzi prima di entrare, ci vediamo a scuola?" Mi chiese lui mentre prendeva lo zaino e si avviava verso la porta.

"Va bene a dopo." Conclusi io mettendo anche le mie posate nel lavandino.

Quando arrivai nel cortile della scuola mi invase una leggera ansia, l'ultima volta che ero stata a scuola tutti si erano accorti dei miei segni. Da lontano vidi mio fratello insieme ai ragazzi, feci per raggiungerli ma il sorriso smagliante di Nina mi si parò davanti.

"Ben tornata!" Esclamò abbracciandomi con slancio.

"Grazie e quanto entusiasmo!" Qualche costola mi faceva ancora male e la stretta di Nina mi tolse il fiato.

"Come stai? Stai meglio?" Mi chiese lei gentile mentre io mi accendevo l'ultima sigaretta prima di entrare.

"Oh sì grazie mille e tu come stai?" Avrei fatto di tutto pur di sviare il discorso, volevo evitare domande scomode e soprattutto non volevo che iniziasse a guardarmi con occhi diversi.

"Bene, il tuo amico Jacob mi ha detto che non sei stata bene." Notai un certo imbarazzo sul volto quando fece il nome di Jacob.

"E così hai parlato con Jacob eh?"  Le chiesi io con un ghigno. 

"Io, beh diciamo che non ti ho vista a scuola e mi sono preoccupata, così ho pensato di chiedere a lui dato che non ho visto nemmeno tuo fratello." Mi spiegò lei in totale imbarazzo.

"E' proprio un bravo ragazzo Jacob. Non trovi?" Sapevo che la stavo mettendo in difficoltà ma era palese che Nina provasse dell'interesse per Jacob.

"Assolutamente sì, è stato molto carino." Affermò lei abbassando lo sguardo. Io scoppiai a ridere e la presi sottobraccio. Mentre entravamo a scuola passammo davanti a James e ai ragazzi, io mi voltai sorridendo aspettandomi di essere salutata almeno da Jacob, ma questo non avvenne. 

Sapevo che sarebbe successo, una volta finita la brutta situazione con James, tutto sarebbe tornato alla normalità. Non so perché ci rimasi così male, forse mi illudevo del fatto che io e Jacob stessimo davvero diventando amici. Persa nei miei pensieri raggiunsi l'aula e mi sedetti al mio posto. Le ore passarono velocemente, forse perché stavo pensando ai fatti miei ma fu meglio così. Quando arrivò l'ora di pranzo raggiunsi Nina in mensa dove la trovai già seduta al tavolo.

"Caspita, sei velocissima tu quando si tratta di mangiare!" Scherzai io sedendomi al suo tavolo. Lei alzò lo sguardo e mi sorrise ma poco dopo la sua attenzione fu catturata da qualcuno più interessante di me. Mi voltai anch'io nella sua direzione e vidi Jacob seguito dagli altri entrare in mensa.

"Ti piace proprio quel ragazzo." La stuzzicai io tirandole una leggera gomitata.

"Cosa? No ma figurati, insomma sì è carino ma... oh accidenti, sì mi piace!" Dopodiché si lasciò andare sul tavolo con aria teatrale. Io scoppiai ridere. Mi piaceva quella ragazza, con i suoi capelli castani portati corti e gli occhi nocciola. 

Quando uscimmo da scuola io e Nina decidemmo di andare a fare una passeggiata insieme così mi fermai per dirlo a James.

"Ciao ragazze." Ci salutò James gentile.

"Ciao James, ascolta io esco con Nina, ci vediamo dopo a casa?" lo informai io cercando di non incrociare lo sguardo di Jacob. 

"Io mi fermo a cena dai ragazzi, se volete potete venire anche tu e Nina." Ci invitò lui scambiandosi un'occhiata con Jacob. 

"Ne parliamo e ti faccio sapere." Conclusi io trascinando via Nina.

"Cosa?? A cena con loro? Ma sei impazzita?" Urlò Nina appena ci fummo allontanate.

"Non urlare! Io non muoio dalla voglia di passare la serata con loro, dopo tutti questi anni la voglia mi è passata, ma se a te fa piacere posso anche fare questo sforzo." Sapevo che moriva dalla voglia di accettare e l'idea di passare tutta la serata con il suo Jacob non le dispiaceva sicuramente.

"Oh no, non sentirti obbligata solo per fare un piacere a me! Davvero, se non ti va lo capisco, non importa!" Dal tono della sua voce capii subito che in realtà ci sperava da matti. 

"Va bene, va bene, allora lo dico a James." Conclusi io notando l'enorme sorriso che si allargò sul suo volto. 

Io e Nina trascorremmo tutto il pomeriggio insieme chiacchierando del più e del meno. Mi raccontò di essersi appena trasferita a causa del lavoro di sua mamma e che aveva una sorellina più piccola di nome Clary. Io le raccontai a grandi linee la mia storia, tralasciando la storia di James, non ero ancora pronta a farlo sapere in giro.

"Bene, forse è ora di raggiungere gli altri." Le comunicai io per prepararla mentalmente. Come previsto lei si irrigidì e iniziò a blaterare parole senza un senso. Io sorrisi alla sua reazione e ci incamminammo. 

Quando arrivammo davanti a casa loro guardai Nina che era tesa come una corda di violino.

"Pronta?" Le chiesi sorridendo prima di suonare il campanello. Lei annuì solamente. 

"Finalmente! Iniziavamo a pensare che vi foste perse!" Esclamò James aprendo la porta. 

Sorrisi a James ed entrai in casa seguita da un'imbarazzatissima Nina. 

"Cosa c'è sotto?" Chiesi a James rimanendo indietro.

"Non so di cosa tu stia parlando." Sghignazzò lui.

"Non sono sicura che mi abbiate invitata solo per passare del tempo con voi." Continuai io incrociando le braccia. Non pensava mica che fossi così scema!

"Hai ragione, ma io non ti ho detto niente." Ammise lui sottovoce. 

"Quindi... Jacob e Nina.." Tentai io guardandolo. Lui si limitò ad alzare le spalle con aria innocente e io sorrisi raggiungendo Nina. 

"Non provare mai più ad abbandonarmi così!" Mi sibilò lei appena le fui accanto.

"Chiedo scusa." Le sorrisi io. 

Quando però vidi Jacob venire verso di noi, toccai Nina e le sorrisi, poi mi alzai andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. 

"Fa così strano non trovarti nel mio letto." Mi sussurrò una voce alle mie spalle. Balzai dallo spavento e quando mi girai il volto di Jones mi apparve più vicino di quanto pensassi. 

"Ma sei pazzo? - dissi posandomi una mano sul cuore- E smettila con queste battutine Jones." Gli dissi io scostandomi. 

"E' carina la tua amica." Continuò lui appoggiandosi al piano della cucina.

"Smettila Jones, lo sappiamo entrambi che non è sul mercato." 

"Hai ragione, e poi comunque, ho altre ambizioni io." Mentre mi passava accanto per uscire dalla cucina vidi un sorriso malizioso dipingersi sul suo volto.

"Squallido." Gli gridai io.

Ethan Jones, la persona più fastidiosa della terra.

Non mi fai pauraWhere stories live. Discover now