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HAILEY'S POV
"In molti sostengono che La notte stellata, sia stata dipinta poco prima dell'alba.
Appare chiaro soprattutto in quest'opera, il suo rapporto umano e visivo con la natura.
Qui la grandiosità stellare, e del cielo, diventa
l'universo più totale, l'immaginazione più visionaria, la descrizione emotiva di un sogno interpretato a cuore aperto.
I colori diventano simboli di grandezza espressiva, e ammalia il loro dividersi e le loro proiezioni sui tetti e sugli alberi del paesaggio sottostante. E questo cielo fatto di blu e gialli accesi contrastanti, continua a brillare sul paesaggio, scavalla la linea dell'orizzonte, ed entra indiscutibilmente nella nostra percezione emotiva. Queste stelle abbaglianti dal blu, avvolte da spirali, e linee sinuosamente dinamiche, possono far riferimento a qualcosa di più grande ancora, una presenza molto sentita da Vincent.
Allo stesso modo, il tratto, il suo veicolo di espressione, è sempre spezzato, sembra sempre scandire attimi, sensazioni, angoscia che comunque sono soggetti al passaggio.
Malgrado il suo dissidio però, noi siamo ancora qui a descrivere ciò che ci ha lasciato.
Siamo ancora senza dubbio, trasportati, rapiti, ipnotizzati, da questa Notte di stelle, e strani altri astri celesti, che prima si proiettavano in un paesaggio di alberi e case, poi, nella nostra emotività. Van Gogh, ci ha passato questo, tramite la sua sofferenza, facendocelo, recepire e accettare, come una una piccola, infinita descrizione di qualche minuto di poesia, prima del risveglio del giorno.
Notte stellata, rimane uno dei capolavori artistici, più importanti del diciannovesimo secolo." Ci spiega la guida mentre osserva il quadro di Vincent Van Gogh.

Questo quadro trasmette serenità solo a guardarlo, fa sentire la vera magia dell'universo. Lo osservo in ogni suo particolare. È impressionante come solo attraverso un dipinto si possano provare emozioni.

Gli altri seguono la guida verso un'altro quadro ma io rimango ad osservare questo, rimango ad osservare ogni sua sfumatura e caratteristica. Ho sempre amato le stelle e ho sempre amato osservarle da lontano.

La notte di San Lorenzo la passavo sulla spiaggia con la speranza di vedere una stella cadente, ma non per esprimere un desiderio ma per vederla cadere e lasciare sul suo cammino una scia luminosa.

"Ti piace?" Mi giro e vedo Jamal guardare me per poi spostare lo sguardo al quadro. "Molto."
Sposto anche io lo sguardo.

"Ho notato, sei rimasta indietro. Non ti ho vista più e avevo immaginato che fossi qui, ho visto prima come guardavi questo quadro. Ne sembravi completamente affascinata." Afferma continuando ad osservare il quadro. "È incredibile come un dipinto possa trasmetterti emozioni."

"Che emozioni provi?" Guarda me adesso. "Serenità, silenzio, nonostante lui lo abbia dipinto quando soffriva." Mi giro verso di lui, mi sorride. Sentiamo una guida dietro di noi e ci spostiamo per farlo esporre all'altra ragazza. "Non ti ho detto una cosa." Lo guardo, lui si acciglia guardandomi.

"Cosa?" Dal suo tono di voce sembra essere preoccupato. "Le mie sorelle sanno di noi, che stiamo insieme."

"Glielo hai detto tu?" Adesso ha cambiato totalmente tono di voce diventando più dolce, porta una mia ciocca di capelli dietro all'orecchio. "In verità no, Isabel ci ha visto un paio di volte insieme. Ci ha visto anche entrare nello stanzino del bidello." Ridacchio, lui sgrana gli occhi.

"Non hanno detto nulla?" Chiede. "No, l'importante è che non sto con un vecchio." Sorrido ricordandomi le parole di Nora. "Quindi adesso ti compiranno quando verrai a dormire da me." Mi fa l'occhiolino. "Può essere."

Vedo da lontano la mia classe e girandomi di scatto rubo un bacio a Jamal e poi vado verso Bella e Giorgia che stanno guardando un'altro quadro. Mi giro per vedere Jamal e mi guarda alzando l'angolo della bocca.

"Solo io mi sto annoiando completamente?" Sbuffa Giorgia.

"Invece è abbastanza interessante." Esordisce Bella. "Concordo." Sorrido ed entrambe. Continuiamo a girare per il museo finché la guida non ci dice di fare una pausa e che possiamo andare al bar fuori dal museo.

Il mio riflessoWhere stories live. Discover now