JAMAL'S POV
"Non guardarmi così." Sbuffa Alan alzandosi dalla sedia e andando verso il piccolo mobiletto con sopra il whisky, si riempie metà bicchiere e poi lo beve velocemente."Era una faccenda importante." Si giustifica lui.
Quando è entrato nell'ufficio di Hailey volevo ucciderlo, è stata già la seconda volta che ci ha interrotto oggi.
"Vuoi?" Mi porge un bicchiere pieno ed io scuoto la testa. "Bevo io." Lo beve tutto un sorso e poi si avvicina a me.
"Che ti ha detto il signor Meyer?"
"Che vuole incontrarmi personalmente ma non può venire qui in Italia perché non può lasciare la sua agenzia."
"Farete quindi una videoconferenza?" Scuoto la testa.
"Dopodomani devo partire per Berlino e incontrarlo, starò via un paio di giorni."
"Perfetto, siccome devi partire adesso vado a recuperare alcuni contratti che abbiamo chiuso in questa settimana e facciamo un resoconto." Si alza andando verso la porta.
"Alan sono le cinque e non ci siamo fermati un attimo, vorrei tornare a casa con Hailey."
"No!" Si gira di scatto ed io alzo un sopracciglio. "Ho alcuni dubbi e.." si blocca.
"E?"
"Vado a prendere i contratti." Esce di corsa ed io mi acciglio.
Dopo neanche un minuto ritorna con un enorme fascicolo. "Domani è il tuo compleanno e farai il minimo indispensabile per rilassarti, quindi anticipiamo il lavoro di domani ad oggi." Mi sorride falsamente e mi mette davanti l'enorme fascicolo.
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"Piccola, andiamo?" Alza lo sguardo verso di me e annuisce. "Finisco questo e andiamo via." Sorride mentre si gira verso il computer.
Mi siedo di fronte a lei guardandola. "Alan mi ha fatto revisionare tutti i vecchi contratti senza motivo."
Lei ride ed io la guardo. "Che ridi?"
"Quanti contratti erano?"
"Abbastanza da farmi perdere quattro ore." Sbuffo.
"Finito." Sorride lei spegnendo il computer e sistemando tutti i fogli in una cartellina per poi inserirla nel cassetto.
Si alza afferrando la sua giacca e i miei occhi scendono al suo fondoschiena rotondo, si vede perfettamente la forma dato che la sua gonna è aderente.
Dovrei rompere tutte le sue gonne. Stracciarle. Bruciarle.
"Andiamo?" Mi sorride ed io annuisco alzandomi. Usciamo dal suo ufficio andando verso l'ascensore e trovandolo già al piano entriamo subito al suo interno.
Mi avvicino a lei tirandola verso di me e le lascio un bacio sulla testa. "Sei in vena di baci oggi?" Alza lo sguardo verso di me.
"Sono sempre in vena di baci." Dico serio e lei scoppia a ridere.
L'ascensore si ferma e usciamo dirigendoci verso la mia macchina.
"Sono venuta in macchina."
"Lasciala qui, domani la riprendi." Affermo io aprendole la portiera, annuisce ed entra.
Entro anche io e mettendo la cintura parto uscendo dal parcheggio.
"Dopodomani devo partire."
"Dove devi andare?" Si gira verso di me. "Berlino per un paio di giorni, un cliente non può venire qui in Italia e devo andare per forza io da lui."
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Il mio riflesso
ChickLit"Perché tu sei così, sei unica in ogni cosa che fai." Sussurra sulle mie labbra, appoggio una mano sulla sua guancia. "Mi stai rendendo una persona migliore." Sospira. "Come?" Chiedo guardandolo. "Sei il mio riflesso, il riflesso che vorrei vedere...