leggera come una farfalla

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Luce era arrivata ad una conclusione: la settimana non poteva andare peggio.
Era venerdì, il giorno dopo ci sarebbe stata la puntata. Aveva parlato con Anna: le avrebbe chiesto quella canzone, sicuramente. È una sfida, diceva.
Come se non bastasse, Ev era stato messo in sfida con un ragazzo di nome Tancredi. Fortissimo.
Come poteva andare tutto così di merda? Se lo chiedeva mentre saliva e scendeva per le scale dell'albergo con Enula e Samuele.

"Perché? Perché tutto insieme? Non capisco. Non riesco a dire quella parola, uno dei miei migliori amici qui dentro è in sfida e probabilmente uscirà, cosa deve succedere ancora?" Urlava gesticolando.

"Sicuramente la soluzione non la troverai continuando a salire e scendere le scale." Disse Samuele alzandosi e porgendo una mano ad Enula.

"Lulù, devi stare tranquilla. Fidati di me, riuscirai a dire quella cosa e Ev rimarrà nella scuola." Continuò Enula accarezzandole il viso.

"Ma come faccio a stare tranquilla Nula?" Chiese flebilmente la bionda.
La fata provò a rispondere ma fu interrotta da Ale, uscito dall'albergo che la prese in spalla provocandole una risata.

"Ehi piccolina, come stai?"
Una boccata d'aria.
Non riuscivano a parlarsi dalla mattina in cui dormirono insieme, troppo impegnati.

"Agitata, non ci riesco ancora." Rispose lei abbassando lo sguardo.
Sangio le alzò il mento con due dita per guardarla negli occhi.

"Non voglio dirti che ce la farai, perché lo sai."
Poi non disse nulla. Le accarezzò la guancia con le nocche mentre Luce socchiudeva gli occhi beandosi di quel tocco.
"Sei leggera come una farfalla." Sussurrò il ragazzo.

"Andiamo?" Chiese semplicemente porgendole la mano libera dagli spartiti.
Luce annuì.

~

"Lù devi dirlo e lo sai bene anche tu. Io so che ce la puoi fare, lo sa Raffaella, lo sa Anna, lo devi solo capire tu."
Provare a poche ore dalla puntata? Fatto.
Si trovava in sala 4 con Luca a ripetere la canzone ma quella dannata parola non usciva.

"Lo so pero-" Il cigolio della porta la interruppe rivelando una Martina più bella del solito.

"Amori, dobbiamo andare ci cercano in sala relax." Disse lei prendendo per mano Aka che si alzò guardando la bionda per incoraggiarla.
Quando il rumore della porta che si chiuse arrivò alle orecchie di Luce si guardò nello specchio di fronte a lei ripetendosi quelle parole.

"Piangere non risolverà nulla. Piangere non risolverà nulla."
Continuò così fin quando la figura di Sangio apparve dalla porta.

"Ehi patatina. Manchi solo tu in sala relax, sono venuto a cercarti." Disse poggiandole una mano sul fianco sistemandosi dietro di lei.

"Stavo per venire." Sussurrò lei girandosi per guardarlo negli occhi.
Sangio la prese in braccio e la poggiò sulla consolle avvicinandosi.
Iniziarono il loro gioco.
Si sfioravano le labbra.
Luce portò le sue mani nei riccioli di Sangio coperti dal cappello viola mentre quelle di lui vagavano per i fianchi di lei.
Sangio sospirò poggiando la fronte contro quella di Luce.

"Non puoi capire che effetto mi fai. È questo il problema più grande. È che non riesco a starti distante." Sussurrò socchiudendo gli occhi.
Improvvisamente quel loro momento fu interrotto da Deddy che entrò in sala.

"Ehm ragazzi, siamo entrati in studio." Disse per poi uscire.
I due si staccarono frustrati.
Si diressero verso lo studio e quando entrarono trovarono Maria e i professori già li.
Aspettavano solo loro...e Maria si era accorta dell'assenza proprio dei due.

L A D YWhere stories live. Discover now