case a Milano e giochi

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tu invece può darsi, che vuoi ritrovarti col mio anello al dito e una casa a Milano, all'ultimo piano tra un po' di anni.


"Sul tetto ? Con te?"
Con la fine del weekend i ragazzi erano tornati a Roma.
Luce era ancora parecchio sconvolta dalla notte tra sabato e domenica.
Non aveva mai permesso a nessuno di guardare le stelle con lei.
Così le tornarono in mente le parole di Rosa, dette la sera prima in hotel "e comunque, secondo me ti sei innamorata."
Le sembrava impossibile, come può lei provare amore per qualcuno?
Lei che l'amore non sa nemmeno cosa sia.
Lei che di amore ne ha ricevuto veramente poco.
"Rò..."

"Eh?"

"Tu sei innamorata di Lele?"
La mora rimase interdetta, perché quella domanda?

"Si, Luce. Ma perché me lo chiedi?"

"Come si fa a capire quando si è innamorati?"

"Lo capisci, non c'è bisogno che qualcuno te lo spieghi. Hai presente la sensazione di quando uno sconosciuto ti sorride per strada, o della mattina di Natale, la sera prima del tuo compleanno, correre sotto la pioggia? Ecco. Queste sensazioni sono una minima parte di quello che si prova quando si è innamorati. Quando vedi quella persona senti...mh come posso dire?"

"Bollicine."

"Ecco! Bollicine, proprio quello."
La conversazione delle due ragazze fu interrotta dall'uscita di Tancredi dagli studi. Avrà appena finito di fare lezione.

"Ehi! Com'è andata?" Chiese Luce una volta raggiunta dal ragazzo.

"Bene dai, sabato porto il mio inedito!" Disse felice, Luce subito lo abbracciò.
Avevano stretto un bel rapporto, avevano tante cose in comune.

"Grazie di avermi aspettato, torniamo in hotel?" Chiese quindi il ragazzo.

"Si dai andiamo."
Si incamminarono ma vennero fermati dalla voce di Giulia.

"Ragazzi! Maria ci vuole in studio."
In studio? Perché in studio?
I due amici si guardarono confusi e seguirono la ragazza.
Una volta entrati videro tutti i loro compagni seduti al banco che si girarono stupiti di trovarli insieme, ma tra tutti, quello che fece più male alla bionda fu quello di Sangio, che la guardò deluso.
Non capiva.
Deluso di cosa?
Non ci fece caso quando sentì la mano di Tanc sulla schiena che la invitata ad andarsi a sedere.
Passò qualche minuto ed entrò Maria salutando.
"Allora ragazzi, sapete perché vi ho convocati qui? Luce secondo te?" 

"Boh, non lo so." Disse freddamente la ragazza. Maria corrucciò le sopracciglia stranita dall'atteggiamento di Luce.

"Sangio secondo te? Ti vedo un po', com'è che dite voi? Fumantino." Continuò la donna avendo già capito cosa stava succedendo.
Il riccio alzò le spalle restando zitto.

"Va bene, allora adesso vi dico tutto. C'è un carrello dietro le quinte, mi serve che qualcuno lo vada a prendere. Chi?" Chiese Maria.

"Sangio, Luce andate dai." Continuò ignorando Gaia e Rosa che si proposero.
Sangio sbuffò alzandosi.
Luce però rimase ferma al suo posto.

"Che dici ti muovi? O vuoi andare con qualcun'altro?" Disse spazientito lui.

"Non mi sembra il caso Giovanni di fare una scenata." Rispose lei superandolo.
Lui subito la seguì e quando furono dietro le quinte da soli le prese un polso.

"Dov'eri prima?" Chiese incazzato.

"Fuori a parlare con Rorins, poi ho incontrato Tanc e siamo stati chiamati. Tu perché sei scazzato?"

L A D YWhere stories live. Discover now