l'amore é

1.4K 88 18
                                    

Prima puntata: andata.
Lo studio del serale era meraviglioso e Luce si sentiva a casa. Sia lei che Sangio avevano ricevuto un sacco di complimenti e non potevano essere più felici.
Quella felicità, però, svanì quando alla bionda arrivò un guanto di sfida contro Ibla. Non le faceva paura l'avversaria, ma la canzone.
Arisa era una delle persone che Luce più stimava in ambito artistico, ma quando lesse sulla lettera che il pezzo del guanto di sfida fosse "l'amore è" di Enrico Nigiotti la odiò. Era una canzone stupenda, lo sapeva.
Sapeva anche che Anna avrebbe accettato quella sfida. L'unica cosa che pensava di non sapere, però, era cosa fosse l'amore.
Ne stava parlando con Enula e Ale due giorni prima della puntata.
"Secondo me la fai benissimo." Le ripeteva.

"Ma come faccio a farla benissimo se non ho mai sperimentato l'argomento principale della canzone?"
Enula si fermò un attimo a guardarla.
Poi le porse quella domanda, che diede vita al periodo più brutto del suo percorso.

"Ma scusa, non sei innamorata di Sangio?"
Si bloccò.
Lo era? Si, tantissimo.
Lo disse? No, come al solito.

"No! Certo che no!" Disse abbassando lo sguardo.

"Sicura?" Le chiese l'amico.
Proprio in quel momento il riccio aprì la porta del giardinetto b uscendo.

"Ehi." Disse semplicemente, poi se ne andò sbattendo la porta.

"Avrà sentito?" Chiese Luce.
Enula annuì.

"Cosa devo fare adesso?" Disse la bionda prendendo la testa fra le mani.

"Fare pace con la realtà è con quello che provi realmente Lù, se continui a mentire non andremo mai da nessuna parte." Disse seria Enula alzandosi e dandole un bacio sulla fronte, seguita subito dopo dal suo ragazzo.

~

Era innamorata.
Lo sapeva.
Si era innamorata di quel ricciolino che le stava tanto sulle palle.
Quel ragazzo senza la faccia da santo.
Quel ragazzo alla quale, guardandolo negli occhi, non ci capiva più un cazzo.
Quel ragazzo che l'aveva vista piangere.
Quel ragazzo dagli occhi del colore del cielo.
Quel ragazzo che l'aveva aiutata tantissimo.
L'aveva aiutata a superare i suoi traumi, senza mai giudicarla.
Sapeva, però, che non andava d'accordo con le relazioni serie. Ne ha avuta solo una. Ma era tossica. Non si amavano, non provavano un briciolo di stima nei conforti l'uno dell'altra. Non era come con Sangio.
Luce provava per il suo ex quello che si prova per un ragazzo.
Si sentiva in gabbia.
Sesso e basta.
Nient'altro.
Per lei sarebbe sempre stata più importante la musica.
Proprio per questo motivo avevano chiuso prima dell'entrata di Luce al talent.
Quando stava con lui, Luce si poneva spesso una domanda: avrebbe mai scritto una canzone per lui?
E la risposta era sempre la stessa. No.
Lui non l'avrebbe mai capita. Non avrebbe capito il perché fosse sempre chiusa in studio a registrare.
Sangio si.
Sangio le piaceva come le piaceva l'arte.
E lei amava l'arte.
Con l'arte si sentiva libera.
Stefano De Martino, in puntata, le aveva detto che quando era sul palco si trasformava.
La Luce persona rimaneva seduta sulla panchina accanto ad Aka e la Luce artista scendeva in campo.
Le aveva detto che prima o poi avrebbe trovato un equilibrio.
Pensò all'equilibrio che la sua mente acquisiva quando parlava con Sangio, quando davano vita a quei discorsi profondi alle 4 di notte.
Era lui il suo equilibrio.
Ma sapeva di non poterlo avere.
Sapeva che non sarebbe riuscita a rimanere stabile mentalmente. Lei aveva bisogno di libertà. Lui non avrebbe mai potuto contare su di lei.
Come cantò nelle barre di 'luna': 'sono un tipo particolare. Oggi ti amo ma domani posso cambiare.'
Non c'era frase più vera.
Luce viveva il momento.
Pensava a questo mentre scriveva un bigliettino al riccio. Si diresse lentamente verso la sua camera e lo lasciò sul cuscino, profumava di lui.
Passò qualche minuto a bearsi di quel profumo.
Poi si disse che non sarebbe andata da nessuna parte facendo così e andò via. Prima diede un'ultima occhiata al bigliettino.
Non contare mai su di me.
Scusami.
Tua, Lù.

~

"Sei distratta."
Subito dopo aver lasciato il bigliettino, Luce decise di distrarsi e andò con Luca e Deddy in sala prove per ripassare qualche pezzo.
Ma non tutto procedeva al meglio.

"Cosa? No! Non è vero, sono concentratissima." Rispose lei mettendosi sulla difensiva.

"Mh, va bene. Allora, dato che sei concentratissima, perché non provi il guanto di sfida?" Disse Deddy sedendosi sullo sgabello accanto a Luce.
La bionda abbassò lo sguardo.

"Lo sai che non mi sento pronta su quella. Spero che non me la facciano cantare."
Luca si alzò dallo sgabello della batteria e si avvicinò alla ragazza accarezzandole la guancia.

"Devi solo ammetterlo a te stessa, poi verrà tutto naturale. Devi solo ammettere che tu, Luce Ferrari, sei innamorata di Giovanni Damian."
Luce chiuse gli occhi a quelle parole.
Erano vere.
Ma pensava al bigliettino e proprio in quel momento si chiese se il riccio l'avesse trovato.
Quella domanda ebbe una risposta quando un uragano di nome Giovanni entrò nella sala con il solito cappellino nero.

"Uscite subito." Disse arrabbiato.

"Brody, calmo però." Disse Deddy alzandosi.

"Calmo un cazzo. Sono incazzato nero. Uscite velocemente, devo parlare con Luce." In quel momento i loro sguardi si incrociarono. Quello del ragazzo era spento. Un blu notte.
Quello di Luce era consapevole. Sapeva che quello che stava per succedere li avrebbe fatti allontanare.
Luca diede un bacio in fronte a Luce e, con Deddy, uscì dalla sala.
Quando rimasero soli c'era silenzio.
Sangio infilò la mano in tasca, da cui cacciò il bigliettino. Proprio come Luce aveva immaginato.
Lo gettò a terra, ai suoi piedi.

"Puoi spiegarmi che cazzo significa questo?" Disse.

"Significa quello che significa, Gio." Rispose lei con lo sguardo basso.

"Forse per te è chiaro, per me no. Cosa vuol dire che non posso contare su di te? Io- cazzo Lù, io mi sono innamorato di te. Mi sono innamorato della tua freddezza. Mi sono innamorato del tuo cuore di ghiaccio, dei tuoi occhietti, della tua bocca che, Dio, vorrei sempre avere sulla mia. Mi sono innamorato del tuo atteggiamento da stronza, quando in realtà sei la persona più dolce che io abbia mai conosciuto. Mi sono innamorato del tuo stuzzicarmi sempre, sapendo l'effetto che mi fai. Mi sono innamorato del fatto che non te ne è mai fregato niente che io avessi una fidanzata a casa. Tu mi volevi, e mi hai avuto. Perché tu hai tutto di me. E io...io non so se ho tutto di te, probabilmente no. Perché quelle come te non si possono avere completamente. Non posso non contare su di te Lù, non posso proprio."
Era innamorato.
Delle lacrime minacciavano di uscire dagli occhi di Luce. Ma lei lo impedì.

"E tu? Tu mi ami?" Chiese sussurrando, quasi impaurito dalla risposta.

"No." Disse lei semplicemente.

"Non sono innamorata di te. Una cottarella, si. Ma non è amore."

"Dici sempre di non sapere cosa sia l'amore!" Urlò lui.

"Lascia che te lo insegni. Dammi il permesso di cucirti i buchi."

"No, Gio. Io, io con te mi sento debole. Vulnerabile. E non posso permettermelo. Sono qui per cantare. E basta. Non ti amo. E lasciami stare le ferite, non si possono chiudere più, ormai." Sussurrò lei sempre con lo sguardo basso.
Vide con la coda dell'occhio lui mettersi le mani nei capelli.

"Se c'è una cosa che odio nella vita sono le bugie e tu, cazzo, le dici anche convinta. Sapendo che rovini quello che pensavo fosse l'amore della mia vita." Urlò lui girando per la sala.
Era esasperato.
Continuarono ad urlarsi addosso per l'ora seguente.
Luce arrivò ad una conclusione che, col senno di poi, si rivelò sbagliata, come tutto quello che stava succedendo tra di loro. Erano incompatibili, pensava.

"Basta, Giovanni. Vai via." Disse lei.
Lui sospirò cercando di calmarsi.

"Non riuscirai a cantare quella canzone senza sapere cosa sia realmente. Volevo aiutarti. Vado." Fece per uscire dalla porta.

"Ah, ti amo comunque."

<3

L A D YWhere stories live. Discover now