Capitolo Trentasette {Evelyn}

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Venerdì 3/11/2017

📍Londra, UK

Mi svegliai alle sette del mattino, dopo un'intera giornata passata a dormire. Mi sentivo davvero esausta, non solo per le undici ore di volo, ma anche, e soprattutto, per tutte le cose che erano successe in quei giorni: l'incontro con la madre di Lewis, il suo quarto campionato, la sua 'proposta'. Erano accadute tante cose in poco tempo. Dopo aver sistemato il casino che avevo lasciato nella mia stanza il giorno precedente, mi diressi in cucina per prepararmi la colazione. Poi realizzai finalmente, dopo quasi due giorni, cosa Lewis mi avesse chiesto in Messico. Vuoi venire a vivere con me?

Mi girai e mi presi qualche minuto per osservare ogni minimo particolare di quella casa che mi aveva accolta per tanti anni: ogni mobile, ogni oggetto, raccontava una parte di me e della mia vita.
Ero profondamente innamorata di Lewis, ma non mi sentivo pronta a lasciare tutto quello, ad iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Avevo bisogno di altro tempo.

Decisi che non era quello il momento giusto per pensarci, anche perché dovevo tornare a lavoro, dopo più di una settimana di assenza e non volevo certo presentarmi in ufficio in ritardo.

...

"Buongiorno!" Era bello rivedere i miei colleghi, mi era mancato passare del tempo con loro. "Buongiorno!".

"Allora, ti sei divertita in Messico?" Lily si avvicinò e mi guardò in modo malizioso. Alzai gli occhi al cielo, sorridendo. "Sì, è stato bello incontrare la madre di Lewis, una donna davvero simpatica e gentile." Will si aggiunse subito alla nostra conversazione "Avete festeggiato il suo quarto mondiale?" Lo guardai male e mentre stavo per rispondergli che avevamo festeggiato e anche in quel senso, qualcuno ci interruppe. "Tra dieci minuti in sala riunioni". Guardai Will e Lily, curiosi di sapere ogni minimo dettaglio di quel weekend. "Dovrete aspettare" feci spallucce, prendendoli in giro, e mi diressi verso la sala riunioni.

...

Durante la pausa pranzo cedetti alle richieste di Lily e Will e raccontai loro quello che era successo nel weekend, tralasciando deliberatamente qualche particolare.

Alle quattro del pomeriggio la mia scrivania era un casino, con fogli, cartelline e post-it sparsi ovunque. Avevo lasciato le mie scarpe da qualche parte nella stanza e camminavo scalza sul parquet per sgranchirmi un po' le gambe. Sentii dei passi oltre la porta del mio ufficio e qualche secondo dopo entrò Will. "Lewis mi ha mandato un messaggio, dice che non rispondi al telefono."

Mi girai verso la scrivania, cercando di scorgere il mio telefono da qualche parte, ma probabilmente era sepolto sotto tutti quei documenti. "Avrei risposto se avessi sentito il cellulare squillare".

"Hai controllato qui sotto?" Will alzò una cartellina appoggiata accanto ad un fermacarte. "Eccolo qui".

"Grazie." Rimasi qualche secondo col cellulare in mano. "Problemi?" Incontrai lo sguardo di Will. Non sembrava curioso, ma preoccupato. Scossi la testa. "Non li definirei 'problemi'." Sospirai e dopo qualche attimo di silenzio continuai. "Mi ha chiesto di andare a vivere insieme". Dirlo ad alta voce mi aveva fatta sentire un po' meglio.

Will mi guardò con aria sorpresa. "Dal modo in cui l'hai detto, suppongo che tu non gli abbia dato una risposta affermativa." "No, infatti. Gli ho detto che dovevo pensarci ed è così. O almeno pensavo fosse così."

"Che vuoi dire?" Sospirai di nuovo. "Quando gli ho detto che non ero pronta, almeno per ora...beh, ci è rimasto male, ecco. Si è comportato in modo strano dopo, non me l'aspettavo, tutto qui."

Will fece spallucce. "È normale rimanerci male in questi casi, non credi? Se non gli fosse importato, non te l'avrebbe chiesto." "Lo so, lo so. Non voglio però che questa cosa cambi il nostro rapporto. E poi che succede se non funziona?" Guardai Will e capii già cosa volesse dirmi. Alzai gli occhi al cielo. "So già cosa stai per dirmi. 'Se non ci provi, non potrai mai saperlo'." Will rise. "Ti sembrerà scontato anche quello che ti dirò ora, anzi quello che ti chiederò: qual è la parte di te che non è convinta, che non vuole fare questo passo?" Non risposi.

The interview||L.H.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora