Capitolo Uno

3.7K 107 6
                                    

La sveglia suonò ed Evelyn fu costretta ad alzarsi. Doveva andare a lavoro e consegnare gli articoli su cui aveva lavorato nei due giorni precedenti.

Mentre varcava la soglia del suo ufficio, il suo cellulare iniziò a squillare e il nome di Rose comparve sullo schermo.

"Stasera si festeggia e non vedo l'ora. Ho sentito che hanno aperto un nuovo locale."
"Buongiorno anche a te." Le rispose sarcasticamente Evelyn.
"Sisi, come vuoi tu. Peró stasera ci sei, vero?" Le chiese Rose.
"Si, credo." Qualcuno bussò alla porta e fu costretta a terminare in fretta la chiamata. "Mi piacerebbe tanto continuare a parlare con te ma vedi, ho un servizio fotografico da organizzare." Aspettò di sentire un suono da parte della sua amica Rose e quando lei mormorò in risposta, Evelyn agganciò.

"Avanti."
La porta di vetro si aprì ed entrò Will, un suo collega di lavoro con il quale doveva chiarire le ultime cose per il servizio.
"Ho appena finito di parlare con il fotografo, sarà qui giovedì alle 9. Dobbiamo solo chiamare l'agenzia per avere una conferma per quanto riguarda le modelle." Will si gettò a peso morto su una delle sedie davanti alla scrivania di Evelyn e iniziò a girarsi tra le dita una matita.

"Perfetto. Spero vada tutto bene." Evelyn sospirò e anche lei si gettò a peso morto sulla sedia di pelle.
"Andrà bene, tranquilla. Cosa fai a pranzo?" Le chiese.
"Pensavo di prendere un panino o qualcosa del genere. Non ho molta fame." Evelyn iniziò a riordinare i fogli sparsi su tutto il piano di legno, cercando di tenere a mente le cose che ancora doveva fare.
"Puoi venire con me. Hanno da poco inaugurato un ristorante italiano poco lontano da qui." Le propose.
"Non so, devo finire qui, poi magari ti faccio sapere."

Will annuí ed uscì dall'ufficio, lasciando Evelyn da sola immersa in pile e pile di fogli.

All'ora di pranzo il cellulare di Evelyn squillò di nuovo. Era Will.

"Ehi, ho deciso di restare a mangiare qualcosa qui, ci sono ancora alcune cose da fare, quindi passo."
"Va bene. Non lavorare troppo. Ci vediamo dopo." Disse Will e agganciò.
Evelyn non aveva per niente voglia di starsene seduta lí a lavorare, ma non aveva altra scelta.

Il pomeriggio passò in fretta ed Evelyn tornò a casa, esausta.

Aveva assolutamente bisogno di un bel bagno caldo e si assicurò che la vasca fosse piena fino al bordo.

Quando uscì si legò un asciugamano intorno al corpo e chiamò Rose.
"Allora stasera?"
"Stasera si festeggia. E si beve."
"Pensavo che 'festeggiare' e 'bere' fossero già sinonimi." Evelyn rise.
"Ti passo a prendere io alle dieci. Metti qualcosa di carino e sexy."

Evelyn indossò un semplicissimo tubino nero, non troppo stretto, che metteva in risalto i suoi fianchi larghi.

Nonostante amasse tutti i tipi di abiti, o quasi, quando indossava qualcosa di troppo scollato o corto, si sentiva fortemente a disagio. Non odiava il suo corpo, ma non lo amava nemmeno così tanto. Diciamo che le andava bene così com'era e non si lamentava.

Le due ragazze entrarono nel locale da poco aperto. La musica rimbombava tra le pareti ed Evelyn sentiva le orecchie fischiare.
"Cosa prendi da bere?" Rose urlò per farsi sentire sulla musica troppo alta. "Un Martini." Rispose anche lei urlando.
Arrivarono al bancone e Rose ordinò i loro cocktail.

Mentre Evelyn stava girando le olive nel liquido trasparente, qualcuno le si avvicinò. Era un uomo alto e muscoloso, con i capelli neri come la pece e corti.
"Vuoi venire a ballare?" Le mise le mani sui fianchi, mentre le sussurrò nell'orecchio.

Al contatto con quell'uomo sconosciuto, rabbrividì.
"No grazie, sono apposto così." Il volume assordante la costrinse ad avvicinarsi a lui per farsi sentire.
"Dai, voglio solo ballare." Continuò ad insistere.
"Ho detto che non voglio." Rispose ancora una volta Evelyn e lo spinse indietro.
L'uomo si girò e andò via così com'era arrivato.

Rose le si avvicinò per assicurarsi che stesse bene.
"Ne vuoi un altro?" Le chiese.
Evelyn annuì e continuò ad ordinare cocktail fino a quando decise che era abbastanza ubriaca per prenderne altri.

Evelyn il giorno seguente non sarebbe dovuta andare a lavoro perché era il suo giorno libero, quindi non si preoccupò minimamente del fatto di essere quasi completamente sbronza.

Rose, che aveva bevuto molto meno rispetto a lei, la accompagnò a casa e la aiutò a togliere il vestito, che per via del sudore sembrava fin troppo stretto.

Evelyn si addormentò non appena la sua testa si poggiò sul cuscino morbido.

*******************************************
N/A
Salve a tutti!
Ecco a voi il primo vero capitolo di questa storia. Ed essendo il primo, non ci sono cose particolarmente entusiasmanti, ma come sapete, c'è bisogno di questi capitoli iniziali per farvi capire i caratteri e le vite dei personaggi.
Detto ciò, spero vi piaccia lo stesso!!
Alla prossima xx

The interview||L.H.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora