Chapter 12

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Capitolo 12. 

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Ho finito con l'addormentarmi alle prime luci del mattino, dal momento che ero troppo occupato a pensare tutta la notte. Non si è rivelata una buona idea, perchè nemmeno poche ore dopo, hanno cominciato a colpire fortemente la porta.

Mi sono svegliato all'istante, e stessa cosa ha fatto Michael. Sbadigliò, strofinandosi via il sonno dagli occhi, e mi sembrava quasi un gattino.

“Michael! Michael piccolo, sei qui?” Sentimmo una voce provenire da fuori, e Michael deve averla sicuramente riconosciuta.

“Mamma!” Urlò, alzandosi di fretta e correndo verso la porta.

“Michael, adesso ti tiriamo fuori, okay? Tu resta lontano dalla porta. Papà è qui con alcune cose per tirarti fuori.” Disse attraverso la porta.

Michael si tirò indietro, ed io mi alzai, per poi riprendere tutte le cose e metterle nello zaino. 

Ci fu un colpo forte, e finalmente la porta si aprì. Michael corse fuori tra le braccia di sua madre e di suo padre.

“Mamma! Papà!” E i suoi genitori lo abbracciarono forte, e una volta che anche io venni fuori dal casotto, notai Calum.

“Luke.” Non mi sembrava contento.

“Mikey, che è successo? Chi ti ha fatto questo?” Domandò sua madre freneticamente. E poi guardò anche me. “E perchè c'era anche Luke?” Assunse un'aria insospettita.

“Sì, Luke. Come c'eri anche tu?” Chiese Calum. Volevo dirgli che non era tenuto a intromettersi, ma mi limitai a lanciargli un'occhiata.

Michael mi guardò come a chiedere cosa dovesse dire. Sapevo che se avesse detto ai suoi genitori cos'era realmente accaduto, probabilmente non avrei mai più rivisto Michael. E poi sarei morto dai sensi di colpa.

“Luke mi stava per portare a casa sua ma i suoi amici ... loro ci hanno detto che volevano mostrarci questa cosa grandiosa nel casotto. Ma ci hanno ingannato e ci hanno rinchiuso qui.” Spiegò Michael a sua madre.

Lei sembrava veramente incazzata, e così suo padre.

“Chi erano questi ragazzi, Michael?” Domandò suo padre, facendo del suo meglio per mantenere la calma. “Non sentirti in dovere di difenderli, Michael. Ciò che hanno fatto è tremendo.”

“N-non lo so.” Mentì lui.

“Luke, come si chiamano i tuoi amici?” Calum decise di intromettersi ancora una volta.

Sapevo che se avessi fatto i loro nomi, loro mi avrebbero reso la vita un inferno. E inoltre, avrebbero potuto dirgli che anche io ero coinvolto in tutta quella situazione.

Ma se non gliel'avessi detto, avrebbero cominciato a sospettare di me.

“Si chiamano Kyle, Matt e Chris.” Gli dissi.

“Questi ragazzi saranno nei guai.” Borbottò suo padre.

“Andiamo tesoro, torniamo a casa prima che ti prenda un raffreddore.” Disse sua madre, porgendogli una giacca da indossare. “Luke e Calum, anche voi siete i benvenuti.” Ci disse.

Accettai, e così fece Calum. “Dobbiamo parlare.” Mi sussurrò con severità.

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Eravamo seduti nel salotto di Michael, io e lui eravamo coperti dalle coperte a sorseggiare della cioccolata calda.

Michael voleva così tanto che guardassi Frozen con lui, per questo accettai.

“Ci possiamo fare le coccole?” Si imbronciò. “Sei veramente coccoloso.”

E non potevo dire di no a quel faccino. “Certamente, Mikey Mouse.” Appoggiai la mia tazza di cioccolata e mantenni le braccia aperte. Michael ci si rannicchiò dentro, e lo avvolsi tra le mie braccia.

“Mikey Mouse. Ma che carino.” Canzonò Calum, il quale continuava ad uccidermi con le sue occhiatacce. E sono sicuro che se quegli sguardi fossero stati in grado di uccidere a quest'ora sarei già morto.

“Ed io lo chiamo Lukey!” Sorrise Michael. “Se ti fa sentire escluso posso dare anche a te un soprannome!” 

Calum guardò Michael e mise su un sorriso. “Mi piacerebbe avere un soprannome.” 

“Il tuo soprannome potrebbe essere ... Callywally!” Sorrise. “E quindi abbiamo Mikey Mouse, Lukey e Callywally.”

All'improvviso l'umore cambiò quando Mrs.Clifford fece ingresso nella stanza. “Mikey, porteremo questa faccenda dritta al dunque, okay?” 

Michael annuì lentamente. “Okay mamma.”

“Contatteremo i genitori di questi ragazzi e da lì prenderemo provvedimenti.” Gli baciò la fronte. Proprio dove lo feci io quella notte. “Nessuno ha il diritto di ferire il mio bambino e farla franca.”

“Potrei andare io stesso a pestare questi ragazzi, se vuole.” Scherzò Calum.

“Non ce ne sarà bisogno, Calum.” Rise. “Sono in cucina se avete bisogno di me.” 

La ringraziammo e lei uscì. Michael tornò a guardare il film, ma io non riuscivo proprio a concentrarmici. 

Kyle, Matt e Chris mi avrebbero probabilmente addossato tutta la colpa, e sapevo che quando sarei andato a scuola Lunedì sarebbero successe cose.

Cose brutte.

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-Translator corner

Hello theeere, 
pensavo. l'autrice solitamente a fine capitoli fa delle domande.

Allora ho fatto: woho, okay, proviamo! dunque: 

Avete qualche cattiva abitudine?

Io ad esempio quella di non riordinare camera mia ma, oh beh.

Ci sentiamo presto, baci. x

Daniel → Muke (Italian translation)Where stories live. Discover now