Chapter 14

4.7K 473 253
                                    

Capitolo 14.

•     •     •     •     •     • 

Rientrai in casa ed accesi il riscaldamento visto che stavo gelando. Ha cominciato a nevicare visto che sono fortunato, e sono sicuro di essermi preso un raffreddore.

Non appena l'aria cominciò a riscaldarsi per tutta la casa, tirai un sospiro di sollievo. Per quanto non mi piacesse il calore, era gradevole nelle fredde giornate come quella.

Salii al piano superiore per cambiarmi in una felpa e in un paio di pantaloni a tuta, sperando che il calore dei vestiti potesse scladarmi più in fretta.

Mentre mi cambiavo mi guardai la schiena abbastanza sicuro del fatto che i lividi si stessero cominciando  formare per via dei colpi dati contro gli armadietti.

Li toccai e trasalii, detestando il dolore che mi provocavano. Mi abbassai velocemente la felpa, pensando fosse meglio dimenticarsene.

Indossai dei calzini pelosi e tornai al piano di sotto per prepararmi una tazza di cioccolata calda.

Mentre stavo per cominciare a far bollire l'acqua, il telefono squillò lasciandomi confuso. Nessuno chiamava mai a casa.

“Uh, pronto?” Risposi.

“Parlo con Luke?” Riconobbi la voce della signora Clifford. Ma per quale motivo avrebbe dovuto chiamarmi? “Mamma fammici parlare!” Sentii Michael lamentarsi.

“Si, sono Luke.” Ridacchiai sentendo Michael in sottofondo.

“Lukey!” Salutò. “Mi stavo chiedendo se avessi voglia di venire per una cioccolata calda e dei biscotti? La mamma ne sta cucinando un po'.”

Ed era proprio ciò che volevo. Michael era sempre lì per tirarmi su di morale.

“Mi piacerebbe, Mikey Mouse. Arrivo subito!” Sorrisi, benchè non potesse vedermi.

“Okay Lukey! A dopo!” E poi riattaccò, ed io spensi il bollitore. 

Spensi anche il riscaldamento così da non dover far aumentare la bolletta, e mi diressi verso casa di Michael. La neve si era leggermente attaccata da quando sono uscito, ossia 15 minuti prima.

Mi aspettavo che fosse Michael ad aprirmi, invece era la singora Clifford.

“Uh...Salve signora Clifford. Sono qui per vedere Michael.” Per qualche ragione non sembrava così calorosa come lo era di solito.

“E' un piacere vederti, Luke. Michael è in camera sua, ma prima voglio fare una chiacchierata con te, okay?” Domandò.

“Certamente.” Risposi nervosamente.

Mi condusse nella loro cucina, dove l'acqua stava bollendo per la cioccolata calda, e sentivo l'odore dei biscotti provenire dal forno.

“Luke, quali sono le tue intenzioni con Michael?” Chiese, cominciando a mescolare la cioccolata per la prima tazza.

La domanda mi colse alla sprovvista. Non me l'aspettavo proprio che me lo domandasse.

“Ho notato il modo in cui lo guardi. Ho notato come tieni a lui. E' una cosa dolce, Luke, e la apprezzo davvero molto ma dovresti sapere che la relazione con lui non sarà niente più di un'amicizia.” Mi disse seriamente.

E per quanto potesse far male, era vero.

“Michael è intelligente...ma spesso non comprende il significato di alcune cose. Lui sa cos'è l'amore, ma non in quel senso ed io voglio che resti così. Ho bisogno di proteggerlo da qualunque eventuale spezzamento di cuore. Capisci, vero Luke?” Mi porse le tre tazze di cioccolata calda su un vassoio così che potessi portarle tutte e tre assieme. 

“Si, signora Clifford. Non ho alcuna intenzione di ferire Michael.” E suonava un po' come una stronzata fuoriuscita dalla mia bocca visto che sono stato un ipocrita.

“Grazie.” Mi sorride. “Adesso porta queste su, porterò io i biscotti una volta che saranno pronti.” Mi diede della pacche sulla schiena e mi diressi lentamente verso la camera di Michael.

Quando entrai notai che anche Calum era lì ed era seduto vicino a Michael. Ad essere onesto non volevo affatto vedere Calum.

O forse volevo solo che fossimo io e Michael.

“Mikey Mouse sono qui!” Salutai. 

Sollevò lo sguardo dal disegno che stava facendo e mi sorrise. “Lukey!” 

Appoggiai le tazze di cioccolata mentre lui si alzava per abbracciarmi. Ricambiai l'abbraccio, stringendolo un po' di più così che quell'abbraccio mi facesse sentire meglio.

“E hai portato la cioccolata calda.” Mi lasciò andare e prese una delle tazze e si rimise a sedere.

Anche Calum ne prese una tazza ma non si preoccupò di guardarmi. Roteai gli occhi e mi sedetti nel mezzo tra i due, prendendo la mia tazza di cioccolata.

“Come uh...come sta la tua schiena?” Tentò di essere silenzioso, così che Michael non sentisse, ma lo ha fatto.

“Cosa c'è che non va con la tua schiena? Cos'è successo?” Domandò Michael preoccupato. Appoggiò la sua tazza e si avvicinò a me per controllarmi la schiena.

“N-non è successo niente.” Mentii. “Sto bene, Calum scherzava.” 

Calum mi guardò e continuai a dirgli che non c'era bisogno di preoccuparsi. Non avevo bisogno che Michael si preoccupasse di me.

“Luke! Ma la tua schiena è colorata!” Rantolò.

Non avevo notato che la felpa si era leggermente alzata, mostrando i lividi sulla schiena.

Merda, è questo ciò che ti hanno fatto?” Calum osservò i lividi.

“Calum! Hai detto una parolaccia!” Lo rimpoverò Michael. Anche in una situazione seria lui riesce a rimanere adorabile.

“Scusami.” Borbottò Calum, un lieve rossore sulle sue guance.

“Lukey, sei ferito.” Michael si accigliò. E poi si bloccò, come se fosse alla ricerca di un'idea. “Posso essere il tuo dottore!” Sorrise, alzandosi. E poi si diresse verso la sua scatola dei giocattoli all'angolo.

Mentre cercava i giocattoli decisi che quello fosse il momento per parlare con Calum. “Cos'hai sentito su di me, oggi?” gli sussurrai.

“Niente di buono.” ammise. “Ho sentito dire che tutto il team di football ha in servo qualcosa per te.” 

Mi portai la testa alle mani e sospirai. Vorrei non aver mai incontrato Kyle, Matt o Chris. 

Michael poi tornò con una scatola tra le sue mani. “Lukey! Stenditi sul lettino da pazienti!”  Ridacchiò, riferendosi al suo letto.

Feci come mi era stato detto e Michael spese una buona mezz'ora facendomi dei finti controlli per assicurarsi che stessi bene tipo controllarmi il battito cardiaco con il suo stetoscopio giocattolo. E poi si assicurò che Calum facesse il suo aiutante come infermiere e gli passava i vari strumenti giocattolo da dottore.

Una volta sicuro che stessi bene, mi diede un biscotto, dicendomi che me li avrebbe prescritti per farmi sentire meglio.

E per tutto il tempo non potei fare a meno di sorridere. Magari le cose a scuola facevano abbastanza schifo, ma sapevo di poter sempre contare su di Michael per sentirmi meglio.

____________
{Translator corner:

Hellow there!
Sono felisce, feliscissima, perchè qui il tempo fa schifissimo e hanno chiuso le scuole. (Che poi, il tempo che "fa schifo" in realtà a me piace. ewh, sì, amo la pioggia!)

Bai de uei, che t-e-n-e-r-o Michael ne voglio uno, adesso lo compro.

Domanda:
Il vostro social network perferito?

Non ho ricontrollato nada, ignorate gli errori nel caso di fossero wh.

Ci sentiamo presto, besos. x

Daniel → Muke (Italian translation)Where stories live. Discover now