16. mi rendi felice

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venerdì 30 ottobre

Hyunjin lanciò un'occhiata a Minho dallo specchietto retrovisore e i due sembrarono capirsi immediatamente. Quel giorno, dopo scuola erano andati a comprare ciò che sarebbe servito alla cena con gli altri ragazzi: avevano preso qualche alcolico – l'alcol ovviamente non poteva mancare –, del cibo e anche alcune decorazioni per abbellire il salotto. Ci avevano messo più tempo del previsto, specialmente a causa di Hyunjin, che voleva che tutto fosse perfetto e li aveva fatti correre da un negozio all'altro ogni dieci minuti.

Adesso erano nell'auto di Chan ed entrambi sapevano che era giunto il momento giusto per chiarire ogni dubbio. Minho fu il primo a parlare, accompagnato da un ghigno. «Chan-hyung caro, cosa ci racconti? Ci sono novità nella tua vita amorosa?» domandò.

L'espressione di Chan – ben osservata da Hyunjin, seduto accanto a lui – mutò da seria a sorpresa nel giro di pochi secondi, per poi dipingersi d'imbarazzo. «Perché me lo chiedete?»

Gli occhi di Hyunjin si illuminarono e iniziò a battere le mani. «Quindi c'è qualcuno nel tuo cuore!» gridò. «Cazzo sì, finalmente! Sei peggio di Minho. Perlomeno lui ogni tanto si diverte con qualcuno in discoteca, tu invece sei sempre il solito santo! Da quant'è che non ti fidanzi? Due anni? Se non di più!»

«Hyunjin, se non la finisci di parlare ti infilo una scarpa in bocca» lo minacciò Minho e l'altro si zittì immediatamente, perché sapeva che era una cosa che sarebbe potuta succedere davvero. Chan gli lanciò dallo specchietto uno sguardo ricolmo di gratitudine, senza immaginare che il suo "salvatore" sarebbe potuto essere ancora peggio di Hyunjin.

Minho iniziò a guardarsi le unghie e rimase in silenzio per qualche secondo, poi sorrise beffardo, decidendosi a parlare. «E sentiamo, questo ragazzo è forse australiano, capelli biondi...» A ogni parola lanciava uno sguardo allo specchietto, dal quale vedeva il viso di Chan diventare più rosso. «Occhi luminosi, lentiggini, voce profonda, sorriso sempre presente-»

Chan sospirò pesantemente. «Okay Minho, ho capito che stai parlando di Felix. Puoi anche smetterla adesso» borbottò.

«Peccato, era divertente vedere il tuo viso cambiare tonalità di rosso. Desideravo continuare per arrivare al viola, magari ti sarebbe scoppiata la testa».

«Comunque, hyung, parlando seriamente: ti piace Felix?» chiese con un sorriso Hyunjin. «Vi vedrei bene insieme. Lui è davvero tanto gentile e sarebbe perfetto per te» continuò con aria sognante.

Chan sorrise. «Onestamente non so se mi piaccia o meno». Al sospiro contemporaneo di Minho e Hyunjin si lasciò sfuggire una risata. «Mi spiego meglio: un po' di interesse da parte mia c'è. È veramente una persona fantastica e spero che domani sera abbiate modo di conoscere meglio la sua infinita dolcezza. È così puro e ingenuo che, onestamente, ho paura che il mondo possa distruggerlo a causa della sua bontà d'animo».

Minho alzò un sopracciglio. «E tu saresti insicuro riguardo ciò che provi per lui?» Era palese che fosse cotto di quel ragazzo e, parlando sinceramente, Minho sperava con tutto se stesso che la persona alla quale Chan avrebbe dato il suo cuore immenso fosse Felix, e non uno stronzo come l'ultimo. Per una volta Chan aveva disattivato il suo radar per i casi umani e trovato qualcuno di davvero speciale. Qualche schiaffo gli è servito davvero a cambiare acque per trovare un pesce come si deve!

«Hyung, sei cotto» concordò Hyunjin ridacchiando.

Chan sospirò. «E va bene, mi piace molto, ma aspetterò. Non so nemmeno se ricambia. Poi devo mettere in ordine le idee, non voglio farlo stare male in nessun modo per qualche mia incertezza, quindi per ora mi godo il rapporto che abbiamo senza metterci in mezzo troppe cose. In seguito, vedremo come si evolverà la situazione» disse, e fermò l'auto di fronte al ristorante in cui lavoravano i suoi due migliori amici.

ikigai ; minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora