Progetto Avengers.

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New York City, Stati Uniti d'America

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New York City, Stati Uniti d'America.
20 - 06 - 2012.
16:29 p.m.
Old Town Bar.

Le vite cambiano sempre ed è risaputo che ciò avviene per un motivo ben preciso, ti porta a un bivio in cui devi decidere che tipo di persona vuoi essere e da allora non puoi più tornare indietro...sei cambiato anche dentro però e la cosa di solito sfugge al tuo controllo.

Non sempre può essere una cosa negativa, molte volte ti porta a scoprire cose che non avresti mai pensato esistessero se non fossi cambiata tu stessa e che ti porta ad altre meraviglie.

Ti dicono sempre che i cambiamenti sono un male e che ti portano alla rovina totale di ciò che sei, be', mentono spudoratamente e in piena coscienza...ti dicono che è anche un male mentire, specialmente a noi stessi.

Io l'ho fatto per anni interi, mi sono detta a me stessa che quello che facevo serviva a proteggere le persone, ma quando ho capito che in realtà era tutto l'incontrario non ho più potuto chiudere gli occhi.

Sono la prova vivente che il cambiamento è possibile e che noi stessi siamo artefici del nostro destino, possiamo arrivare a quel bivio e decidere chi dobbiamo essere.

Io ho scelto e le cose sono andate meglio di prima, anche se i sensi di colpa perdurano se ripenso alle mie azioni.

Dopo essere tornati a casa ed essere sopravvissuti agli orrori della nostra prigionia in quella grotta, io e mio fratello abbiamo deciso di cambiare la nostra vita seguendo le ultime parole di Yinsen "Non sprecate la vostra vita" ed è ciò che abbiamo fatto.

Ritenendo le nostre armi troppo pericolose chiudemmo la produzione e construimmo due armature super avanzate con l'unico scopo di disfare ciò che avevamo creato, la cosa funzionò e fermammo anche un attentato hai nostri danni da parte di Obadiah Stane...ancora non mi capacito che quel uomo considerato da me un padre volesse uccidermi solo per sbarazzarsi di me.

Da allora le nostre vite furono votate a proteggere le persone innocenti e andò avanti per ben quattro anni, fermare i criminali era il nostro nuovo lavoro e a me piaceva.

Ovviamente le nostre azioni non passarono inosservate a lungo, ci contattò persino un uomo che voleva inserirci in un progetto segreto, ma la stampa fu la prima a definirci eroi ed era così che mi sentivo al momento.

Ci diedero persino dei nomi da supereroi che fece gasare mio fratello come non mai.

Io con l'armatura blu e nera fui chiamata Punitory, la Punitrice.

Tony con l'armatura rossa e oro fu chiamato Iron Man, l'Uomo di Ferro.

Non potevamo più sottrarci alla strada in cui il destino ci aveva indirizzato e nemmeno dal compito che l'universo ci ha assegnato.

Potevamo solo fare in modo che il nostro lavoro sia svolto il più bene possibile e accettare il fatto che non sempre potevamo salvare tutti, per quanto lo vorressimo e con tutti i nostri sforzi.

Tony and Heather Stark.Where stories live. Discover now