Il Missile Jericho.

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Oceano Pacifico

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Oceano Pacifico.
11 - 06 - 2008.
10:40 a.m.
Jet privato degli Stark.

Andare in un posto sperduto non era una mia aspirazione nella vita, anzi, cercavo sempre di evitare quei postacci e se erano caldi erano anche peggio.

Non che non amassi il caldo sia chiaro, quando mi è possibile vado sempre in spiaggia ad abbronzarmi, ma il troppo caldo mi soffocava, odiavo il sudore e dormivo malissimo.

Quindi amo di più il freddo e se me lo chiedessero risponderei sicuramente quest'ultimo, posso respirare, non sudo e dormo benissimo.

L'Afganistan era un posto sperduto e con un caldo asfissiante, non era la mia meta preferita ma con il mio lavoro sono obbligata a muovermi per il mondo, anche andare in posti che non mi piacevano.

Potevo benissimo restarmene a casa e lasciare Tony la responsabilità della presentazione, ma non sarei stata una brava sorella se lo avessi lasciato solo, non ci siamo mai allontanati e se dovevamo proprio separarci era per poco...il nostro legame era forte che sentivamo reciprocamente la mancanza l'una dell'altro.

Ero sicura che Obadiah era in grado di gestire l'azienda in nostra assenza, ci fidavamo di lui e per me era come un padre, quando ero piccola passavo molto tempo con lui e mi sentivo più coccolata da lui che dal mio vero padre, mi ha persino pagato la mia ammissione e la mia permanenza al MIT...ero una Stark in fondo e anche io ero dotata di un forte intelletto, quindi perché non andare all'Università di ricerca più importante al mondo?...Forse è sempre stato questo il mio destino.

Non saprei che fare se mollassi la fabbricazione di armi, non so fare altro in verità per cui non saprei se sono portata in altri campi, potrei provare ma non saprei cosa scegliere...Storia? Medicina? Legge? Economia?...troppo per poter scegliere, anche se Tony mi ripete sempre che sarei capace di fare qualsiasi cosa abbia in mente e che ne sono in grado...sarà vero?.

Eravamo in volo da una mezz'oretta abbondante e decisi di cambiarmi d'abito con il touiller nero che avevo portato richiudendomi nella toilette del jet...anche perché fuori si respirava una cattiva aria scaturita da i miei due compagni di viaggio e volevo filarmela per un po'.

Dopo aver messo i tacchi, applicato un po' di rimmel sulle ciglia e del rossetto rosso sulle labbra, decisi finalmente di uscire dallo stretto abitacolo occupato anche dalla mia valigia e aggregarmi hai due in cabina...sperando che l'atmosfera fosse migliorata, ma conoscendo mio fratello era difficile.

Infatti l'aria che tirava non era delle migliori, entrambi stavano seduti uno davanti all'altro ignorandosi completamente, mio fratello batteva le mano sui braccioli guardandosi in giro e Rhodey stava leggendo il giornale con uno sguardo serio stampato in faccia...entrambi erano orgogliosi per natura e più tosto che chiedere scusa, più che altro mio fratello, preferiscono tenersi il muso.

Misi la valigia al suo posto e guardandoli volli alleggerire l'atmosfera malsana che girava <<Vedo con dispiacere che siete ancora arrabbiati, sembrate George e Wizzy dei Jefferson!>>.

Tony and Heather Stark.Where stories live. Discover now