capitolo 5

251 33 2
                                    

Prese la sua giacca e venne verso di me, mi prense la mano e ci avviammo fuori.

Era accanto a me, e mi stringeva la mano molto forte.

Uscimmo fuori e una ventata fresca mi ricoprì tutto il corpo.

Arrivammo alla macchina e Chris mi aprì la portiera e mi fece cenno di entrarci.

“Grazie” gli sorrisi.

Mi fece l'occhiolino e richiuse la porta.

Appena entrò in macchina, si sistemò e l'accese. Poi si voltò verso di me e mi disse “Mi dispiace che mia madre ci abbia interrotti, mi piaceva molto ciò che ti stavo facendo.” e mi fece un sorriso perverso.

Feci una piccola risatina. Il modo in cui mi guardava mi faceva ridere.

Ora era buio e c'era un silenzio assordante. Si sentiva solo i nostri respiri e un po' il rumore del motore della macchina accesa. Vedevo solo metà del suo viso perché da una parte c'era la luce di un lampione, invece l'altra era persa nell'uscurità.

Restammo qualche secondo a fissarci, poi lentamente si avvicinò a me. Io rimasi immobile, e via via che si avvicinava, mi crescevano sempre di più le farfalle nello stomaco.

Non avevo mai baciato nessuno, insomma avevo dato qualche bacio alle elementari o a degli obblighi, ma erano baci veloci e senza nessuna passione o sentimento.

Quando era più o meno qualche centimetro da me, appoggiò una mano sulla mia guancia, e col pollice cominciò a sfiorarmi il labbro inferiore. Mi guardava dritto negli occhi, anche se non si vedeva quasi nulla, li riuvo a vedere perché erano spendenti, pieni di eccitazione.

Le nostre bocche erano vicinissime. Lui mi sorrise e sentivo il suo fiato caldo arrivarmi sulla bocca.

Mi morsi il labbro, e appena lo feci disse a bassa voce

“Oddio, se ti rimordi il labbro in quella maniera, non sai cosa ti faccio.”

Veci una piccola risatina, poi appena il mio sguargo rincontrò il suo mi persi nei suoi occhi profondi.

Pian piano poggiò le sue labbre sulle mie. Erano morbide e calde, molto accogglienti.

Mi morse il labbro, come avevo fatto io qualche secondo prima, e gemetti.

Era fantastico come le nostre labbra si univano perfettamente. Poi aprii un po' la bocca per dare l'accesso alla sua lingua, che si immerse subito con delicatezza. Era come se le nostre lingue danzassero armoniatamente.

Una parte dentro di me si accese subito.

Un calore si cominciò a formare nel mio basso ventre. Non avevo mai provato questa sensazione.

Poi, gentilmente, si staccò dalle mie labbra, e mi diede un piccolo bacio veloce.

Era sempre molto vicino a me e mi disse

“Sai che sei bellissima, vero!?”

Diventai immediatamente rossa, e mi guardai le mani nervosa.

Mise due dita sotto il mio mento, e mi spinse su la testa.

“Hey, non essere mai nervosa con me, okay? E non dubitare mai della tua bellezza, perché non ho mai conosciuto una ragazza bella come te.”

Annuii, e gli rivolsi un timido sorriso.

Mise le mani su volante e uscì dal parcheggio.

Accesi la radio per non far predoneggiare il silenzio.

Cominciai a canticchiare una canzone.

Si chiama "Up" è molto bella, e ha un significato bellissimo. È di Demi lovato e Olly Murs. Sono bravi cantanti.

“Sei brava a cantare.” mi lodò Chris.

“Diciamo che me la cavo abbastanza.”

Poi, cominciò a canticchiare come me. Anche lui non è male a cantare.

Il tragitto non è molto lungo.

Riconosco la familiare strada di casa.

L'auto affianca vicino al cancello della mia casa.

“Grazie per avermi riaccompagnato.” gli dico.

“Per te farei di tutto, topolina.”

Quel nomignolo mi fa venire le farfalle nello stomaco. "Topolina".. Oddio.. Già lo amo.

Arrossisco e faccio una risatina.

Lui scese di macchina per venire ad aprirmi la portiera. 'Che gentiluomo' dice la mia vocina interiore.

Appena la aprì, scesi.

“Grazie per aver passato del tempo con me, mi dispiace che dia andata in questo modo, volevo che andasse diversamente, mah..” lo zittisco parlandogli sopra.

“Mha è stato bellissimo ugualmente.” continuo la sua frase.

Mi sorrise e si avvicino per darmi un bacio.

“Buona notte Ross”

“A domani” aggiunse, e mi abbraccio stretta.

“Buona notte” ricambiai l'abbraccio e andai verso la porta la casa.

Appena arrivai davanti alla porta, mi voltai, e lui mi continuava a fissare.

Lo salutai con la mano e aprii la porta. Poi la chiusi, cercando di fare meno rumore possibile.

Sentii macchina partire. Se n'è andato. Già mi manca.

“Mamma” alzo un po' la voce per farmi sentire ovunque sia.

“Mamma sei in casa?” alzo di più la mia voce.

Siccome non c'è risposta, credo di essere sola.

Grandioso.

Andai in bagno e mi lavai velocemente i denti.

Poi mi diressi in camera mia.

Mi misi il mio adorato pigiama e attaccai il telefono a caricare.

Entrai nel letto piccolo, ma freddo, e abbracciai il cuscino, facendo finta che fosse Chris.

Caddi in un profondo sonno.

"Dimmi solo che non è la fine"Where stories live. Discover now