Bibliothèque

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Kissing prompt: A kiss that is leading to more, but is interrupted by a third party.


Marinette non dava segno di volersi fermare. E, Dio, Adrien stava letteralmente impazzendo.

Ormai aveva perso il conto di quante volte le loro labbra si sono scontrate e assaporate nel silenzio della biblioteca della scuola.

Erano quasi le sei, e se ne erano andati tutti a casa, ma c'era sempre il rischio di essere colti da qualcuno, e Adrien trovava la situazione al contempo pericolosa, ed... estremamente eccitante.

E forse anche Marinette la pensava esattamente come lui, perché si stava stringendo con sempre più forza a lui, e lo baciava con talmente tanta passione, sulle labbra, sul collo, sul volto, dietro le orecchie. Sembrava che ogni bacio la lasciasse perennemente insoddisfatta, perché si ostinava a voler riprovare ancora e ancora e ancora.

Adrien le posò le mani sulla vita, spingendola leggermente indietro. Era strano come in quella situazione fosse lui ad essere il più responsabile. Di solito era tutto il contrario.

"Marinette", protestò debolmente, tanto che lei non sembrò neanche accorgersene, continuando imperterrita a lambire con le sue labbra deliziose la pelle delicata del collo di Adrien.

Adrien chiuse gli occhi, cercando di ignorare i brividi e il calore che si stava diffondendo in tutto il suo corpo a causa di quel singolo, meraviglioso contatto.

"M-Marinette?", sussurrò ancora, prima di soffocare un gemito. Cercò di non concentrarsi sul tocco inebriante della lingua di lei sulla pelle. Dannazione.

Sentì ancora Marinette aggrapparsi con forza con le mani al colletto della sua giacca, nel tentativo di spingerlo più vicino, e di forzarlo ad inclinare la testa nella giusta angolazione per lasciarle campo libero sul suo collo profumato.

Adrien cercò di tornare con i piedi per terra, ma per quanto ci riuscisse gli sembrava impossibile, con Marinette che lo assaggiava quasi famelica, preda di non sapeva quale istinto. Non che a lui dispiacesse, certo. Solo, non nella biblioteca della scuola, con la schiena premuta contro gli scaffali di una libreria, e i loro gemiti e respiri affannati che risuonavano chiaramente in tutta la stanza enorme, e dove chiunque avrebbe potuto scoprirli con una facilità disarmante.

Fu per questo che Adrien raccolse tutte le sue forze - e quante ne servirono - per non abbandonarsi al tocco di lei e spingerla indietro con un po' più di decisione. "Ehi, ehi", le disse con dolcezza, mentre cercava con lo sguardo gli occhi di Marinette, che luccicavano nella luce soffusa della biblioteca pieni di confusione ed eccitazione. Oh, come resistere a quello sguardo blu cielo e - soprattutto - avido di baci.

Adrien scosse la testa, sforzando di ricordarsi quello che doveva dirle. Il motivo per cui l'aveva fermata. Perché era un buon motivo, giusto? "Milady," mormorò con voce rauca, accarezzandole piano la schiena, "abbiamo fatto tanto per non farci scoprire, e adesso offriamo al mondo l'occasione di sfamarci su un piatto d'argento".

"M-ma... ma...", farfugliò lei, il respiro ancora affannato.

"Niente 'ma'", ridacchiò Adrien. "Ammetti soltanto di non riuscire a resistere alla mia bellezza e di morire ogni volta che mi vedi dalla voglia di baciarmi", le sussurrò nell'orecchio, e sentì chiaramente Marinette ansimare e fare peso sulle sue braccia intrecciate ancora dietro alla vita per reggersi in piedi. Le gambe le tremavano. Adrien sogghignò.

"È tutta colpa tua", Marinette lo colpì con un pugnetto al petto. "Tua e di quella tua stupida colonia. Lo hai fatto apposta a metterla prima di venire a scuola. Ti diverti a torturarmi", concluse, con un incantevole broncio disegnato sulle labbra.

Ces deux sont faits l'un pour l'autreWhere stories live. Discover now