58."Suo per sempre"

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Osservò, minuziosamente, le dita lunghe, affusolate ed eleganti stringersi attorno al volante, per poi far scorrere gli occhi, come in una dolce carezza, sull'avambraccio teso, dove le vene scorrevano sotto la sua pelle morbida e abbronzata.

Era un silenzio quieto e confortevole, quello calato tra loro nella macchina, e nessuno dei due si stava impegnando per colmarlo, entrambi troppo occupati a rimuginare nei propri pensieri, e a godersi quella calma.

Spostò lo sguardo sul finestrino e, accostando la testa contro il poggia capo, la sua attenzione fu del tutto attirata dal panorama attorno a loro.

Gli alberi scorrevano lungo la strada, su cui l'auto correva velocemente facendo innalzare la sabbia rossastra e la polvere, ed un senso di malinconia le attanagliò il petto.

Due giorni.

Solo due giorni le rimanevano in quel posto che, negli ultimi mesi, aveva chiamato casa.

Avrebbe detto addio al sole caldo che, la mattina, le colpiva il volto svegliandola dal suo sonno divenuto, nell'ultimo periodo, calmo. Al chiasso e al trambusto della grande e affollata città, ai suoi colleghi e compagni, ai bambini che erano riusciti a far breccia nel suo cuore fin dalla prima volta, e al cielo stellato della notte, su cui poteva contare la miriade di stelle.

Il volontariato l'aveva salvata, in un momento della sua vita in cui i suoi occhi limpidi non vedevano altro che il buio, e la sua mente era cosparsa di pensieri distruttivi e pericolosi. L'aveva aiutata ad uscire, lentamente, da quell'abisso oscuro e profondo, e le aveva regalato quei momenti di pace e serenità, che aveva agognato così disperatamente.

Sapere di essere, letteralmente, dall'altra parte del mondo rispetto a dove si trovava lui, riusciva a rendere le sue notti, seppur spesso tormentate, più tranquille e caute.

Il suo cuore smetteva di battere di paura ad ogni secondo della giornata, e il suo cuore sembrava perdere un piccolo, ma pur sempre significativo, pezzo di quel masso gigante, pesante e asfissiante che le rendeva difficile respirare, vivere e sopravvivere.

Ogni volta che mancavano pochi giorni alla partenza, dove si sarebbe lasciata tutti i ricordi e le esperienze alle spalle, provava un enorme magone al petto che, in quel momento però, sembrava essere meno doloroso.

E lei, quella sensazione, non poté che collegarla all'uomo seduto accanto a lei.

L'uomo a cui, la sera prima, aveva svelato il suo segreto più oscuro, disgustoso e vergognoso, per poi non vedere nemmeno un'ombra di giudizio nelle sue iridi scure.

Una parte di lei, avrebbe voluto che lui si risentisse per aver passato del tempo con lei, per averla baciata, abbracciata e accudita nel suo braccio durante la notte. Avrebbe voluto vedere il pentimento, in quegli occhi profondi, per aver permesso ad una donna, sottomessa come lei, di stare accanto a lui.

Vedere il disgusto, e la vergogna, che ogni persona le aveva riservato mentre camminava a testa bassa per la città in cui era nata e cresciuta, avrebbe spezzato quella speranza che, ogni giorno, continuava a crescere dentro di lei, e solo grazie a quell' uomo.

Se avesse colto anche solo una scintilla di giudizio nelle sue espressioni severe, avrebbe potuto convivere con il fatto che lei non avrebbe mai potuto averlo per sé, che sarebbe tornata sola in America, e si sarebbe leccata le ferite sanguinanti, cercando di dimenticarlo e di farlo uscire dal suo cuore.

Ma il calore che aveva visto nei suoi occhi scuri, quel lampo di rabbia e possessività, l'avevano scossa in ogni lembo della sua pelle sensibile, risvegliando e facendo germogliare la sua speranza, che fioriva come un'edera verde e vivace, e si attorcigliava con fervore attorno al suo cuore.

Perso Senza Di TeWhere stories live. Discover now