Capitolo 42

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"Come puoi addormentarti ogni volta"
"è più forte di me" lei mi guarda
"non è possibile"
"il tuo letto è comodo e il film mi ha fatto venire sonno" dico giustificandomi, mi alzo e mi stiracchio facendo alzare la canotta, sento il suo sguardo addosso, ghigno, mi metto le scarpe e guardo l'ora. "Cazzo sono in ritardo"
"per cosa?"
"devo andare al campo da basket dietro casa mia"
"ma sta piovendo" alzo le spalle
"non importa"
"ci vediamo domani?" annuisco e la guardo, si avvicina e mi da un bacio sulla guancia, cazzo mi farà impazzire, le sorrido e scendo le scale "non puoi andare in moto con questa pioggia"
"ci vado sempre stai tranquilla non succede niente" lei annuisce con aria preoccupata
"vai piano" annuisco apro la porta e salgo in moto, cazzo piove forte, sbuffo e parto verso il campo dove mi aspettano Daniel e Liam, probabilmente si incazzeranno perché sono in ritardo ma me ne frego e parcheggio la moto, sono fradicio, guardo il campo da basket e mi rendo conto che qua ci sono solo io, chiamo Daniel
"Daniel dove siete?"
"sta piovendo a dirotto dove vuoi che siamo"
"al campo?"
"no a casa tua coglione vieni anche tu" "ormai sono qua, ci sentiamo stasera" metto giù e prendo la palla, devo smetterla di pensare,devo smetterla di farmi complessi mentali e in questo momento ho un casino in testa e non ho niente sotto controllo e io odio non avere il controllo su tutto.
Comincio ad avere freddo ma ho troppe cose per la testa e ho bisogno di scaricare la tensione e questo è l'unico modo legale che conosco per farlo.
Sento il telefono suonare ma non ho voglia di rispondere.
È sera tardi e io ancora non sono tornato, sta continuando a piovere.
Ho sempre amato la pioggia, il suo rumore mi rilassa, per tutti è sempre stata una cosa triste per cui si sta a casa a non fare niente, ma la verità è che sono loro i primi che non vogliono uscire solo per un pó di pioggia, la sfruttano solo come scusa.
Metto la palla nello zaino e salgo in moto partendo, sento la pioggia che si aderisce a me.
Parcheggio dopo poco davanti a quell'orrendo palazzo e salgo di corsa le scale.
Apro la porta di casa, mi tolgo le scarpe e mentre sono fradicio bagno il pavimento entrando nel bagno togliendomi i vestiti e facendo una doccia calda. Amanda e Daniel dormono e io sono tornato troppo tardi.
Esco dalla doccia più rilassato.
Se la ragazzina non vuole altro che un rapporto pacifico allora non farò altro, mi metto i pantaloni della tuta e una felpa perché comincio a sentire freddo, mi metto a letto e dopo poco mi addormento.

Mi alzo dal letto grazie alla sveglia che suona, ho dormito solo tre ore le restanti le ho passate a girarmi nel letto e a coprirmi per il freddo, metto dei pantaloni della tuta e una felpa a caso perché sono troppo stanco per vestirmi in modo decente, esco da camera mia e cerco un'aspirina, che appena trovo la prendo, guardo Daniel e mia sorella che sono pronti per uscire.
"Prendi la tua auto, guidi tu" dico lanciando le chiavi a Daniel.
"Cazzo sembri un morto che cammina che hai fatto?"
"niente muovi il culo e taci" mi passo una mano fra i capelli e appena mi siedo nel sedile chiudo gli occhi. Oggi ho gli allenamenti quindi devo riprendermi, alzo il cappuccio della felpa e mi appoggio al finestrino "siamo arrivati" annuisco e apro lo sportello,mi siedo sul muretto mentre parlano di qualcosa che non ascolto.
Mi accendo una sigaretta, nemmeno l'aspirina mi ha fatto passare il mal di testa e qua fuori muoio di freddo.
"Io entro"
"non sono ancora iniziate le lezioni" alzo le spalle e spengo la sigaretta sull'asfalto entrando nella classe di francese, appoggio la testa sul banco chiudendo gli occhi, credo che stare ore sotto la pioggia non sia stata una buona idea.
Sento qualcuno sedersi difianco a me "chiunque tu sia mi basta che stai muto e che non rompi i coglioni" borbotto
"nemmeno se sono io?"riconosco la voce della ragazzina, borbotto qualcosa di incomprensibile continuando a tenere gli occhi chiusi.
Lei non parla e dato che mi sento osservato apro un occhio e la vedo che si è messa nella mia stessa posizione a osservarmi, la guardo anche io.
"Che c'è? "
" niente " annuisco e chiudi ancora gli occhi, dopo dieci minuti entra la prof, sbuffo e mi alzo, dentro questa classe di merda potrebbero accadere il riscaldamento.
La prof si siede e comincia a parlare in francese,non lo capisco ma so che la sua voce rauca aumenta il mio mal di testa quindi con una mano fra i capelli cerco di concentrarmi su altro che non sia il riscaldamento o la sua voce, sospiro sperando che questa giornata di merda passi in fretta.

Esco con la ragazzina, sono passate queste due ore che a me sembravano infinite, la saluto e entro dentro l'aula di matematica dove maggie mi ha tenuto il posto, mi siedo e sbuffo quando mi rendo conto che nemmeno qua ci sono riscaldamenti
"stai bene?" annuisco e aspetto che arrivi la prof, appena lo fa provo di ascoltarla e cercare di capire qualcosa il che di solito mi riesce bene perché sono bravo in matematica ma a quanto pare oggi ho il livello di concentrazione di un cazzo di piccione, sbuffo e ci rinuncio, guardo maggie che prende appunti.
"poi mi spieghi sta merda non ci sto capendo nulla"
"tu che non capisci matematica? è impossibile a cosa stai pensando?"
"al fatto che ho mal di testa e non riesco a concentrarmi" lei sorride "dopo ti dó il mio quaderno e sbrigati a studiare che dopodomani c'è il test e se non lo superi sei nella merda" "poca pressione" sbuffo e mi alzo non appena la campanella suona.
Esco dalla classe con maggie e entriamo in mensa, mi siedo al tavolo e appoggio la testa, cazzo oggi non penso a altro che chiudere gli occhi.

"Andrew sei ancora vivo?" borbotto qualcosa
"hai fame ti prendo un hamburger senza cetriolini"
"no"
"Andrew Jones che rifiuta del cibo c'è qualcosa che non va" sbuffo quando quei coglioni di Liam e Daniel ridono, gli alzo il medio e provo a calmare il mio mal di testa.
"non fate i coglioni secondo me ha qualcosa" si zittiscono mentre io mi alzo e vado fuori in giardino, ho bisogno di una sigaretta nonostante io muoia dal freddo, tremolante mi accendo una sigaretta e me la fumo tranquillo, rientro poco dopo in mensa e mi siedo, prendo una bottiglia d'acqua da mia sorella che mi guarda.
"Scommetto dieci dollari che ha la febbre"
"ne scommetto dieci che ha un doposbronza" guardo Daniel e mia sorella che scommettono su di me come se io non ci fossi.
"Andrew andiamo in infermeria devo vincere una scommessa" sbuffo e la seguo, mi siedo e aspetto che prendano un fottuto termometro.
Dopo poco arriva un'infermiera che penso sia nuova perché non ho mai visto qua, mi alza la felpa e mette il termometro sotto l'ascella.

"38 e 9" la guardo male e lei mi sorride
"scusa fratellone ma ho appena vinto dieci dollari" fa una foto al termometro e torna in mensa felice, alzo gli occhi al cielo e la seguo.
Ho un'ora buca e nonostante qua non si possa stare me ne frego sedendosi al tavolo con i miei amici che parlano di qualcosa.
"lo sapevo che non dovevi andare in moto stava piovendo troppo e ora ti becchi la febbre" sbuffo perché so che ha ragione ma non glielo dirò mai
"ho un'ora buca che facciamo?" "partita di basket?" guardo Liam e finalmente oggi metto in secondo piano il mal di testa.
Mi alzo insieme a Daniel e Liam e andiamo in palestra dove Micol maggie e Amanda ci seguono contrariate, corro e prendo una palla lanciandola verso Daniel.
Palleggia un pó ma lo blocco e gli rubo la palla per poi palleggiare e correre verso il canestro, Daniel e Liam mi mandano a fanculo perché ho segnato mentre le ragazze esultano, rido e mi siedo sugli spalti perché ora sono loro due a battersi.
Il gioco consiste che il primo che segna vince e si va a sedere mentre gli altri due si giocano il secondo e il terzo posto,mi volto verso la ragazzina e gli faccio l'occhiolino "ma non eri un povero ragazzo con la febbre?"sorrido
"posso stare di merda fin che vuoi ma se si tratta di giocare e di farla vinta a questi due piuttosto svengo in campo" mi guardo attorno cercando di capire se arriva qualcuno e mentre guardo quei due coglioni giocare apro la finestra fumando una sigaretta
"se ti beccano ti uccidono" alzo le spalle
"dopodomani c'è una festa a casa di uno, se Andrew si riprende ci andiamo?"
"ci andiamo anche se non mi riprendo non ci resto col culo sul divano" spengo la sigaretta e mi siedo affianco a mia sorella.
"Stai lontano puzzi di fumo" sono ancora là a cercare di fare canestro ormai da minuti, mi volto verso maggie
"chi ti scrive? il tuo telefono suona da minuti" mi guarda con sguardo sofferente
"uno che crede io sia etero è da settimane che mi scrive" sbuffo "potevi dirlo prima" le prendo il telefono, scatto una foto e gli scrivo un
"è impegnata levati dal cazzo" per poi bloccarlo, lei mi sorride e continua a guardare la partita, probabilmente non la smetteranno mai.

nel modo in cui brillano le stelle Where stories live. Discover now