Capitolo 75

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Stiamo per un pó seduti in quel auto davanti casa sua, non ha il coraggio di entrare e non so se per la litigata  con i  suoi o perché è troppo orgogliosa.
"Vuoi che entri con te?" annuisce e apre la portiera così esco anche io.
Non mi fa piacere entrare perché odio stare in mezzo alla gente ma lo faccio per lei e perché so che se entro con lei I suoi genitori saranno più incazzati con me che con lei.
All'inizio probabilmente gli piacevo perché non mi conoscevano ma ora che ho fatto dormire Micol da me dopo una litigata  probabilmente non gli andrò a genio.
Non che la cosa mi interessi, sinceramente non ho mai voluto fare colpo sui suoi genitori per varie ragioni, la prima è perché non stiamo insieme e la seconda è perché non mi importa di quello che pensano i suoi. Ora sinceramente non so nemmeno se siamo amici ma sto cercando di farmi perdonare da lei e in questa storia i suoi non c'entrano.
So anche però che lei ci tiene alla sua famiglia nonostante abbiano un mucchio di pregiudizi.
La sera prima mi ha raccontato di new York e di come lei si sentisse, non voleva tornare dai suoi genitori oggi ma io l'ho convinta perché nonostante sua madre e suo padre non sono mai con lei le vogliono bene e vogliono solo il meglio per lei e sua sorella, lavorano e si fanno il culo per il lavoro perché vogliono che tutte e due abbiano una bella vita.
Probabilmente non lo dimostrano spesso perché sono sempre via ma a modo loro ci pensano sempre a loro, e questo credo sia tutto quello che un figlio desideri.
Lo credo perché nonostante le litigate Micol e sua madre hanno quel rapporto che tutte le famiglie normali  e unite hanno, e lo credo sopprattutto perché quel genere di famiglia l'ho voluto per tanti anni prima di capire che non potrò mai averla.
Si ferma davanti alla porta e prima di suonare al campanello mi guarda con aria preoccupata
"mic, calmati ok? credo che il fatto che tu abbia dormito da me li faccia incazzare ma credo che siano stati preoccupati per tutta la notte e vederti li faccia sentire meglio" "non li hai mai visti incazzati" "se la situazione degenera ci sono sempre io, servo a questo no?" scuote la testa "tu mi servi per supporto morale perché probabilmente scoppieró a piangere" sorrido "dovevi avvertirmi non ho fazzoletti con me" "mi basterà la tua spalla" un accenno di sorriso spunta sulle sue labbra prima di suonare al campanello e fissare la porta assorta nei pensieri "andrà bene" "lo credi davvero?" alzo le spalle "non so cosa credere sinceramente ma non permetterò che ti trattino male ok?" annuisce e prima che possa aprire bocca sua madre apre la porta, la fissa sorride e la abbraccia.
La abbraccia perché era preoccupata per lei e la litigata è passata in secondo piano.
" Mi hai fatta preoccupare, tuo padre e io siamo stati svegli tutta la notte" "mamma non è successo nulla ero solo da drew" "senza offesa ma quel posto non mi fa stare tranquilla" la prende per mano e ci fa entrare in casa, loro si siedono sul divano mentre io resto in piedi.
In questa casa piena di felicità mi sento di troppo, vorrei andarmene ma resto per lei "nemmeno a me faceva stare tranquilla la prima volta ma sapevo che ero con drew e questo mi ha tranquillizzata" sua madre posa il suo sguardo su di me che nel frattempo le fissavo con sguardo corrucciato chiedendomi perché tutte le volte che ho dormito in macchina o da qualche parte senza avvertire mia madre lei  non si sia mai preoccupata in quel modo, non si è mai avvicinata e non mi ha mai sussurrato parole dolci come invece la madre di Micol fa.
Non ho mai ricevuto uno sguardo preoccupato da parte sua, solo indifferenza e disgusto perché gli ricordo lui.
Come se fosse colpa mia per il fatto che gli assomiglio tanto, crede che mi faccia piacere? no odio essere uguale a lui ma è solo sua la colpa se quella notte non ha usato il preservativo e di certo la colpa non è mia se si è scelta un pezzo di merda.
"Allora grazie Andrew" la guardo confuso e poi poso il mio sguardo su Micol che mi sorride "a dire il vero stanotte ti ho un pó odiato ma ora capisco che Micol avesse bisogno di stare un pó per conto suo e grazie per averla ospitata immagino che sia piombata in casa tua senza preavviso" alzo le spalle "non c'è problema" "posso offrirti qualcosa?" "no, grazie" poi si volta verso sua figlia e le sorride "mi spiace per quello che ho detto ieri sera, davvero non pensavo quello che ho detto" "nemmeno sul fatto che vorresti divorziare?" "cosa? no tesoro, ero arrabbiata con tuo padre ma ho risolto, non potrei mai divorziare con lui" "lo dici perché lo ami o perché ci siamo io e grace di mezzo?" "perché amo tuo padre e perché i litigi sono normali, non credere a tutto quello che diciamo" lei sorride e la abbraccia, vorrei davvero andarmene di punto in bianco perché tutto questo mi fa venire voglia di tirare pugni a qualcosa.
So di essere un egoista ma è più forte di me, dovrei essere felice per Micol in questo momento perché lei è sua madre hanno risolto ma non ci riesco.
"Vuoi restare per pranzo?" sua madre mi riscuote dai miei pensieri "no grazie, dovrei andare" "ti prego resta voglio ringraziarti per il disturbo" "non c'è stato nessun disturbo"
"voglio ringraziarti in ogni caso" Micol mi guarda come a dirmi che se non accetto continuerà così e allora annuisco contro voglia.
"Cosa ti piace?" non rispondo perché Micol parla al posto mio, forse perché capisce che non vorrei essere qua "vabene tutto mamma tranne il cinese" lei annuisce e non credo sia troppo brava a cucinare forse per questo ordina una pizza.
                              *
Mangiamo la pizza e a noi si è aggiunta anche grace che mangia in silenzio, il padre di Micol non c'è per un contrattempo e quindi rimaniamo solo noi.
Parlano di qualcosa ma faccio fatica a seguire il discorso perché ho la testa inondata dai pensieri.
"Andrew?" "si?" "che è successo?" indica la mano "oh, incidente a lavoro" inventa Micol, e giuro che sarei scoppiato a ridere per la scusa pessima che ha usato se non fosse che ho l'umore sotto i piedi.
Mi alzo in piedi e butto il cartone di pizza vuoto "scusatemi ma io ora ho un impegno, grazie per la  pizza" mi salutano e io esco da quella casa che iniziava a starmi stretta.
Prima di entrare in auto Micol mi ferma e mi guarda "tutto bene?" annuisco "grazie per stanotte e per avermi accompagnato in casa" "nessun problema" provo a sorriderle ma probabilmente sembra più una smorfia, apro lo sportello e sto per sedermi in auto quando lei mi blocca "Andrew" "dimmi" "grazie" "mi hai già ringraziato, non ho fatto nulla di ché" "Andrew" "dimmi" mi fissa ancora come se volesse dirmi qualcosa ma non avesse il coraggio, poi sospira e mi sorride, quei sorrisi che vorrei ricambiare con tutto me stesso "senza di te probabilmente sarei rimasta a dormire su una panchina e sarei congelata e non avrei capito tante cose" "che tipo di cose?" "tipo il fatto che mia madre  certe volte è insopportabile ma che mi vuole bene ed è normale litigare" si blocca e abbassa lo sguardo sulle sue scarpe
"e non avrei capito che nonostante tu sia un idiota che mi fa stare male mi fai stare anche bene, ieri notte ero triste e arrabbiata, mi sono sfogata con te e nonostante la tua scarsa capacità nel consolare le persone ci sei riuscito, mi hai fatto sentire meglio e ho smesso di piangere" non so cosa dirle in questo momento, lei sorride ancora forse perché capisce che non so cosa risponderle "non c'è bisogno che tu dica niente, le parole non servono per farmi capire" "capire cosa?" "niente" sbuffa "solo,grazie" la guardo confuso e mentre lei fa un cenno con la mano tornando in casa io chiudo l'auto e mi fermo davanti casa di mag.
Suono il campanello e poco dopo lei mi apre in pigiama ma truccata, non mi stupisco "Hola" "hai bevuto?" "no sto cercando di imparare lo spagnolo mentre mi trucco" "per cosa ti trucchi" "stasera esco,vuoi venire?" "ci sei solo tu?" "no ma se vuoi invitare gli altri è ok, ma dovete prendervi la macchina perché la nostra è Piena " " voi non avete la patente " "ci accompagna Liam" "avete parlato?" mi siedo sul suo divano perché sua madre non è un casa "ci ho provato a parlarci ma fa lo stronzo, ogni volta che provo a parlare di te o di Daniel evita il discorso o dice che non vuole parlarne" "che problemi ha?" "non lo so sinceramente" "cazzo come se gli avessi fatto qualcosa" "te ne frega di lui non fare finta che non sia così" "ha scelto lui di non parlarmi più senza una ragione, mi fa incazzare perché è Liam e lo conosco da una vita ma non mi metto a piangere e frignare per lui, ha fatto le sue scelte cazzi suoi" "perciò non ti dà fastidio se c'è stasera?" "no, è lui che evita me non ho nessun problema con lui" annuisce e mi passa una birra che ha preso dal frigo "am non ti ha detto niente?" "mi ha detto che sta uscendo con altre persone, che sono noiose e non le piacciono e che nemmeno lei capisce perché da un momento all'altro non vi parla più" annuisco e bevo un sorso della birra "ho bisogno di una mano per gli outfit" faccio una smorfia ma annuisco e salgo le scale assieme a lei fino in camera sua.
"Questa camera è una merda" "è solo perché ci sono tanti vestiti sparsi" "e io devo scegliere fra tutti questi?" "no fra questi due" guardo il vestito nero e quello viola  " nero" lei lo fissa "non ho scarpe da abbinare" si imbroncia e io sbuffo "allora mettine un'altro, ti rendi conto che stai chiedendo come vestirti a me?" "per te è facile basta che ti metti una maglia e sei apposto" alzo le spalle mentre finisco la birra "ho deciso metto questo" indica un vestito viola mentre la fisso "come mai sei venuto qua?" "passavo qua vicino e sono venuto a salutare" "che stronzata, non passi mai di qua" ride mentre io sbuffo "non ti dirò mai perché ero qui" "ah no?" "no" "nemmeno se ti dico che ho ordinato un hamburger?" "senza cetriolini?" "no, ci sono comunque li posso togliere" "non fa niente, non ho fame comunque" lei aggrotta le sopracciglia "è una di quelle sere in cui hai voglia di divertirti?" "probabilmente" sorride e si infila il vestito viola, non ha mai avuto problemi a spogliarsi davanti a me, ci conosciamo da quando abbiamo tredici anni e non ho mai provato attrazione per lei perché è maggie la persona che mi capisce al volo e parliamo della stessa persona che in terza media aveva una cotta per la prof di motoria"mi sono appena ricordato della prof di educazione fisica alle medie" gli si forma un sorriso sulle labbra "quella donna era una bomba" si gira e fa segno di alzarle la lampo e quando mi siedo fa un giro su se stessa e sorride chiedendo come stia " bene" mi manda un bacio volante "alzati tra meno di dieci minuti Liam mi passa a prendere, vai a casa preparati e vieni alla festa ti aspetto lì" annuisco e esco da casa sua dopo averla salutata.
                                  *
Mi guardo intorno cercando una chioma fucsia in mezzo alla folla che non riesco a trovare per via della troppa gente.
Poco dopo capisco che non la troverò mai.
Mi avvicino al bancone della cucina pieno di alcolici e mi verso della vodka nel bicchiere, continuo a bere fino a quando non capisco che non è rimasto niente della mia lucidità.
I pensieri che mi tormentavano da quella mattina ora non ci sono più, è sparito tutto, siamo solo io e questa bottiglia di vodka.
Riesco a trovare Mag dopo un ora circa o almeno credo, non ho più guardato l'ora da quando sono qua e non so quanto tempo sia passato.
È stranamente lucida e non è ubriaca a differenza di me che mi reggo a stento in piedi "devi bere sei troppo sobria " le urlo nell'orecchio, lei scuote la testa e mi fa segno di andare a ballare con lei, prendo un'altro bicchiere e quando lo finisco mi avvicino e inizio a ballare.
Balliamo per un tempo che sembra infinito e quando lei si stanca va a sedersi sui divanetti mentre io che ho sete torno in cucina e prendo un bicchiere bevendone il contenuto e poco dopo raggiungo maggie.
Non so cosa ci sia dentro al bicchiere e non mi interessa perché finalmente è il primo momento della giornata in cui non penso a niente.
"Andiamo a casa?" "sei stanca?" le urlo nell'orecchio, lei fa una smorfia "no ma sei ubriaco fradicio"
"e quindi? lo sono sempre" sorride e sbuffa per poi alzarsi un'altra volta e prendere il mio braccio e trascinarmi con lei.
                                 *
È tardi e la maggior parte delle persone s'è né andata a casa mentre io sto in giardino con una bottiglia fra le mani.
"Drew,vieni ti accompagno a casa" scuoto la testa mentre lei sbuffa "hai visto gli altri?" "no" "sai fare una frase di senso compiuto" scuoto la testa mentre rido, non so perché lo faccio, forse per il troppo alcool che ho ingerito e che continuo a ingerire.
Quando perde le speranze e sta per andarsene capendo che sono una causa persa la fermo, si volta e mi guarda "dimmi" "devo vomitare" non fa in tempo a aiutarmi che sono già piegato in due a vomitare in mezzo a una siepe, poco dopo si avvicina e mi tiene la fronte "maggie finalmente ti ho trovat-" la sua inconfondibile voce si sente mentre un'altro conato di vomito mi fa   piegare in due "oddio" corre nella nostra direzione  mentre io mi appoggio con un braccio a maggie che cerca di sorreggermi.
Finisco di vomitare poco dopo quando Micol mi porge un fazzoletto sono troppo stanco e ubriaco per prenderlo, lei allunga la mano e mi pulisce la bocca "Daniel?" "è andato via a metà della serata, ha detto che ha chiamato la madre di drew, am è già a casa ma non lho sentita mi ha detto di cercarlo ma non l'ho trovato e ora non credo che bisogna portarlo da sua madre in questo stato" guardo male Micol o almeno ci provo "che vuole lei" maggie sbuffa mentre apre la mia auto e mi fa sedere "liam credo sia con Amanda era preoccupata" maggie annuisce e ci provo a capire che cazzo stia succedendo "ho sete" maggie mi lancia una bottiglia di acqua e io faccio una smorfia "non voglio l'acqua" "hai già abbastanza alcool in corpo" sbuffo e socchiudo gli occhi appoggiando la testa al sedile. "Non mi portare là, poi lui si incazza" "lui non c'è drew" "lui c'è sempre" "dov'è ?" "qua" indico la mia testa e lei mi guarda con pietà, sono troppo stanco per dirgli che non mi deve guardare così perché lei sa benissimo quanto io lo odi "ci andiamo per pochi minuti ok?" "non voglio andare"
"si invece, drew ti prego bevi l'acqua è riacquista un pó la lucidità, credo sia successo qualcosa" prendo la bottiglia e inizio a bere contro la mia volontà perché io vorrei essere ubriaco per altro tempo, per tutto il tempo che mi faccia dimenticare i problemi.
Arrivati davanti casa mia sono leggermente più sobrio, la sbornia sta passando,sono ancora un pó ubriaco ma abbastanza lucido da dire alle ragazze di rimanere in macchina.
Vogliono venire con me e insistono parecchie volte ma quando capiscono che non voglio avere compagnia mi lasciano solo.
Barcollo un pó su per le scale e quando finalmente arrivo davanti a quella porta busso.
Mi apre Daniel dopo pochi minuti e quando vedo la sua faccia capisco che qualcosa non va.
"Am?" "è con Liam a casa sua" "mia madre?" "è dentro" entro in casa e la guardo, è seduta sul divano in lacrime e all'improvviso l'unica cosa a cui penso è  che questo sia un dannato dejavu "dov'è?" Daniel mi fa segno con la testa e io entro in camera dove lui seduto su quel letto ride.
Corro verso di lui e lo prendo per il colletto mentre continua a ridere come se tutto questo fosse divertente. Gli tiro un pugno ma prima che io possa continuare lui si toglie dalla mia presa e si avvicina a me
"credi davvero che picchiarmi serva? rimani sempre quel bambino impaurito e quei due muscoli che hai non ti servono a niente" si avvicina a me con un ghigno e quando il suo pugno viene in contatto con la mia faccia continuo a sperare che sono ancora ubriaco e che è solo un incubo, ma lui è davvero qua davanti a me.
"Pezzo o di merda " "come hai detto?" "pezzo di merda, ti avevo detto di non tornare che succede? è finita la droga? ti aspetti sul serio che ogni volta che sei in astinenza io venga a darti quella merda? per fare cosa mh? farti sentire meglio? col cazzo" un'altro pugno viene in contatto con la mia faccia e un'altra volta mi ritrovo accovacciato attera mentre lui continua a tirarmi calci nello stomaco.
Scuote la testa e avvolge la sua mano intorno al mio collo mentre continua a parlare "sai Andrew è inutile, finisce sempre così fra me e te, sarai sempre tu quello che continua a avere le mie mani addosso" cerco di divincolarmi ma la sua presa sul mio collo aumenta fino a non farmi respirare più "credo che tua madre mi abbia già dato i tuoi soldi, non avevo bisogno di altro solo avevo voglia di vederti mi mancavi un pó " molla la presa dal mio collo e se n'è va via, la sento la porta sbattere ma in questo momento sto pensando solo a respirare e tossire, mi riprendo per un pó ma il solo pensiero di lui con le sue mani dinuovo su di me mi fa correre verso il cesso e vomitare tutto l'alcool e l'odio che provo per me stesso e per lui.
"mamma?" cerco di parlare ma la gola mi fa male, entro in salone e mi avvicino a lei "ti ha toccata?" scuote la testa "non ha toccato né me né Amanda, voleva solo i tuoi soldi" porca puttana "li ha presi tutti?" domando in un sussurro, lei annuisce e io mi passo una mano fra i capelli "stai bene?" "no" mi avvicino a lei e l'abbraccio nonostante mi faccia male l'addome, singhiozza fra le mie braccia e io ci provo a consolarla, a dirle che non lo rivedrà e che non è successo niente, ma so che non è così.
So che per quanto io possa continuare a minacciarlo e dirgli di non tornare lui lo farà, lui rimarrà sempre nelle nostre vite e se invece se ne andrà avrà lasciato un segno Indelebile su tutti noi.
La sua presenza e le sue azioni rimarranno per sempre con noi ogni notte e ci ricorderanno sempre cosa è successo.
Piange fra le mie braccia per molto tempo fino a quando si addormenta e io la lascio lì a dormire mentre chiamo per la millesima volta mia sorella.
Daniel mi guarda  "andiamo giù, le ragazze ci aspettano in macchina" "Andrew" "no" annuisce e mi segue, mi fermo nel giardino e mi appoggio al muro per poi vomitare, non so se lo faccio per via dell'alcol ancora nel mio corpo o per via dello stress .
La sento maggie che corre da me e che mi accarezza la schiena e mi sorregge "dov'è Amanda?" "Drew è meglio se torni a casa e ti riposi" mi interrompe Micol che nel frattempo mi guarda confusa mentre fissa la mia faccia, non le rispondo e continuo a ripetere che voglio vedere amanda, sto impazzendo, la mia lucidità è andata a puttane e il mio pensiero fisso è lei e basta.
Daniel mi afferra per le spalle e mi guarda negli occhi "Andrew calmati, Amanda è con Liam, ora saliamo in auto e andiamo a casa sua dove lei sarà lì e non avrà nemmeno un capello fuori posto è chiaro?" respiro e annuisco "andiamo" mi siedo sul sedile del passeggero e Daniel si mette alla guida "si può sapere che succede?" "niente ti accompagnamo a casa" Micol fa per parlare ma finisce per stare in silenzio "vai anche tu maggie" "no, voglio venire con voi" nessuno risponde, rimango con le mani sullo stomaco per tutto il tragitto cercando di non vomitare.
Arriviamo davanti casa di Liam e io suono il campanello numerose volte fino a quando non si apre, corro verso l'entrata ma Liam mi blocca, lo guardo male e provo a rientrare ma lui continua a bloccarmi "Liam fammi passare porca puttana" "no, hai già fatto abbastanza" "io?e cosa avrei fatto? sto cercando mia sorella e sto cercando di mantenere il controllo e non tirarti un pugno ma in questo momento è molto difficile per me percui levati dal cazzo e fammi parlare con Amanda" lui mi fissa "senti non me ne frega nulla di te in questo momento ma solo di lei, non mi interessano i tuoi complessi e non mi frega un cazzo se sei incazzato con me per un motivo che ancora non capisco, voglio solo vedere amnda devo ripeterlo?" non si sposta e continua a stare davanti alla porta, sto impazzendo e sono   preoccupato in questo momento e Liam che si aggiunge a tutto questo non mi fa bene.
Gli tiro un pugno e lo sorpasso salendo le scale di corsa, entro in camera sua e busso alla porta "non voglio vedere nessuno" "am, sono io perfavore apri" "no" "am ho bisogno che tu ora apri questa porta" "no" "am apri questa dannata porta perché credo proprio di stare impazzendo, fino a quando non vedo la tua faccia senza un graffio io non me ne vado" apre la porta e la guardo, sospiro di sollievo quando vedo che non lha toccata ma capisco che sta male, mi avvicino a lei che si butta fra le mie braccia mentre piange.
                                  *
Passiamo un ora in quella stanza con lei fra le mie braccia e io che provo a calmarla.
Scendiamo solo più tardi quando ha smesso di piangere e mi appoggio alle scale mentre fisso lei fra le braccia di Liam "stai bene?" mi chiede Liam dopo mesi che non mi rivolge parola, Annuisco e mi volto verso maggie  che nel frattempo è con Daniel sul divano "scusatemi, vi porto a casa" Liam sbuffa "ci sono delle camere libere, se volete restare" maggie sorride a Liam e lo ringrazia mia sorella mi guarda e io scuoto la testa per farle capire che non voglio restare qua "ti prego drew, non voglio dormire da sola" "ci sono io" "non è la stessa cosa, ho bisogno di mio fratello qua" sospiro e mi passo una mano fra i capelli "resto io qua am" lei sorride a Daniel ma scuote la testa "voglio passare una notte con mio fratello per una dannata volta smettila di essere egoista e pensa un pó agli altri" la guardo e non riesco a risponderle perché so che ha ragione "stai scherzando vero?" Daniel la guarda male e le si avvicina, cerco di fermarlo e di farlo stare zitto ma continua "ti senti quando parli? quella egoista qua sei tu, è arrivato a casa da tua madre e ha trovato lui che gli ha messo le mani addosso e il suo unico pensiero sei stata tu, non ti ha vista in casa e gli è preso il panico, ti rendi conto che è corso qua e ha tirato un pugno al tuo ragazzo solo per vederti? e tu che fai ora gli dici che è un egoista mentre meno di un ora fa eri fra le sue braccia che piangevi, ti rendi conto vero dell'enorme stronzata che hai detto? egoista per cosa esattamente? per non dormire con te? ma lo sai che a questo mondo non esisti solo tu e che anche lui sta di merda? " " lui non sta di merda? a lui non gliene frega nulla, non è venuto a natale e non era in casa quando lui è entrato e ora l'unica cosa che gli chiedo è dormire con me e lui non vuole è da egoisti e tu lo giustifichi" "no io non lo giustifico, tu sei qua a piangere e lo capisco che stai male e che stai rivivendo tutto quanto ma il fatto che tu soffra non ti da il diritto di andare a dire certe cose a lui" "non ho bisogno che mi difendi  andiamo a casa" "no Andrew, mi sono rotto il cazzo di lei che fa la bambina ogni fottuta volta" "io non sono una bambina"   "Amanda basta così" "no andrew, tu la devi smettere, tutto questo è solo colpa tua è colpa tua se siamo in mezzo a questa merda" "lo capisco che tu ora sei traumatizzata e impaurita ma questi capricci non ti porteranno a nulla, reagisci per una volta nella tua vita non aspettare che siano sempre gli altri a farlo" riprende la parola Daniel lei scuote la testa "vai al diavolo, andate tutti quanti al diavolo" "ti stai comportando da bambina un'altra volta" lei sbuffa e corre su per le scale, mi volto verso Mag e Daniel e gli faccio segno di andare "tienila d'occhio" "che c'è non ti fidi?" "no non mi fido di te perché non sei il Liam che conosco, quel Liam mi avrebbe aperto senza esitazioni invece tu no, perciò no, non mi fido di te" esco da casa sua senza nemmeno sentire quello che ha da dire e salgo in auto accompagnando Mag a casa sua.
In auto rimaniamo solo io e Daniel, è nervoso e forse anche pentito di quello che ha detto "calmati" "le ho risposto di merda ma credo che se lo meritasse" alzo le spalle indifferente e parcheggio davanti casa di sua madre "stai bene" scuoto la testa "dai scendi" "vuoi che vengo da te?" "no Daniel" "se hai bisogno chiamami" annuisco e lui scende dall'auto mentre io parto verso casa di Liam.
                                 
                                   *
"Dai ragione a Daniel?" mi chiede lei mentre sono sdraiato su quel letto "non lo so am, capisco che tu ora sei traumatizzata ma io sono venuto qua per te e si cazzo sono sempre stato un egoista ma non questa sera" "lo so e mi dispiace, non lo penso davvero è solo che Daniel-" "sto per farti una domanda" "ok" "tu e Daniel avete qualcosa?" la vedo che arrossisce e da lì capisco tante cose.
"Io e Daniel siamo conoscenti" "perché cazzo stai ancora con Liam?" sospira "è complicato" "tu e Daniel vi siete urlati contro fino a un'ora fa e solo lì ho capito che poteva esserci qualcosa" "io sono confusa" "su cosa" "credevo di amare Liam, lo amavo ma lui è un'altra persona ora non è la stessa di cui ero innamorata, in questo periodo Daniel mi è stato vicino e nonostante sia uno stronzo ed è praticamente come te c'è sempre mentre se voglio parlare dei miei problemi con Liam lui non mi ascolta e cambia argomento parlando della scuola,non è lui la persona che amo"
"e perché credi sia tanto complicato? Daniel quando lo accompagnavo a casa era incazzato ma pentito, parlagli e lascia Liam è evidente che non lo ami" "lo dici perché sei ancora ubriaco" "leggermente" ride "ci parlerò domani, tu intanto dormi" "ce ne andiamo via?" scuote la testa e appoggia la testa sull'addome sobbalzo mentre lei si alza di scatto e mi guarda preoccupata "che succede?" "nulla, dai dormi" mi guarda e alza la felpa mostrando un livido ormai viola "cazzo drew" sbuffo tirando giù la felpa "basta am dormi" "no, credevo si fosse fermato a tirarti qualche pugno e si ero triste per questo ma mi rendo conto che non si è fermato a questo dopo il collo e lo stomaco" "non è nulla, è tardi perfavore dormi" mi. guarda male "ha ragione daniel" "la smetti?" "no" "cazzo am, non è niente di nuovo sto bene perfavore dormi e smetti di farti viaggi" "non mi faccio viaggi Andrew e il fatto che non è nulla di nuovo è anche peggio" sbuffo e mi alzo in piedi "se continui me ne vado" sospira e sta zitta "hai finito?" annuisce, mi sdraio dinuovo sul letto accanto a lei "notte" "notte" chiude gli occhi e si addormenta poco dopo mentre io resto sveglio per un pó non riuscendo a dormire.


      

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