Capitolo 5

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- Per l'ennesima volta, noi non abbiamo minacciato nessuno. - esclamò esasperato James allungando le gambe sotto la scrivania del preside.

- Non è questo che mi è stato riferito, e di certo non crederò alle parole di tre ragazzi di quinta che si credono padroni del mondo, ma crederò a parole di un uomo responsabile, e poi... che motivo c'era di dire una bugia, signor McVey? - il preside si sistemò gli occhiali sul naso.

- Avrà recepito male il messaggio. - cercò di spiegare Bradley beccandosi un'occhiataccia da parte dell'uomo con la barba.

- Che tipo di messaggio, Simpson?

- Gli abbiamo chiesto solo di alzarci il voto.

- Ma il vostro modo di porvi non ha aiutato la situazione. Potevate studiare invece di dirgli che se lo l'avesse fatto gli avreste incendiato casa, con lui e la sua famiglia all'interno.

- Che cazzo! Era solo un modo di dire, non potete espellerci per questo. - ringhiò scocciato e incazzato Tom.

- Non usi questo genere di termini nel mio ufficio, signor Holland! Purtroppo sono costretto a farlo, grazie alle vostre precedenti note e sospensioni. - finì il vecchio, fiero delle sue parole.

- Ma... - provò parlare Bradley, ma venne interrotto.

- Non intendo perdere un docente con tante qualità come il professor Henderson, e se la soluzione è quella di mandarvi via dalla mia scuola, sarà fatto. - sospirò. - E dopo tutto quello che avete combinato in cinque anni, ve lo meritate.

- Signor preside, le promettiamo che non succederà più e... - James si bloccò scocciato vedendo la porta dell'ufficio del preside che si apriva bruscamente.

- Signor Gomez, ci scusi per questo imperdonabile ritardo, ma abbiamo fatto il prima possibile. - di tutta fretta entrarono i genitori dei tre ragazzi che si posizionarono dietro i propri figli.

- Non preoccupatevi, capisco che siate arrivati da New York di corsa. - ci tenne a giustificare i signori Holland mentre Tom sbuffò sommessamente beccandosi un'occhiataccia da parte dei genitori.

- Con te facciamo i conti dopo. - lo rimproverò la madre, Trisha.

- Ritornando al punto, i vostri figli hanno minacciato il professor Henderson per farsi alzare il voto. - spiegò velocemente. Nella stanza si alzò un silenzio imbarazzante che venne spezzato da James.

- Ma porco... era solo un modo di dire, che cazzo ci vuole a capirlo, non l'avremo mai fatto! Non sappiamo nemmeno dove viva! - urlò spazientito.

- Non usare questo tipo di linguaggio, James. Non è quello che io e tua madre ti abbiamo insegnato. - lo rimproverò suo padre.

- Mi dispiace per voi, signori, ma il professore ha chiesto esplicitamente che non vuole vedere questi tre ragazzi per la scuola, quindi sono costretto ad espellerli ufficialmente da questo istituto. - dopo alcune proteste dei ragazzi, i loro genitori firmarono alcune carte e salutarono il preside. Ma Tom, che si era trattenuto dal rompere la sedia, su cui era comodamente seduto, sulla testa del preside, prima di lasciare la stanza, si rivolse verso l'uomo.

- Da quanto tempo è in astinenza, Gomez? Si faccia una bella scopata! - sorrise e chiuse la porta.

Per tutto il tragitto scuola-casa Tom si dovette subire il lungo monologo dei suoi genitori. Dicevano sempre le stesse cose: che era grande per continuare a fare stronzate e, se non avesse smesso, questo avrebbe infierito sul suo futuro.

- Almeno sappiamo che nella scuola di Casey c'è un preside che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e soprattutto ci sarà tua sorella a sorvegliarti. - finì sua madre guardandolo di sottecchi.

The Bet||Tom Holland & The VampsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora