Capitolo 10

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Tom la circondava con un braccio i fianchi e la teneva salda a sé, in modo da non farla cadere. Non avevano parlato per tutto il tragitto. Niente di niente. Arrivarono in infermeria e Tom l'aiutò a salire su un lettino qualunque della stanza e si fermò a fissarla.

- Era meglio se ti prendevo in braccio. - affermò ad un certo punto facendo sgranare gli occhi a Bianca che in quel momento era intenta a massaggiarsi la caviglia dolorante.

- E io ti dico di no. Sto bene. - si apprestò a rispondergli per non fare la figura della rincoglionita, anche se già l'aveva fatta cadendo come una pera cotta sull'asfalto.

- A che cavolo stavi pensando? - domandò il moro d'un tratto. Oh, niente, a te che ti scopavi Madison.

- Niente, mi sono solo distratta. - sussurrò per poi gemere a causa di una fitta alla caviglia. Tom si allontanò dal lettino su cui era appoggiato e incominciò ad aprire le varie porte dell'infermeria borbottando fra sé imprecazioni.

- Dove cazzo è quella vecchiaccia?

- Lascia stare, Tom. Posso aspettare. - cercò di calmarlo Bianca.

- Io no! - si avvicinò ad un piccolo frigorifero e cacciò fuori una busta di ghiaccio che avvolse in un asciugamano e si avvicinò lentamente alla ragazza. Le alzò il pantalone con la mano e le abbassò di poco la scarpa in modo da posizionare la busta di ghiaccio sulla caviglia per attutire il dolore.

- Ahia... - sussurrò Bianca stringendo forte la spalla del moro.

- Vedrai che ti passerà... - la situazione risultava un po' imbarazzante e strana. Tom non aveva lanciato nessuna frecciatina sulla sua caduta e si stava prendendo cura di lei, quando avrebbe potuto lasciarla sul lettino e ritornare a fumarsi una bella sigaretta, eppure non l'aveva fatto. Questo non toglieva il fatto che era ancora arrabbiata con lui.

- Puoi anche andartene, se vuoi. - sussurrò poi.

- Non mi va. - le rispose quasi subito e Bianca cercò di trovare un argomento di cui parlare.

- Com'è andata dal preside?

- Bene. - ok, lei voleva fare un po' di conversazione, ma se Tom si comportava come se stesse parlando con un eremita, la cosa le risultava leggermente difficile.

- E che ha detto?

- Niente. - adesso era arrabbiata.

- Senti, Holland, nessuno ti sta costringendo a startene qui con me, puoi anche andartene e far venire Casey o chiunque altro. - sbottò innervosita.

- Solo perché io ti abbia portato in infermeria, non vuol dire che mi debba subire le tue stupide chiacchiere. - le sbraitò addosso lui. Bianca non si aspettava una risposta del genere, e trattenne la voglia di piangere stringendo forte le mani a pugno. Molti le dicevano che era permalosa quando qualcuno le urlava contro, anche se per una cazzata e non avevano torto, e questi sbalzi d'umore di Tom non l'aiutavano.

- Beh... allora scusami se volevo parlare un po'. - gli disse abbassando lo sguardo. Tom stava per rispondere, ma ad interromperlo fu il rumore della porta che si apriva. Entrò l'infermiera che li guardò sorpresa e sorrise cordiale, rivolse uno sguardo a Tom e lui uscì dalla stanza. Bianca fissò la porta chiusa per alcuni secondi e sospirò, prendendo una lunga boccata d'aria. Tom Holland l'avrebbe fatta impazzire, di questo ne era certa.

[...]

Si chiuse la porta alle spalle e sospirò frustato incominciando a camminare per il corridoio colmo di studenti che correvano a destra e a manca. Stava per svoltare nella sua classe quando qualcuno lo tirò per la manica della maglia e lui si girò guardando storto James, e quest'ultimo gli sorrise malizioso.

The Bet||Tom Holland & The VampsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora