Capitolo 9

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- Non voglio più vedere atteggiamenti del genere nella mia scuola. - annunciò il preside più serio che mai. - Soprattutto non intendo vedere voi due in questi atteggiamenti, ci siamo capiti? - domandò poi osservando attentamente i due ragazzi che aveva avanti a sé.

- Sì. - sussurrò il più piccolo dei due.

- Incomincia ad uscire, McCole. Io devo scambiare altre due paroline con lui. - puntò con un dito Tom, che intanto aveva allungato le gambe in avanti, assumendo una posizione più comoda. Devon si alzò in silenzio e lanciò un'occhiata a Tom, per poi uscire in silenzio dalla stanza.

- Allora, Holland, cosa è successo davvero? - Tom fece roteare gli occhi scocciato.

- Le ha già raccontato tutto McCole. - rispose sprezzante il moro.

- Non sono nato ieri, Holland, so quando i miei alunni raccontano bugie, e scommetto che se non ci fosse stato lei in questa stanza, Devon mi avrebbe raccontato tutto, nei minimi dettagli.

- E allora perché non ha fatto uscire me?

- Perché voglio che sia lei a dirmi la verità. - spiegò velocemente il vecchio. - E poi ragioni, Tom... non credo che sia stato ragionevole mettere le mani addosso a un ragazzo più piccolo di lei. - disse.

- Non mi importa se è più piccolo o più grande di me. È un coglione, si è comportato da tale, e si meritava una bella lezione.

- Cosa intendi per "aver fatto il coglione"? - disse Gomez calando la voce sull'ultima parola.

- Si è fatto i cazzi miei, ok? - disse esasperato Tom alzandosi dalla sedia. - Cercherò di non ucciderlo, arrivederci. - sbottò velocemente e uscì dalla stanza appoggiandosi alla porta. McCole era riuscito a farlo innervosire di nuovo, non erano bastate le parole che gli aveva rivolto a casa di Bradley. Avrebbe mantenuto la calma, fino ad un certo punto, ma se avrebbe continuato a giocare sporco, l'avrebbe fatto anche lui. Mise le mani nelle tasche dei jeans neri e si incamminò per il corridoio ormai deserto a causa delle lezioni, e non aveva intenzione di andare nella sua, così si sedette per terra accanto agli armadietti e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto. Se ne accese una e appoggiò la testa al muro. Quella stupida scommessa lo stava facendo diventare pazzo: Bianca, McCole, i soldi e tutto il resto appresso. Aveva bisogno di una tregua, anche solo per un paio d'ore, sarebbero bastate. Tirò fuori il cellulare e compose un numero ghignando.

[...]

Suonò la campanella e Bianca si affrettò, insieme a Casey, a cercare Devon. Gli doveva parlare, e doveva avere delle risposte. Non aveva creduto né alle parole di Bradley né quelle di James. Tom era capace di tutto e il succhiotto ne era la prova certa.

- Sta' attendo a quello che fai, Devon. Ti stai mettendo in guai seri. - spiegò Bradley con calma al ragazzo che aveva davanti a sé.

- Non mi importa di quello che può fare Tom, non deve comportarsi così con me né con Bianca, e lei non merita un comportamento del genere da parte sua. - Bradley alzò un sopracciglio, sorridendo beffardo.

- Non fare il cretino, Devon... tu non sei da meno, siete entrambi due grandi stronzi, e vi state divertendo, quindi... non raccontare niente a Bianca. - Devon ci pensò su e Bradley non aveva tutti i torti, anche lui voleva portare Bianca a letto, e nessuno gliel'avrebbe impedito, tantomeno Tom, ma accettò lo stesso. Sarebbe stato divertente.

- Ok.

[...]

- Devon! Aspetta. - urlò Bianca sbracciandosi e avvicinandosi di corsa al motorino di McCole.

- Ehi. - la salutò.

- Volevo chiederti una cosa. - si sistemò la borsa in spalla impacciata.

- Certo, dimmi. - Devon sorrise. Credibile, quanto bugiardo.

The Bet||Tom Holland & The VampsWhere stories live. Discover now