Capitolo 21

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- Ciao, Bob! - sorrise la rossa all'uomo dietro al bancone.

- Ciao, Maisie. È da un po' che non ti fai vedere, come sta tuo fratello? - domandò Bob.

- Meglio, si sta stabilizzando. Ha incominciato anche a correre per tutto l'ospedale. - rise seguita subito dopo dall'uomo.

- Sono davvero felice per questo. Tuo padre?

- Lui... è ancora molto scosso, ma sta andando avanti. - spiegò la rossa mentre gli occhi incominciarono a pizzicare.

- E tu, Maisie?

- Io sto bene, ci sono molte persone che mi stanno aiutando, anche se a loro insaputa. - disse pensando a James, uno dei pochi che la facevano stare davvero bene con se stessa, facendola sorridere.

- Vedrai che si sistemerà tutto... allora, cosa ti serve? - le chiese Bob cambiando argomento.

- Due panini. - Bob le diede per alcuni istanti le spalle, giusto il tempo di riempire la busta con due panini appena sfornati e poi si girò porgendogliela. - Quanto ti devo? - domandò la rossa prendendo il portafoglio.

- Per oggi offre la casa. Sarà per la prossima volta, Maisie. - la ragazza non seppe fare altro che ringraziarlo con un sorriso e farsi giurare che la prossima volta si sarebbe fatto pagare senza storie. Bob le voleva bene, andava in quella panetterie da quanto, sei o sette anni? Non ricordava nemmeno quello. Sapeva che Bob era a conoscenza della sua situazione economica, e infatti non era una delle migliori. Quella che guadagnava di più in casa era sua madre, e adesso che non c'era più dovevano aggrapparsi al lavoro del padre: professore anche lui di matematica, collega del padre di Bianca.

Uscì dalla panetteria e si diresse all'ospedale. Fortunatamente doveva solo attraversare la strada per raggiungere l'edificio e una volta entrata salutò Lynne, la donna delle pulizie, e si diresse verso la stanza di suo fratello. Salì le scale fermandosi davanti alla stanza di Samuel. Sospirò ed entrò trovandosi davanti agli occhi una situazione alquanto comica: Sam che saltava sul letto e suo padre che cercava di farlo smettere. Che era successo? Perché tutta quella felicità?

- Sam, che stai combinando? - domandò divertita Maisie attirando l'attenzione del fratello e del padre.

- Maisie, sei arrivata! - urlò Samuel scendendo dal letto alla velocità della luce a fiondandosi tra le braccia della sorella.

- Come stai, ometto?

- Benissimo, stamattina mi sono divertito tantissimo. - incominciò a saltellare sul posto abbracciando l'orsacchiotto.

- Che hai fatto di così divertente?

- Ho sputato il latte in faccia all'ornitorinco. - Maisie non seppe trattenere le risate e infatti dopo nemmeno un secondo scoppiò in una fragorosa risata seguita poi da quella del fratellino. "L'ornitorinco" era l'infermiera che veniva ogni mattina a portare la colazione al fratello, non portava mai la cannuccia per bere il latte e suo fratello odiava bere il latte dal bicchiere.

- Non c'è niente da ridere. - la riprese suo padre. - Gwen è una ragazza adorabile, non capisco come faccia a starvi antipatica!

- Gwen è solo una gallina senza cervello, papà. - disse Maisie porgendo al fratello la busta con i panini.

- Sì, e assomiglia all'ornitorinco del cartone. - il bambino sorrise addentando il panino.

- Non è vero, Sam.

- Sì che è vero, e poi è antipaticissima. Non mi porta mai la cannuccia quando glielo chiedo. - ingoiò il boccone di panino e poi continuò. - Anche quando cammina sembra un ornitorinco, e poi ha sempre la faccia arancione e gli occhi neri, sembra una strega.

The Bet||Tom Holland & The VampsNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ