"ti seguo"

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Nonostante l'azione si svolga in pochi attimi, quella volta, per me, fu come se il tempo si congelasse, oscurandosi tutt'attorno a me, mostrandomi unicamente Hinata pronto a schiacciare con i suoi capelli mossi, leggermente scompigliati dal salto.
perfetto, lui era davvero perfetto.

In quel momento un pensiero si fece strada nella mia mente per quanto rimasi incantato da quella scena: era forse questo ciò che gli altri chiamavano amore.

La prima volta che io e il piccoletto ci incontrammo nella palestra del Karasuno non ne eravamo entusiasti, dati i nostri trascorsi.
Mi stavo allenando a fare qualche alzata in quella che sarebbe stata la mia nuova palestra, quando quel piccolo terremoto comparve pieno di entusiasmo superando la porta aperta con un salto, io non lo notai subito, mentre lui rimase pietrificato nel vedermi lì.

Penso non si aspettasse di vedere l'alzatore della squadra che lo aveva letteralmente stracciato alle medie, proprio lì al Karasuno.

A quel tempo non capì quanto prezioso fosse quell'attimo in cui i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta, bloccando i pensieri di entrambi, paralizzati l'uno davanti all'altro; ripensandoci, avrei dato qualunque cosa per poterlo guardare negli occhi proprio in quel momento, mentre il palmo della sua mano si avvicinava alla palla ancora sospesa in aria.

A risvegliarmi da quei pensieri fu il rumore di quest'ultima che, con fin troppa potenza di quanto ci si potrebbe aspettare da una schiacciata eseguita da un nanerottolo come lui, toccava terra regalandoci un punto.
Non è da me perdere la concentrazione durante una partita, anche se si tratta di un semplice allenamento... che mi è successo?!

Dopo aver pulito la palestra insieme a tutta la squadra ci spostammo all'esterno. Riuscivo a percepire perfettamente il cambio di temperatura tra quella mattina e adesso, anzi addirittura avevo come la sensazione che stesse per piovere, ma pare che gli altri non lo avvertirono. Io invece provavo quella sensazione già da quella mattina, penso che potrei essere definito uno di quelli che vede il bicchiere mezzo vuoto quindi quando una cosa è troppo bella solitamente alla fine succede qualcosa che cambia le carte in tavola.
Per questo avevo portato un ombrello. Non feci in tempo ad afferarlo che Daichi e Sugawara proposero di andare a comprare dei Nikuman, ma quella sera non avevo proprio voglia di rimanere in giro per molto, volevo solo tornare a casa;

anche perchè, indipendentemente dal tempo, non sapevo se, durante l'allenamento, qualcuno avesse fatto caso al mio momento di distrazione.
Non mi andava proprio di rimanere ad ascoltare e controbattere le possibili frecciatine irritanti da parte di Tsukishima, così declinai l'invito presi l'ombrello e mi voltai, pronto a perdermi tra i miei pensieri.
Non avevo fatto che qualche passo, quando dietro di me sentii Hinata che si avvicinava sempre di più, separandosi dal resto del gruppo.

Mi si mise accanto e iniziò a camminare a passo spedito. Io accellerai il passo, lui mi seguì e in pochi minuti ci ritrovammo lontani dalla palestra e dagli altri: eravamo solo noi due, il rumore dei piedi che si scontravano con la strada fu accompagnato dal soave suono di qualche goccia di pioggia che cadeva sull'asfalto.

Per un momento mi girai verso di lui e lo vidi, aveva il naso e le guance tendenti al colore rosso per via del freddo che faceva lì fuori, gli occhi marroni risplendevano di luce propria ed erano pieni di determinazione e spirito di sfida.
Era un vero spettacolo vederlo ogni volta.

Peccato che quel piccolo idiota fosse uscito solo con la giacca della squadra e per di più non poteva coprirsi dalla pioggia che iniziava a scendere più insiste rigandogli il volto: si sarebbe preso un malanno se non si fosse coperto subito.
Mi fermai di botto.
Hinata si voltò verso di me e mi osservò preoccupato.
"Oi Kageyama tutto okay?"
chiese avvicinandosi a me.
strinsi i pugni e guardai fisso verso il basso.
come potevo dirglielo?
senza che me ne accorsi si era messo accuratamente sotto il mio viso con il suo e mi fissava dritto negli occhi.
persi un battito e le mie guance si colorarono di un bel rosso e feci un passo indietro ma lui fece un passo in avanti.
"Kageyama sei sicuro di stare bene?"
chiese ancora pericolosamente troppo vicino a me.
mi feci coraggio, alzai lo sguardo verso il suo e parlai:
"b-boke così ti prenderai un'influenza"
mi guardò per qualche attimo spaesato e poi rise
la sua bellissima risata che risuonava nella mia testa dalla prima volta che l'avevo sentita
rise, rise e rise ancora tenendosi la pancia dalle risate; contagiò anche me e in pochi istanti eravamo entrambi a ridere come degli idioti in mezzo alla strada sotto la pioggia che ormai grazie a lui nemmeno avvertivo più.

"grazie Kageyama"
mi spiazzò
le parole uscirono da sole:
"o-oh e per cosa?"
"per esserti preoccupato per me"

quanto avrei voluto dirgli che mi preoccupavo sempre per lui: che non scivoli mai in palestra, che non si dimentichi mai niente e altre mille piccole attenzioni che riservavo solo a lui.
Ci fu un silenzio che io non seppi come colmare, stavo per fare un passo quando sentii un calore provenire dal mio petto
abbassai lo sguardo e Hinata mi stava... abbracciando?
non ci stavo credendo
così semplicemente avvolsi le braccia intorno alla sua schiena e appoggiai la mia testa sulla sua.

rimanemmo così fermi per diversi minuti che volevo non finissero mai.
fu proprio Hinata a rompere quello stupendo contatto fra di noi per guardarmi negli occhi e pronunciare queste parole:
"Kageyama, lo so che passiamo la maggior parte del tempo a litigare ma io adoro il nostro legame fatto da mille partite e allenamenti, quindi ti prego, continua ad essere il mio alzatore e continua a essere così: il mio re del campo" e dicendo queste parole mi prese l'ombrello dalle mani aprendolo sulle nostre teste per coprirci accompagnando quest'azione con un immenso sorriso che mi scaldò il cuore.

mi colse alla sprovvista come ormai era suo solito fare ma questa volta era diverso:
era la prima volta che lo faceva da quando mi ero reso conto dei sentimenti che provavo nei suoi confronti.
"lo farò"
mi avvicinai ancora di più a lui e lo guardai negli occhi
"tu promettimi che mi permetterai di accompagnarti a casa"

diventai rosso dopo pochi attimi per realizzare cosa avessi appena detto.
"ti darei fastidio e poi si farebbe troppo tardi per te"
disse anche se i suoi occhi stavano sprizzando felicità da ogni angolo
"no non mi daresti mai fastidio e poi ho tanto tempo: i miei sono partiti per qualche mese"
ora stavo morendo dalla voglia di accompagnarlo fino a casa.
"o-oh allora va bene"
"vieni ti faccio strada"
disse con uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.

"sì! ti seguo"

𝘀𝗵𝗼𝘄 𝗺𝗲 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗹𝗼𝘃𝗲 [kagehina]Where stories live. Discover now